Da quando è stato scoperto che dal sangue del rinoceronte albino si ricava una sostanza che può guarire il cancro, questi animali vengono sfruttati senza pietà, fino a che ne rimane un solo esemplare. Questa è la storia di Sabium e dell’uomo che è cresciuto insieme a lui con lo scopo di accudirlo e difenderlo. Dalla fantasia di Massimo Rosi esce una storia animalista che si sviluppa in due volumi. Avendo avuto modo di leggere diversi altri fumetti sceneggiati dal prolifico autore toscano, appare chiaro il suo stile consistente nel procedere alternativamente sui due canonici livelli narrativi: presente e flashback. Mentre seguiamo, nel presente, Bakari che riesce a respingere una banda di cacciatori, mentre una seconda invece cattura Sabium, vediamo varie scene dell’infanzia del protagonista, in un villaggio africano. I disegni grotteschi di Ramiro Borrallo abbinati al tono drammatico della storia, non brillano particolarmente ed il libro nel suo complesso risulta piacevole ma non particolarmente memorabile.
Finisce male?
RispondiEliminaNon ho il secondo volume e non penso di prenderlo. Il primo me lo hanno regalato i leviatani quando ho comprato Dark frontier.
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