giovedì 30 settembre 2021

Ultime letture: I bastardi di Pizzofalcone – Buio (Romanzi a fumetti n. 43)

Storia molto intensa, con un bambino che viene rapito; l’unico appunto che può essere mosso alla trama è la prevedibilità della convergenza fra le due indagini, che parallelamente vengono portate avanti da diversi membri della squadra. Belli e interessanti i personaggi introdotti per questo episodio, a conferma della validità della scelta di animali antropomorfi. Procedono le sottotrame e se ne creano di nuove, per una serie che è pensata per durare a lungo e dove non c’è un solo protagonista ma tutti i componenti della squadra hanno la loro parte. 


L’albo è pubblicato da Sergio Bonelli Editore e si trova facilmente in fumetteria.

martedì 28 settembre 2021

Ultime letture: Den 2°

Le storie di Den non sono banali, scorrono ad un buon ritmo, riservano sorprese e risultano sempre interessanti. Lo stile grafico può non piacere, la messa in mostra di corpi nudi sembra piuttosto fine a sé stessa, ma le storie e le sceneggiature funzionano. Anche in questo secondo episodio, dopo l’insolito inizio con Den in giacca e cravatta, si susseguono scene drammatiche ad altre più leggere o romantiche. Forse un po’ troppo mieloso il finale, ma anche questa è una caratteristica che si ritrova in altre opere dell’artista. 


Il libro fu pubblicato dalla Milano Libri nel 1983 e non mi risultano ristampe.

domenica 26 settembre 2021

Spezziamo una lancia per … il Linus di Igort

Quando uscì lo storico numero di maggio 2018 di Linus, mi affrettai a controbattere i giudizi trancianti, dicendo che bisognava aspettare, dare tempo al tempo; qualcuno, così su due piedi, si limitò a dire: “ha un buon odore” e, in quel momento, non si poteva giudicare altro. Erano passati pochi mesi tra l’annuncio e l’effettiva entrata in carica del nuovo direttore, insufficienti ad approntare una rivista. Poi, immagino che ci saranno stati fumetti già acquistati, contratti da onorare ed altre eredità della precedente gestione. Ora che di acqua sotto i ponti ne è passata abbastanza e chi si era seduto sul bordo del fiume, per vedere passare il cadavere della rivista, è ancora lì che aspetta, possiamo cominciare ad esaminare “il Linus di Igort”.

Per prima cosa osservo che attualmente Linus non si rivolge soltanto al pubblico dei lettori di fumetti, ma anche a chi, nei confronti dei fumetti, ha un interesse più culturale che artistico, chi sceglie un fumetto in base all’argomento trattato e non all’autore. Si può parlare di due anime della rivista. La scelta dei fumetti da pubblicare si basa su vari pilastri: il primo in ordine di apparizione nel sommario è quello delle strisce, rappresentato dai classici Peanuts e Calvin e Hobbes, da Perle ai porci ed altre che appaiono saltuariamente. Poi c’è l’inserto centrale, la vera caratteristica peculiare di questo Linus: una serie di articoli e fumetti, spesso realizzati per l’occasione, su un personaggio della cultura, dello spettacolo o dello sport. Il terzo pilastro è la funzione di anteprima di volumi della Oblomov. Diciamolo chiaramente: non è una cosa negativa, è utile per chi non conosce una determinata opera e può decidere se acquistare un libro oppure no, avendone già letto, in tutto o in parte, il contenuto. Infine, troviamo altri fumetti provenienti dall’estero o da pubblicazioni varie, che vengono proposti su Linus, in base ai gusti del direttore. Tutto questo senza essersi auto imposti il divieto di storie a puntate, ma senza abusarne. (Ci sono le parti redazionali, ma non le prendo in considerazione in questa analisi, anche perché, salvo rare eccezioni, non le leggo.)

 
Aprendo una parentesi, vale la pena spendere due parole sull’eleganza del contenitore, sulla cura maniacale dei particolari. Sul dorso piatto della rivista, in basso c’è un simbolo che rappresenta la stagione; in alto, inizialmente c’erano solo il mese e l’anno scritti per esteso, in caratteri microscopici, poi è stato aggiunto il numero, decisamente più grande e leggibile. Nella prima pagina di ogni fumetto, in alto c’è l’anno in cui l’opera è stata realizzata, nella seconda pagina in basso, due righe sull’autore; se si tratta di una storia a puntate, non manca un breve riassunto. Sono tutti piccoli dettagli, magari di poca sostanza, ma che denotano la grande attenzione prestata nel confezionare la rivista.


Tornando al contenuto, senza dubbio, quanto sopra descritto non è molto armonico; inutile arrampicarsi sugli specchi per trovare una linea editoriale che leghi tutto ciò che viene pubblicato da Linus, perché non c’è, ci sono i quattro "pilastri" che procedono ciascuno per conto proprio. Impossibile accontentare tutti e quasi impossibile che un lettore possa apprezzare tutto quello che c’è in una rivista, quindi, alla fine, va bene così. Se Igort ha trovato i punti di equilibrio fra le diverse preferenze dei lettori e riesce a far quadrare costi e ricavi, ha già raggiunto un primo, fondamentale traguardo. Il Linus di Igort è una rivista elegante e sofisticata, ma anche sobria; non va confrontata con il suo stesso passato ma con il vuoto che ha intorno, oggi come nel 1965.