domenica 26 settembre 2021

Spezziamo una lancia per … il Linus di Igort

Quando uscì lo storico numero di maggio 2018 di Linus, mi affrettai a controbattere i giudizi trancianti, dicendo che bisognava aspettare, dare tempo al tempo; qualcuno, così su due piedi, si limitò a dire: “ha un buon odore” e, in quel momento, non si poteva giudicare altro. Erano passati pochi mesi tra l’annuncio e l’effettiva entrata in carica del nuovo direttore, insufficienti ad approntare una rivista. Poi, immagino che ci saranno stati fumetti già acquistati, contratti da onorare ed altre eredità della precedente gestione. Ora che di acqua sotto i ponti ne è passata abbastanza e chi si era seduto sul bordo del fiume, per vedere passare il cadavere della rivista, è ancora lì che aspetta, possiamo cominciare ad esaminare “il Linus di Igort”.

Per prima cosa osservo che attualmente Linus non si rivolge soltanto al pubblico dei lettori di fumetti, ma anche a chi, nei confronti dei fumetti, ha un interesse più culturale che artistico, chi sceglie un fumetto in base all’argomento trattato e non all’autore. Si può parlare di due anime della rivista. La scelta dei fumetti da pubblicare si basa su vari pilastri: il primo in ordine di apparizione nel sommario è quello delle strisce, rappresentato dai classici Peanuts e Calvin e Hobbes, da Perle ai porci ed altre che appaiono saltuariamente. Poi c’è l’inserto centrale, la vera caratteristica peculiare di questo Linus: una serie di articoli e fumetti, spesso realizzati per l’occasione, su un personaggio della cultura, dello spettacolo o dello sport. Il terzo pilastro è la funzione di anteprima di volumi della Oblomov. Diciamolo chiaramente: non è una cosa negativa, è utile per chi non conosce una determinata opera e può decidere se acquistare un libro oppure no, avendone già letto, in tutto o in parte, il contenuto. Infine, troviamo altri fumetti provenienti dall’estero o da pubblicazioni varie, che vengono proposti su Linus, in base ai gusti del direttore. Tutto questo senza essersi auto imposti il divieto di storie a puntate, ma senza abusarne. (Ci sono le parti redazionali, ma non le prendo in considerazione in questa analisi, anche perché, salvo rare eccezioni, non le leggo.)

 
Aprendo una parentesi, vale la pena spendere due parole sull’eleganza del contenitore, sulla cura maniacale dei particolari. Sul dorso piatto della rivista, in basso c’è un simbolo che rappresenta la stagione; in alto, inizialmente c’erano solo il mese e l’anno scritti per esteso, in caratteri microscopici, poi è stato aggiunto il numero, decisamente più grande e leggibile. Nella prima pagina di ogni fumetto, in alto c’è l’anno in cui l’opera è stata realizzata, nella seconda pagina in basso, due righe sull’autore; se si tratta di una storia a puntate, non manca un breve riassunto. Sono tutti piccoli dettagli, magari di poca sostanza, ma che denotano la grande attenzione prestata nel confezionare la rivista.


Tornando al contenuto, senza dubbio, quanto sopra descritto non è molto armonico; inutile arrampicarsi sugli specchi per trovare una linea editoriale che leghi tutto ciò che viene pubblicato da Linus, perché non c’è, ci sono i quattro "pilastri" che procedono ciascuno per conto proprio. Impossibile accontentare tutti e quasi impossibile che un lettore possa apprezzare tutto quello che c’è in una rivista, quindi, alla fine, va bene così. Se Igort ha trovato i punti di equilibrio fra le diverse preferenze dei lettori e riesce a far quadrare costi e ricavi, ha già raggiunto un primo, fondamentale traguardo. Il Linus di Igort è una rivista elegante e sofisticata, ma anche sobria; non va confrontata con il suo stesso passato ma con il vuoto che ha intorno, oggi come nel 1965.

3 commenti:

  1. Devo averlo smesso di comprare veramente parecchi mesi fa, vedo delle copertine del tutto sconosciute per me. Fermo restando che è migliore della precedente incarnazione, io avrei preferito una formula che privilegiasse di più dei fumetti non estemporanei come quelli che sono sfilati nei primi numeri, estrapolazioni di poche pagine da storie più lunghe.

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    1. Oggi non ci sono estrapolazioni, ci sono fumetti estemporanei nell'inserto centrale. Hanno anche iniziato a riproporre, saltuariamente, le storie apparse su Comics & science. Alcune storie lunghe sono state pubblicate a puntate, complete: l'ultimo volume di Blueberry, il quinto di Isaac il pirata, Paulette ed altro.

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    2. Sì, è vero, infatti a suo tempo leggendo i nuovi sommari mi rammaricavo di aver smesso di comprarlo proprio quando sembrava di andare nella direzione che auspicavo, ma poi ho visto che pubblicano fumetti che ho già in altre edizioni, come quelli che hai citato.

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