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martedì 22 gennaio 2019

Ultime letture: Linus numeri da 636 a 644



 
Quando a maggio 2018 uscì il primo numero del "Linus di Igort" mi dissi contento perché i fumetti tornavano ad occupare la maggior parte delle pagine e finalmente avevo in mano una vera rivista a fumetti come quelle di cui circa vent'anni prima avevamo pianto la scomparsa. Di fronte ai tanti commenti (probabilmente il numero di Linus più recensito in assoluto) aggiunsi che per dare un giudizio compiuto bisognava aspettare un periodo di rodaggio ed assestamento, almeno fino alla fine dell'anno. Ora siamo arrivati al numero di gennaio 2019, quindi nove numeri di questa che è una rivista nuova con un nome vecchio; Igort infatti è ripartito da zero, senza tener conto dell'operato dei suoi immediati predecessori.

Sintetizzando la lunga storia di Linus possiamo individuare tre ampie fasi prima di quella attuale: dal 1965 al 1978 la rivista nasce e cresce pubblicando un po' di tutto; dal 1979 al 1991 con il formato piccolo abbandona quasi completamente i fumetti avventurosi (con qualche piacevole eccezione) concentrandosi sull'umorismo e la satira; dal 1992 ad aprile 2018 Linus vive un lungo periodo strano e complesso da decifrare, in cui sembra costantemente alla ricerca di una propria identità perduta. Accade un po' di tutto: scompaiono le altre riviste e Linus, tornato al formato grande (che varierà leggermente diverse volte) cambia editore, vede l'alternarsi di vari direttori, rinnova la tradizione dei supplementi per poi abbandonarla, addirittura interrompe le uscite per due mesi ma fortunatamente torna a vivere e taglia il traguardo dei cinquant'anni.

A maggio 2018 arriva Igort che modella la rivista mettendoci dentro ciò che a lui piace, spaziando in tutta la storia del fumetto e in tutta la geografia. Non è facile amalgamare fumetti dell'inizio del 20° secolo con parziali prepubblicazioni di libri di autori più moderni senza rinunciare alle strisce, vecchie e nuove, ed inserendo brevi fumetti inediti appositamente realizzati. Linus ci prova ma ancora non riesce ad avere quella "chiarezza" della linea editoriale che Alfredo Castelli auspicava per le riviste a fumetti in un vecchio articolo degli anni '80. La mancanza di chiarezza è forse la causa per cui molti storcono il naso e magari acquistano la rivista saltuariamente; è su questo aspetto che si dovrebbe lavorare: scegliere una direzione chiara e precisa, che il lettore possa comprendere, gradendola o meno, ed avere il coraggio di abbandonare strade che conducono altrove. Continuare a navigare a vista può voler dire scontentare tutti; parlando fuor di metafora finora grandi capolavori non sono apparsi su questo Linus, caso mai piccoli gioielli, ma poche tavole non giustificano la spesa.


In questi nove numeri si è visto di tutto e non voglio fare elenchi né compilare schedine con 1 - X - 2 proprio perché la cifra principale che si riscontra è la variabilità dei contenuti. Sfogliando rapidamente uno dopo l'altro i fascicoli si può intravedere lo spirito che aleggiava nei primi nove numeri di Linus, quelli del 1965 a cui Igort ha dichiarato di rifarsi. Giovanni Gandini e gli altri potevano rivolgersi al pubblico presentando un po' alla volta autori e personaggi praticamente sconosciuti in Italia. Ora i tempi sono molto cambiati, abbiamo una storia alle spalle e molti mezzi a disposizione, dunque l'approccio, che Igort sembra voler replicare, deve necessariamente essere diverso.

La mancanza di omogeneità di questi primi fascicoli può essere interpretata in almeno due modi: Igort vuole mantenere Linus aperta a qualsiasi fumetto purché bello a suo giudizio oppure sta ancora mescolando gli ingredienti alla ricerca del
la formula con cui comporre la sua rivista. Il contenitore è di ottima fattura ed i contenuti molto interessanti, il "Linus di Igort" è da sostenere in attesa di vederne l'evoluzione.

Particolari del dorso: in basso un simbolo per ogni stagione, con settembre che è ancora estate;
in alto da gennaio 2019 compare anche il numero, prima assente.

La rivista Linus è pubblicata da Baldini+Castoldi, il sito non è molto aggiornato, ma si può acquistare altrove.

martedì 12 luglio 2016

Ultime letture: Linus n. 613

In un anno Linus ha visto tre direttori: a giugno 2015 era ancora indicata come "direttore responsabile" Stefania Rumor. A luglio 2015 leggiamo: "direttore responsabile" Michele Dalai, "direttore" Giovanni Robertini e poi il nome della Rumor senza alcuna qualifica. In questo numero di giugno 2016 il "direttore" è Pietro Galeotti indicato come tale nel comunicato ufficiale dell'editore già dal 1 maggio.
Osservando l'andamento delle copertine in questo anno, si nota che Robertini aveva riportato la testata ad occupare tutta la larghezza e Galeotti ha tolto le scritte dell'occhiello, completando così il ritorno all'antico. Risulta simpatico il saluto a Marco Pannella in quarta di copertina, dove è stata riprodotta la copertina di Linus del maggio 1974 (ribattezzato Pannellinus) dedicata al referendum sul divorzio.

Copertina di Linus del maggio 1974.

Quarta di copertina di Linus del giugno 2016.

Per quanto riguarda i contenuti della rivista è troppo presto per valutare cambiamenti, ma contando le pagine dedicate ai fumetti si registra un incoraggiante aumento, dopo la diminuzione voluta dal precedente direttore. Molto gradito il ritorno di Ralf König con la prima puntata di Porn Story; per contro dispiace enormemente l'assenza di Tuono Pettinato che con i suoi Fumettisti Ragguardevoli ha contribuito in maniera simpatica ed intelligente alle celebrazioni della lunga storia di Linus. La speranza è che tutto l'insieme di mostre, dibattiti, articoli, ristampa dei primi 60 numeri, ecc., abbia accresciuto l'interesse non solo sulla nascita e la storia antica di Linus ma anche sull'attualità.


I numeri della rivista Linus, oltre che in edicola, possono essere acquistati dal sito Baldini & Castoldi anche in formato e-book.


giovedì 31 dicembre 2015

Ultime letture: Linus, tutti i numeri del 2015

L'annata 2015 di Linus sarà ricordata per il compimento dei 50 anni e per il cambio di direttore responsabile.
Le celebrazioni per l'importante traguardo hanno trovato maggiore spazio al di fuori della rivista che sulle sue pagine, fra queste la cosa più bella è Fumettisti ragguardevoli, una rubrica che si apre con un fumetto di Tuono Pettinato (che ogni volta sintetizza in due tavole la biografia di uno dei più importanti autori che nel corso dei decenni hanno trovato spazio su Linus) e prosegue con una piccola antologia, di poche pagine, dell'autore in questione.

Autografo di Tuono Pettinato in una pagina di Linus di Novembre 2015.

Piccolo riepilogo dei numeri di Linus usciti nel 2015.

Gennaio
Esordio della rubrica Fumettisti ragguardevoli; ultima puntata di "Sopravvivere al lavoro con filosofia"; in totale abbiamo 64 pagine a fumetti.

Febbraio
32 pagine in più del solito per l'inserto staccabile Wolinus.

Marzo
Ultima puntata di "Konrad & Paul - Stazione spaziale desiderio".

Aprile
Numero 599: celebrazioni con copertina (e manifesto) di Sergio Ponchione e vari interventi.

Maggio
Numero 600 con copertina e fumetto di Makkox su Matteo Salvini; per il resto niente di particolare da segnalare.

Giugno
Ultimo numero firmato da Stefania Rumor; si contano 81 pagine a fumetti.

Luglio
Primo numero del nuovo direttore; 61 pagine a fumetti e quindi molti più testi (in particolare satirici) con la sostituzione di alcuni collaboratori, fra cui qualcuno veramente storico. A Lucca Comics durante un evento pubblico fu chiesto a Giovanni Robertini di commentare la riduzione delle pagine a fumetti su Linus e lui rispose facendo il confronto con il periodo in cui la rivista usciva nel formato piccolo: all'epoca c'era, parole sue, un rapporto di circa 60/40 fra fumetti e redazionali.

Agosto
Il rinnovamento delle collaborazioni si fa sentire pesantemente: dopo aver sostituito, fra gli altri, gli autori di scritti più politici ed i titolari delle rubriche di fumetti e di musica, questo numero segna il passaggio di consegne anche per quanto riguarda il cinema che da settembre passerà di mano.


Settembre
Le recensioni di libri a fumetti accompagnate da alcune tavole stampate a tutta pagina sono una buona cosa per una rivista, ma al momento ci sono state solo su questo numero.

Ottobre
La prima parte della rivista è occupata da un esperimento / gioco: è stato chiesto a vari autori di disegnare il proprio leader di sinistra. Bellino, ma se sottrae altre pagine ai fumetti (che qui toccano il minimo storico di 59) allora è meglio evitare.

Novembre
Per la prima volta viene allestita un'edizione "Speciale Lucca 2015" con copertina leggermente diversa, stampata su cartoncino più pesante del solito; le pagine interne sono le stesse dell'edizione distribuita in edicola.




Dicembre
Copertina d'autore ed alcune pagine a fumetti ispirate ai tragici fatti terroristici di Parigi. Con queste lo spazio totale occupato dai fumetti risale a 72 pagine.

Una rivista non si giudica contanto le pagine, ma da una testata che quando è nata ha diviso in due la storia del fumetto in Italia, ci si aspetta che dedichi ai fumetti quasi tutte le energie e lo spazio a disposizione.

Una piccola curiosità riguarda il colophon: in ogni numero da luglio a dicembre sotto la dicitura "direttore", dopo il nome di Robertini, si trova ancora quello della Rumor.
Il 2015 è stata un'annata di passaggio, di cambiamenti non ancora assestati, di esperimenti. Linus si sta creando una nuova identità; vedremo nei prossimi mesi. Al momento possiamo fare gli auguri per i primi 50 anni e per i prossimi.

lunedì 20 aprile 2015

Ultime letture: Linus n. 599

Da quanto tempo non usciva in edicola una rivista di fumetti con allegato un poster? Niente di eccezionale, il manifesto ripropone la bellissima illustrazione di copertina di Sergio Ponchione con 118 personaggi, ma è il pensiero che conta! (e poi il poster è spillato al centro ed il collezionista non lo stacca). Il compimento del cinquantesimo anno celebrato con quattro storie di 4 tavole, ciascuna delle quali unisce due personaggi presi dall'intero arco di vita della rivista. Accostamenti troppo improbabili per non essere gustosi, anche solo l'idea. Corto Maltese e Maakies, Snoopy e Hobbes, Dick Tracy e Braccio di ferro, B.C. e Life in Hell. Un bel modo di festeggiare, che non si limita al periodo iniziale (come hanno fatto alcuni studi su Linus pubblicati di recente, nei quali, come sottolinea anche Stefania Rumor nell'editoriale "[...] nella fase commemorativa che ho visto in questi giorni mancano quasi quarantacinque dei cinquant'anni dei quali oggi sono testimone").
Non è il caso del mio personale modo di festeggiare una rivista che è nata nello stesso periodo in cui sono nato io e che mi sta accompagnando per tutta la vita. Fin da quando questo blog è partito ho pubblicato articoli con l'etichetta 50 anni di Linus 1965 - 2015 (e continuerò a farlo, almeno fino alla fine dell'anno) occupandomi sia delle cose di ieri (che sto leggendo o rileggendo oggi, in ordine cronologico) sia dell'attualità. Il Linus di oggi non ha niente da invidiare a quello, tanto decantato, dei primi anni di Giovanni Gandini: in ogni periodo Linus ha interpretato il ruolo che i tempi richiedevano. Se la direttrice, sempre nell'editoriale, afferma che "[...] Linus resiste e migliora di mese in mese, anche in termini di vendite", significa che l'alchimia funziona, fatte le dovute proporzioni, nel 2015 come nel 1965.
Fra i contenuti di questo numero di aprile, oltre alle storie celebrative di cui sopra, citiamo le rispettive ultime puntate di Konrad & Paul - Stazione spaziale desiderio e Sesso, assenzio e false lepri. A questo proposito ricordiamo come la redazione si sia impegnata anni fa con i lettori a non ripubblicare in volume le opere serializzate sulla rivista e fino ad oggi abbia rispettato l'impegno.
Buon compleanno!

giovedì 26 febbraio 2015

Ultime letture: Wolinus

"Dentro Linus c'è Wolinus, 32 pagine extra di Wolinski"; così in copertina del numero di febbraio 2015 (597) è annunciato l'omaggio della rivista Linus al grande maestro scomparso. Si tratta di un inserto staccabile (con spillatura aggiuntiva e numerazione autonoma delle pagine) con un'antologia di fumetti tratti da Linus e da Ali Baba.






Oltre all'inserto è dedicata a Wolinski anche la rubrica a fumetti di Tuono Pettinato, Fumettisti ragguardevoli. 
 

sabato 24 gennaio 2015

50 di questo Linus!

Ci siamo, l'anno del cinquantesmo è arrivato e nel numero di gennaio 2015 iniziano i festeggiamenti. Nel sommario della rivista, normalmente diviso in tre categorie (fumetti, scritti e rubriche) si aggiunge da questo numero: "50 di questo Linus!". Sotto il titolo augurale troviamo Tuono Pettinato, da anni presenza fissa su Linus, che in due pagine intitolate Fumettisti ragguardevoli inizia a passare in rassegna i grandi autori che hanno caraterizzato la lunga storia della rivista. Si parte con Johnny Hart di cui vengono poi riproposte quattro pagine di B.C. e quattro di Wizard of ID, tutte del 1965, presentate in bianco e nero. Un bel modo di celebrare il mezzo secolo di una rivista di fumetti: un grande autore di oggi che parla a fumetti di un grande del passato.




Nel resto di questo numero 596 di Linus (anno LI n. 1) spiccano le tre grandi opere iniziate l'anno scorso e caratterizzate dalla compresenza di parti scritte alternate ai disegni. La quarta puntata di Sopravvivere al lavoro con filosofia, la settima puntata di Konrad & Paul - Stazione spaziale desiderio ed il capitolo di Sesso, assenzio & false lepri dedicato agli "artisti moderni e i loro precursori". Fra le consuete strisce prosegue Classic Doonesbury riproposta storica selettiva, giunta al periodo 1978-1980.

Nel complesso un bellissimo numero di una grande rivista che ci accompagna da 50 anni. Auguri!

mercoledì 7 gennaio 2015

Ultime letture: Almanacco di Linus 1970

Il volume cartonato che veniva regalato a chi sottoscriveva un abbonamento a Linus entro il 31/12/1969 è una monografia dedicata a Dick Tracy. Dopo una breve introduzione segue un'interessante galleria dei personaggi che hanno popolato la striscia: dodici pagine di vignette con didascalia riportante il nome del personaggio raffigurato, l'anno di apparizione ed una breve descrizione. Sono suddivisi per categorie: a fianco della colonnina introduttiva abbiamo Dick Tracy in immagini dei vari periodi dagli '30 agli anni '60; seguono la moglie Tess, il figlio adottivo Junior, i seritori della legge, le vittime, i cattivi ed infine i recuperati cioè quelli che erano cattivi ma si sono ravveduti.




























Passando alle storie, in 130 pagine abbiamo tutte le strisce giornaliere e le tavole domenicali dal 22 gennaio 1952 al 19 gennaio 1953, un anno esatto nel quale sono comprese due sole storie: una breve intitolata "Model, il grande amore", incentrata su Junior e la sua ragazza, ed una lunghissima sequenza: "La piscina di Mister Alpha". Quest'ultima è una vicenda molto articolata con il tipico criminale di turno che dà del filo da torcere a Dick Tracy per poi fare una brutta fine. Nonostante qualche ripetizione nelle tavole (come consueto nelle storie a continuazione fra giornaliere e domenicali) la lettura è scorrevole ed appassionante, ricca di tutti gli elementi che caratterizzano la saga. Uno dei pregi del volume è quello di presentare il materiale integralmente, senza tagli o rimontaggi; si individuano facilmente le quattro strisce che formano una tavola domenicale perché sono più basse rispetto alle altre. Un bel libro piacevole, interessante come documentazione e corretto filologicamente.

lunedì 22 dicembre 2014

Ultime letture: Linus west

Il supplemento al numero 56 di Linus del novembre 1969 contiene due avventure western intervallate da un breve episodio di Li'l Abner (con protagonisti gli indiani; pubblicato con vignette ingrandite oltre misura), articoli e illustrazioni. La prima parte propone la lunga storia (65 tavole) del Kit Carson di Rino Albertarelli, pubblicata la prima volta su Topolino nel 1937 nel formato "giornale" decisamente più ampio. Qui le belle tavole sono un po' sacrificate ma si riesce a leggere e gustare la trama articolata e interessante. Le ultime 37 pagine dell'albo contengono invece una storia di Tex, quella che iniziava nel n. 22 "La valle della Luna" della "Serie Leopardo nero" del 1962, per protarsi fino al n. 28. Le tavole sono rimontate a dodici vignette per pagina e con l'esclusione dei quadretti contenenti i titoli degli albi a striscia successivi al primo. Ciononostante la lettura scorre ad un buon ritmo e la bella trama si fa apprezzare anche in questa inedita forma. Complessivamente dunque questo supplemento non è dei più riusciti, ma solo per quanto riguarda il formato, le storie infatti sono di prim'ordine.


venerdì 7 novembre 2014

Ultime letture: Valentina Speciale

La pagina 39 del numero 51 di Linus ospita la pubblicità del supplemento Linusdima' e in basso appare la seguente scritta: "Questo nuovo supplemento apre la strada allo straordinario falso AliBaba speciale di Luglio con la prima figurina sconto. Un capolavoro nel suo genere". (Il luglio è quello del 1969 e la figurina permetteva di ottenere uno sconto di 500 lire sull'acquisto dell'asciugamano da spiaggia di Valentina.) Le parole riportate in grassetto avallerebbero la tesi secondo la quale il volume Valentina Speciale sarebbe da considerare l'ideale prosecuzione della bella ma effimera rivista Ali Baba che, dopo i tre numeri ordinari, si era conclusa pochi mesi prima del luglio 1969, con il numero 3 Speciale. Questo dedicato in larga parte a Valentina ha infatti l'aspetto più dello speciale di Ali Baba che dei supplementi di Linus; la copertina, la carta, la rilegatura e lo stesso contenuto sono infatti simili.
Abbandonando le disquisizioni di catalogazione, il contenuto è dominato dalle 80 pagine di Valentina con la storia "La Marianna la va in campagna". Prima di Crepax troviamo Jean Claude Forest con l'ottava puntata di Barbarella (Tempo mangiatempo) e Hector Sapia con il Conte di Piombo. Il volume si conclude poi con 40 pagine di strisce e tavole di Mary Perkins di Leonard Starr. Un bellissimo volume che non risente del tempo trascorso.

martedì 28 ottobre 2014

Ultime letture: Linusdima'

Nel supplemento al n. 51 di Linus del giugno 1969 non compaiono i Peanuts, la parte umoristica è affidata, senza contare Li'l Abner, è affidata a Bettle Bailey, ai Dropouts ed alle tavole senza parole di Ferd'nand. La nutrita componente avventurosa inizia con una storia di Jeff Hawke; prosegue con l'ottimo Ben Casey e con Romeo Brown. Viene poi presentata una serie interessante Good guys di J. Harvey Bond e il volume si conclude con una bella storia di Buck Ryan. Si tratta quindi di un'altra selezione di strisce, ben curata e piacevole da leggere anche a tanti anni di distanza.

giovedì 2 ottobre 2014

Ultime letture: Li'l Linus

La premessa del supplemento al n. 49 di Linus dell'aprile 1969 è di un fascicolo destinato ai lettori più piccoli. Si parte con 8 tavole dei Peanuts degli anni '50, quando i personaggi si comportavano più da bambini, poi tre brevi storie di Li'l Abner (9 pagine in tutto) con protagonisti i bambini. Segue Nicola Biggelow che è un bimbo con 3 pagine di strisce ed una storia dei Moomin che occupa ben 23 pagine e risulta piacevole alla lettura. Nove tavole autoconclusive del divertente Il cetriolo mascherato e 10 tavole de L'intrepida Valentina di carta (il personaggio di Crepax quando era bambina) concludono idealmente la prima parte. La seconda si apre con ampio spazio dedicato a strisce e tavole senza parole di Ferdinando (cui spetta anche l'onore della quarta di copertina a colori), ben 25 pagine in tutto. Viene poi presentata una breve storia della striscia Abbie and Slates (12 pagine): inverosimile ma edificante e tutto sommato divertente. Seguono 12 pagine di Beetle Bailey ed una storia di Jeff Hawke che con le vignette ingrandite e rimontate occupa 29 pagine. Il supplemento si chiude con 4 tavole autoconclusive di Braccio di ferro (Poldo al ristorante).
Li'l Linus è quindi molto vario, c'è un po di tutto, dosato in maniera abbastanza inusuale. Vista la premessa si può dire che il risultato ottenuto è quello voluto.

mercoledì 24 settembre 2014

Ultime letture: Linus n. 592 con Walter Moers (chi si ricorda di Piccolo stronzo?)

Linus rinnova i contenuti, lunga vita a Linus! Nel numero di settembre 2014 sono annunciati in copertina tre nuovi fumetti; si tratta: delle strisce e tavole autoconclusive di "Mr. Lowe" di Mark Pett (che nelle pagine della rivista sostituisce "Lucky Cow" dello stesso autore), della storia a puntate "Sopravvivere al lavoro con filosofia" di Julien Berjeaut e Charles Pépin e di "Sesso, assenzio e false lepri" di Walter Moers.
Quest'ultima è una storia mondiale dell'arte, non a fumetti ma attraverso illustrazioni con didascalie e brevi testi a fianco. Il tutto è spassoso e dissacrante nello stile dell'autore tedesco.



Copertina di Sesso, assenzio e false lepri in tedesco (immagine tratta da Internet).
Nella biblioteca poplite fumetti è presente un libro di Moers, pubblicato in italiano nell'ottobre 1992 dalla casa editrice Eichborn di Francoforte: Piccolo stronzo. Brevi storie, da una a cinque pagine, con le divertentissime gag di un bambino che definire irriverente è decisamente poco, la parola giusta è proprio quella del titolo. Non c'è traccia di politicamente corretto, di animalismo, di rispetto per gli anziani o per gli handicappati, niente. Tutto questo senza esagerare, senza scadere nel volgare, divertendo molto il lettore.

Frontespizio e prima pagine di Piccolo stronzo.
Tornando a Linus, Mr. Lowe è il nuovo maestro di terza elementare e dal suo rapporto con gli scatenati alunni scaturiscono molte delle gag che animano la striscia; le altre seguono personaggi come i fratellini Quentin e Shanika fuori dalla scuola. Costruita in modo semplice, la striscia risulta brillante e divertente: promette bene.
Sopravvivere al lavoro con filosofia inzia con l'organigramma della "Cogitop - Società a razionalità limitata" in cui compaiono nomi come Teresa d'Avila, Nicolò Machiavelli, Aristotele, Confucio, Tommaso d'Aquino, Karl Marx e molti altri (35 in tutto) fra cui il protagonista Kevin Platone accolto in azienda da Socrate che lo saluta notando la somiglianza con il padre... Ogni due tavole a fumetti c'è una pagina di testo che approfondisce e commenta un tema legato all'azienda. Una piacevole e insolita novità.
Il resto di questo numero della rivista prevede come asse portante i classici Monty, Dilbert, Peanuts, Perle ai porci, Doonesbury. Poi abbiamo la doppia tavola satirica di Bertolotti e De Pirro, la terza puntata di Konrad e Paul: Stazione spaziale desiderio di Ralf König che da anni è piacevole presenza fissa, un'altra tappa del Viaggio in Italia di Tuono Pettinato e le stupende strisce da una sola vignetta di Wumo di Wulf e Morgenthaler.
Le rubriche redazioni completano l'ennesimo bel numero di Linus.

lunedì 22 settembre 2014

Ultime letture: SkyLinus

Il supplemento al n. 47 di Linus del febbraio 1969 è caratterizzato dalla lunga avventura di Dick Tracy (strisce e tavole dal 17 giugno all'8 novembre 1951) alle prese con Lou Spazzola, che occupa le ultime 62 pagine dell'albo. Nella prima parte, oltre a Jeff Hawke (strisce da H3952 a H4083), che ha l'onore di copertina, e una storia di Fearless Fosdick del 1961, c'è un interessante proposta di umorismo inglese: alcune tavole autoconclusive di "Chelm di Trig 2" di Bill Tidy. Ma il piatto prelibato di SkyLinus è la storia del 1966 di Ben Casey di Neal Adams un personaggio ingiustamente poco visto in Italia. Striscia dal taglio realistico, Ben Casey è caratterizzata dalla cura della sceneggiatura e dagli splendidi disegni. Nel complesso quindi questo supplemento, che contiene anche alcune strisce e qualche tavola dei Peanuts ed un racconto di fantascienza di Alan Nelson, è veramente un bel volume che si legge con molto piacere ed interesse.

mercoledì 27 agosto 2014

Ultime letture: Almanacco di Linus 1969 - Saturno contro la terra

Il primo fumetto italiano di fantascienza, anni 1936 - 1946, letto oggi (nella sola edizione in unico volume esistente) più per l'interesse e la curiosità che per il piacere. La stampa in bianco e nero è abbasta buona, nonostante il formato piccolo rispetto ai "giornali" in cui originariamente apparve il fumetto e il rimontaggio delle tavole. I disegni di Giovanni Scolari sono molto belli ma fanno sorridere le pose teatrali dei personaggi, retaggio d'altri tempi. La fantascienza di allora era molto fantasiosa (la terra che viene spaccata in due e poi gli emisferi fatti ricongiungere al nucleo centrale!) ma la storia c'è e regge alla prova del tempo. L'ispirazione per il soggetto iniziale venne da Cesare Zavattivi, Federico Pedrocchi realizzò la sceneggiatura, scrivendo poi interamente gli altri sei episodi che compongono la saga. Cattivi che diventano buoni, traditori che si pentono, altri che non lo fanno, scenziati onniscenti, macchinari incredibili, sciagure di ogni tipo che si abbattono sulla Terra causando un numero imprecisato di vittime. Tutto questo è ben amalgamato e decretò il successo della serie. Il libro (ancora facilmente reperibile, magari nella seconda edizione del 1970) è un ottimo documento per la storia del fumetto italiano e si fa leggere anche dopo tanti anni.

domenica 24 agosto 2014

Ultime letture: Ali Baba numeri 0 - 1 - 2 - 3

La breve ma intensa vita di questa rivista, sorella minore di Linus, è caratterizzata dalle due anime che nel numero zero (dicembre 1967) sono rappresentate dalla duplice testata "Ali Baba" (in copertina) e "Robinson" (in quarta di copertina): la prima è la modernità, la seconda il classico. Questa dicotomia si perderà nell'ultimo numero (dicembre 1968, omaggio a chi sottoscriveva l'abbonamento cumulativo a Linus e Supplementi di Linus) che, rivolgendosi ad un pubblico di "soli genitori", presenta soltanto personaggi femminili abbastanza scollacciati.


Una colonna portante delle quattro uscite è senza dubbio Guido Crepax, presente con massicce dosi di Valentina nei numeri zero, 2 e 3, mentre nel numero 1 (marzo 1968) troviamo una breve ma interessante storia di Bonnie e Clyde cui spetta anche l'onore della copertina. Altra presenza costante è Wolinski con le sue Hit - Parade.
Dal n. 1 al 3 un fotoromanzo a puntate, in bianco e nero, del regista Jérôme Savary intitolato "Letizia" rappresenta la vera novità di questa rivista; sceneggiato come un fumetto, con tanto di nuvolette, racconta una storia abbastanza sconclusionata. L'intento era quello di marcare una differenza rispetto ai classici fotoromanzi "popolari" ed è stato centrato in pieno.
Tornando ai fumetti, nei sommari dei quattro numeri troviamo fra gli altri: Jeff Hawke, Dick Tracy, Barbarella, Romeo Brown, Il conte di piombo di Hector Sapia, Jane di Mike Hubbard, Ulisse di Lob e Pichard e poi ancora i Peanuts, Nicola Biggelow, Fra Salmastro da Venegono, Krazy Kat, le tavole di Jules Feiffer e una breve apparizione di Robert Crumb. Per il contenuto completo rimando ai Jones Boys.
Un piatto misto e ricco che nel numero 2 (maggio 1968) permette di gustare illustrazioni di Chas Addams e una breve storia di Archie Goodwin e Gray Morrow. Un piatto molto ricco e forse troppo misto; una rivista che voleva essere moderna ma aveva un sapore antico.
L'ultimo numero è "speciale" non solo di nome ma anche per la veste editoriale: un diverso e migliore tipo di carta fa risaltare il bianco e nero, la rilegatura e la copertina di cartoncino pesante lo rendono più simile ad un libro da conservare che ad una rivista usa e getta. Soprattutto il contenuto ne fa una pubblicazione moderna; anche se accostare le strisce di Jane e di Romeo Brown alle tavole di Valentina e di Barbarella può sembrare azzardato, ma in realtà non lo è affatto, sono tutti fumetti permeati di una modernità (per l'epoca) data dalla presenza di personaggi femminili tutt'altro che classici.
Nei primi tre numeri invece, simili per forma e contenuto ai Supplementi di Linus, si respira un sapore di già visto, con l'unica eccezione del fotoromanzo. L'anno dopo i contenuti di questa rivista verranno in parte trasferiti sui Supplementi che saranno 6 (come promesso dalla campagna abbonamenti) più un Valentina Speciale che ricorda l'ultimo Ali Baba.

lunedì 21 aprile 2014

Ultime letture: Linus n. 37 + Linussessantotto

Il numero 37 di Linus dell'aprile 1968 ha una particolarità unica: esiste un altro fascicolo con la stessa identica copertina uscito dopo 30 anni. Non si tratta di una ristampa ma della ricorrenza del maggio '68. Oreste del Buono, tornato a dirigere Linus, introduce l'allegato con un lungo articolo su ciò che era Linus nel 1968. Seguono, per tutto il resto delle 96 pagine, una serie di "estratti" dai vari numeri di Linus di quell'anno.

Copertina e retro del n. 37, aprile 1968.

Prima pagina di Linus n. 37.

Copertina e retro dell'allegato redazionale al numero di maggio 1998.
Prima pagina di Linussessantotto.

C'è un'altra curiosità nel numero 37 di Linus: due pagine in più. C'è infatti un foglio staccato con la presentazione di Renato Calligaro ed alcune strisce del personaggio "Manuel". Di lato la scritta: "Supplemento al n. 37 di Linus". Nei numeri successivi Calligaro comparirà altre volte e così farà parte dell'antologia del 1998.

Pagina pubblicitaria interna al n. 37 e foglio allegato come supplemento.

Pagine interne di Linussessantotto con "Manuel" di Renato Calligaro.
Per quanto riguarda il resto del contenuto del n. 37, oltre ai consueti personaggi, si segnalano le strisce di Barney Google impaginate in orizzontale e l'ultima puntata del magnifico "Braccio di Ferro e lo strano potere del Gip".

domenica 13 aprile 2014

Ultime letture: Linus n. 587

Sone due le piccole particolarità del numero di aprile 2014 di Linus. La prima è annunciata in copertina: Michele R. Serra dedica la gran parte delle sue quattro pagine ad un'intervista a Silver in occasione dei 40 anni di Lupo Alberto. Tutta da leggere, molto interessante, priva di banalità.
La seconda è descritta nell'editoriale di Stefania Rumor: Garry B. Trudeau ha annunciato una pausa nella produzione di Doonesbury. Per un periodo indefinito realizzerà solo le tavole domenicali mentre per i giorni feriali curerà una scelta di strisce "storiche" distribuite a colori. Un vero e proprio riassunto composto da circa un mese di produzione per ogni anno; Linus lo propone iniziando da questo numero con le prime strisce del 1970.
Il resto della rivista è come al solito: 120 pagine di cui 74 a fumetti (o vignette). Il cast di autori e personaggi è attualmente composto dai "vecchi": Peanuts, Doonesbury, Perle ai porci, Get fuzzy, Dilbert, Monty. I recenti acquisti: Lucky Cow (striscia ambientata in un fast food, partita un po' indecisa e poi migliorata tantissimo) e WuMo la vera rivelazione nel campo delle strisce (in questo caso formate da un'unica vignetta). Ci sono poi: il Poor Almanac di Richard Thompson (proposto da Linus dopo l'interruzione di Cul de sac per motivi di salute), Viaggio in Italia di Tuono Pettinato, le Undicimila vergini di Ralf König (pubblicato a puntate), la satira politica di Bertolotti & De Pirro e le vignette di Riccardo Marassi.

Un bel menù che ci allieta ogni mese.
Fra i redazionali mi piace segnalare la nuova rubrica di Fulvio Abbate che sotto il titolo di Iconosfera analizza ogni mese una serie di immagini. Molto interessante, curiosa e stimolante.

sabato 22 marzo 2014

Ultime letture: Almanacco di Linus 1968

Il terzo Almanacco di Linus è totalmente dedicato al fumetto umoristico / caricaturale; la scelta del materiale risente forse del tempo e la lettura risulta oggi appesantita.
Il volume si apre con i Peanuts presenti con 16 tavole di cui otto a colori. Segue un racconto di Raffaele La Capria, poi 12 tavole di Little Nemo in Slumberland di Winsor Mc Cay, interessanti ma pur sempre di un centinaio d'anni fa'. Viene poi proposto un episodio di Tenebrax di Lob e Pichard (26 pagine) a cui seguono due pagine con le strisce de "Le streghine" (Short Ribs) di Frank O'Neal e "La scopa vecchia" di Maurice Tillieux (33 pagine a due colori). Le successive 20 pagine ospitano un episodio di Moomin di Lars Jansson, poi troviamo Felix di Pat Sullivan con il testo in francese (titolo: "Felix ou pays de l'ogre", 14 pagine) e il libro si conclude con un episodio di Li'l Abner in 18 pagine di cui le ultime 8 a colori.
Alle fine delle 144 pagine non resta molto se non l'interesse per alcune proposte viste poco altrove.

mercoledì 19 marzo 2014

Ultime letture: Almanacco di Linus 1967

Il secondo volume omaggio per gli abbonati a Linus del dicembre 1966 è, come quello che lo precede ed il successivo, con i quali condivide anche la grafica di copertina, un libro / rivista.
Nelle 160 pagine rilegate trovano ampio spazio le tavole domenicali dei Peanuts: 6 tavole a colori, seguite da due di Krazy Kat, e poi 40 tavole in bianco e nero. Abbiamo poi 10 pagine con un episodio del 1960 di Fearless Fosdick, un racconto di Fredric Brown e da qui alla fine tutto fantascienza. In 23 pagine la prima avventura di "Saturno contro la Terra"; poi 30 pagine con "Il ritorno di Chalcedon" per Jeff Hawke ed infine 45 pagine con le prime strisce di Buck Rogers.
Quello che colpisce è che le avventure qui pubblicate di Saturno contro la Terra e di Buck Rogers saranno interamente riproposte negli omonimi almanacchi monografici, pochi anni dopo. Segno evidente del gradimento dei lettori.
Nel complesso questo libro risulta ancora oggi gradevole. Si fa leggere con interesse e piacere, senza risultare pesante, nonostante la datazione dei fumetti pubblicati.

sabato 8 marzo 2014

Ultime letture: Almanacco di Linus 1965

Strana pubblicazione questa, allestita al termine del primo anno di vita della più longeva rivista a fumetti. È un vero e proprio libro, con 144 pagine rilegate e copertina rigida, ma il contenuto eterogeneo è quello di un numero della rivista.
Si parte con 8 pagine a colori che ospitano sei tavole domenicali dei Peanuts e due di Krazy Kat; seguono un breve episodio di Li'l Abner (strisce dal 18/12/1963 al 29/01/1964) ed il successivo di Fearless Fosdick (dal 30/01/1964 al 07/03/1964) di Al Capp.
Il contenuto si fa variabile nelle pagine successive con una doppia tavola di Walt Kelly (uno spartito musicale accompagnato dai personaggi delle strisce di Pogo), una sola tavola di B.C. di Johnny Hart, un racconto di Robert Sheckley con due illustrazioni di Guido Crepax e una vignetta a tutta tavola di Girighiz di Enzo Lunari.
L'almanacco prosegue con un episodio di Buck Ryan di Jack Monk (strisce dalla L151 alla L270) ed una storia di J. C. Forest con protagonista Bibì Cianuro, 24 pagine stampate in bianco, nero e due tonalità di blu.
Il libro si conclude con un lungo episodio di Dick Tracy di Chester Gould, 64 pagine con strisce e tavole dal 28/03/1950 al 16/07/1950.
Alla fine, nonostante il fastidio per le tavole rimontate, la lettura del libro risulta piacevole poiché le storie selezionate per la pubblicazione sono di prima qualità, anche a tanti anni di distanza.