Il diario personale delle mie letture, con semplici commenti, perché non sono in grado di scrivere recensioni.
mercoledì 30 aprile 2014
Ultime letture: Goražde
Negli anni che trascorsi dalla pubblicazione di "Palestina" a quella di "Goražde, area protetta; la guerra in Bosnia 1992-1995" Joe Sacco ha affinato il suo segno che ora risulta più leggibile. Restano la didascalicità del resoconto giornalistico e inevitabilmente la tristezza delle atmosfere affrontate. Nonostante il tratto tendente al grottesco, le immagini risultano più descrittive che evocative. Questo libro di lascia leggere, lentamente ma fino alla fine ed aiuta molto a capire fatti e situazioni mostrandoceli dall'interno, dai racconti di chi li ha vissuti.
domenica 27 aprile 2014
Chi si ricorda ... i Secret books of Glamour di Martin Mystère?
Nel settembre 1991 e poi nel marzo 1992, in pieno fermento di pubblicazioni "bonelliane" da parte di altri editori, la Glamour di Antonio Vianovi dedicò al personaggio di Alfredo Castelli due volumi di ampio formato orizzontale, inserendoli nella prestigiosa collana The secret books of Glamour. Entrambi senza altro titolo che Martin Mystère, si distinguono l'uno dall'altro per il colore della copertina. Vediamo le caratteristiche che li accomunano: tutti e due hanno 64 pagine in bianco e nero e sono prefazionati da Gianni Brunoro. Ciascuno ristampa una storia apparsa su quotidiani in molte puntate, in perfetto stile americano, la quale era a sua volta rielaborazione di un precedente episodio. Per ciascun volume sono uscite due edizioni: una economica di 3000 copie spillate ed un'altra de luxe in 150 copie rilegate, numerate e firmate in copertina da Castelli e Alessandrini. Inoltre l'edizione limitata di ciascun volume è completata da due frontespizi "particolari", assenti nell'edizione economica.
Il Martin Mystère nero del 1991, ristampa le 53 puntate (strisce) della storia senza titolo pubblicata su vari quotidiani dall'11 luglio al 10 settembre 1990, ottenuta rielaborando l'episodio a cavallo dei numeri 64 (Fantasmi a Manhattan) e 65 (Space invaders) della serie regolare. I frontespizi realizzati per l'occasione da Alessandrini presentano Angie ... poco vestita.
Il secondo Martin Mystère, rosso del 1992, contiene invece Il tesoro del Loch, ovvero l'elaborazione del secondo Martin Mystère Special (Il tesoro di Loch Ness) apparsa sul quotidiano La Notte dall'11 luglio al 2 settembre 1988. In questo caso l'onore dei frontespizi tocca a Diana.
Si tratta più che altro di oggetti da collezione, la cui lettura rappresenta una semplice curiosità. Sono libri molto belli, ben curati e stampati su ottima carta uso mano pesante.
Il Martin Mystère nero del 1991, ristampa le 53 puntate (strisce) della storia senza titolo pubblicata su vari quotidiani dall'11 luglio al 10 settembre 1990, ottenuta rielaborando l'episodio a cavallo dei numeri 64 (Fantasmi a Manhattan) e 65 (Space invaders) della serie regolare. I frontespizi realizzati per l'occasione da Alessandrini presentano Angie ... poco vestita.
Il secondo Martin Mystère, rosso del 1992, contiene invece Il tesoro del Loch, ovvero l'elaborazione del secondo Martin Mystère Special (Il tesoro di Loch Ness) apparsa sul quotidiano La Notte dall'11 luglio al 2 settembre 1988. In questo caso l'onore dei frontespizi tocca a Diana.
Si tratta più che altro di oggetti da collezione, la cui lettura rappresenta una semplice curiosità. Sono libri molto belli, ben curati e stampati su ottima carta uso mano pesante.
venerdì 25 aprile 2014
Ultime letture: Terre gemelle n.ri 1-5 (tavole)
I cinque albi di 16 pagine a colori dell'"Edizione cronologica integrale" delle tavole domenicali della serie Twin earths contengono l'inizio della saga, dal 1 marzo 1953 al 5 settembre 1954. Uscirono fra il 1975 e il 1976 per le Edizioni Grandi Avventure, dopo che le prime tavole (dall'inizio fino al 27/12/1953) erano apparse, rimontate e in bianco e nero, su "Eureka vacanze" nel 1968.
Terre gemelle è una di quelle serie in cui strisce e tavole corrono parallele, raccontando storie diverse; in questo caso le tavole sono nettamente inferiori. Il fatto stesso che i protagonisti siano due adolescenti, un terrestre e un abitante di Tellus, fa apparire chiaro fin dall'inizio che la serie è destinata un pubblico di ragazzi. In ogni caso la lettura è piacevole e scorrevole anche se poco interessante.
Terre gemelle è una di quelle serie in cui strisce e tavole corrono parallele, raccontando storie diverse; in questo caso le tavole sono nettamente inferiori. Il fatto stesso che i protagonisti siano due adolescenti, un terrestre e un abitante di Tellus, fa apparire chiaro fin dall'inizio che la serie è destinata un pubblico di ragazzi. In ogni caso la lettura è piacevole e scorrevole anche se poco interessante.
Ultime letture: Imperi
Nelle 304 pagine non numerate Nat Powell salta continuamente dal presente (vignette dai contorni lineari) al passato (contorni frastagliati) e varia la composizione della tavola quasi ad ogni pagina, in un ritmo sincopato. Il tutto, unito alle frequenti sequenze senza parole, non rende facilissima la lettura. Il libro però risulta godibile, merito anche del tratto leggermente caricaturale in un bianco e nero molto netto.
lunedì 21 aprile 2014
Ultime letture: Linus n. 37 + Linussessantotto
Il numero 37 di Linus dell'aprile 1968 ha una particolarità unica: esiste un altro fascicolo con la stessa identica copertina uscito dopo 30 anni. Non si tratta di una ristampa ma della ricorrenza del maggio '68. Oreste del Buono, tornato a dirigere Linus, introduce l'allegato con un lungo articolo su ciò che era Linus nel 1968. Seguono, per tutto il resto delle 96 pagine, una serie di "estratti" dai vari numeri di Linus di quell'anno.
C'è un'altra curiosità nel numero 37 di Linus: due pagine in più. C'è infatti un foglio staccato con la presentazione di Renato Calligaro ed alcune strisce del personaggio "Manuel". Di lato la scritta: "Supplemento al n. 37 di Linus". Nei numeri successivi Calligaro comparirà altre volte e così farà parte dell'antologia del 1998.
Per quanto riguarda il resto del contenuto del n. 37, oltre ai consueti personaggi, si segnalano le strisce di Barney Google impaginate in orizzontale e l'ultima puntata del magnifico "Braccio di Ferro e lo strano potere del Gip".
Copertina e retro del n. 37, aprile 1968. |
Prima pagina di Linus n. 37. |
Copertina e retro dell'allegato redazionale al numero di maggio 1998. |
Prima pagina di Linussessantotto. |
C'è un'altra curiosità nel numero 37 di Linus: due pagine in più. C'è infatti un foglio staccato con la presentazione di Renato Calligaro ed alcune strisce del personaggio "Manuel". Di lato la scritta: "Supplemento al n. 37 di Linus". Nei numeri successivi Calligaro comparirà altre volte e così farà parte dell'antologia del 1998.
Pagina pubblicitaria interna al n. 37 e foglio allegato come supplemento. |
Pagine interne di Linussessantotto con "Manuel" di Renato Calligaro. |
I fumetti tornano a Certaldo?
Dopo molti anni ecco una nuova manifestazione che marginalmente prevede anche i fumetti.
A differenza di quanto annunciato nel manifesto l'apertura è avvenuta nel pomeriggio, quindi solo dalle 14 alle 20. Nonostante il ridottissimo orario il quaderno con firme dei visitatori ha raggiunto numeri notevoli per la prima edizione di una piccola manifestazione in un piccolo paese.
A differenza di quanto annunciato nel manifesto l'apertura è avvenuta nel pomeriggio, quindi solo dalle 14 alle 20. Nonostante il ridottissimo orario il quaderno con firme dei visitatori ha raggiunto numeri notevoli per la prima edizione di una piccola manifestazione in un piccolo paese.
Lo spazio centrale degli ex macelli era in parte allestito con elementi scenografici provenienti dalle mostre svoltesi a Certaldo negli anni '90. |
Lo stand dell'associazione Proloco dove erano in vendita cataloghi e manifesti di alcune mostre degli anni '90. |
Ultime letture: H.P. Lovecraft, Da altrove e altri racconti
Il fumettista olandese Erik Kriek "si è ispirato ai famosi fumetti americani anni '50 della E.C. Comics." Questa frase tratta dalle note in quarta di copertina spiega tutto: è un vero omaggio a quegli autori e soprattutto a Lovecraft. Il volume è composto da cinque storie di lunghezza molto variabile, dalle 6 pagine "L'estraneo" con cui inizia alle 43 de "La maschera di Innsmouth" con cui si chiude. Un crescendo che comprende anche: "Il colore venuto dallo spazio", "Dagon" e "Da altrove".
Le atmosfere sono costruite perfettamente, sembra di leggere fumetti degli anni '50 ma con un tratto più leggibile e accattivante in un bianco e nero pieno di grigi. Il risultato finale, nel complesso, è ottimo: una lettura veloce e appagante allo stesso tempo.
Le atmosfere sono costruite perfettamente, sembra di leggere fumetti degli anni '50 ma con un tratto più leggibile e accattivante in un bianco e nero pieno di grigi. Il risultato finale, nel complesso, è ottimo: una lettura veloce e appagante allo stesso tempo.
domenica 20 aprile 2014
Ultime letture: Nicola Pisano
La biografia a fumetti di un artista rischia sempre di essere noiosa, piena di tante interessanti informazioni ma povera di leggibilità. Lo sceneggiatore Alessio Nencioni ed il disegnatore Luca Lenci alle prese con lo scultore e architetto Nicola Pisano vincono la sfida e ci regalano un'opera fresca realizzata con tratti tendenti al caricaturale, ma nello stesso tempo precisa e documentaristica quando descrive i particolari delle opere del maestro. Un album alla francese realizzato completamente in Italia, un bel libro da leggere e regalare.
sabato 19 aprile 2014
Ultime letture: Orfani 1. L'inizio (Bao Publishing)
Il volume è molto bello come ci si aspettava, la qualità della stampa a colori è senza dubbio la caratteristica principale ma non vanno dimenticati: il formato leggermente maggiore rispetto agli albi Bonelli ma non troppo, la carta e la rilegatura. Le 50 pagine di contenuti extra sono un qualcosa in più, bello da vedere ma sostanzialmente inutile.
La lettura è piacevole e scorrevole, anche troppo. Alla fine dei tre episodi ci si rende conto che tutto avrebbe potuto essere condensato e che la dilatazione di molte scene fa parte dello stile con cui si è voluta realizzare la serie.
La lettura è piacevole e scorrevole, anche troppo. Alla fine dei tre episodi ci si rende conto che tutto avrebbe potuto essere condensato e che la dilatazione di molte scene fa parte dello stile con cui si è voluta realizzare la serie.
domenica 13 aprile 2014
Ultime letture: Linus n. 587
Sone due le piccole particolarità del numero di aprile 2014 di Linus. La prima è annunciata in copertina: Michele R. Serra dedica la gran parte delle sue quattro pagine ad un'intervista a Silver in occasione dei 40 anni di Lupo Alberto. Tutta da leggere, molto interessante, priva di banalità.
La seconda è descritta nell'editoriale di Stefania Rumor: Garry B. Trudeau ha annunciato una pausa nella produzione di Doonesbury. Per un periodo indefinito realizzerà solo le tavole domenicali mentre per i giorni feriali curerà una scelta di strisce "storiche" distribuite a colori. Un vero e proprio riassunto composto da circa un mese di produzione per ogni anno; Linus lo propone iniziando da questo numero con le prime strisce del 1970.
Il resto della rivista è come al solito: 120 pagine di cui 74 a fumetti (o vignette). Il cast di autori e personaggi è attualmente composto dai "vecchi": Peanuts, Doonesbury, Perle ai porci, Get fuzzy, Dilbert, Monty. I recenti acquisti: Lucky Cow (striscia ambientata in un fast food, partita un po' indecisa e poi migliorata tantissimo) e WuMo la vera rivelazione nel campo delle strisce (in questo caso formate da un'unica vignetta). Ci sono poi: il Poor Almanac di Richard Thompson (proposto da Linus dopo l'interruzione di Cul de sac per motivi di salute), Viaggio in Italia di Tuono Pettinato, le Undicimila vergini di Ralf König (pubblicato a puntate), la satira politica di Bertolotti & De Pirro e le vignette di Riccardo Marassi.
Un bel menù che ci allieta ogni mese.
Fra i redazionali mi piace segnalare la nuova rubrica di Fulvio Abbate che sotto il titolo di Iconosfera analizza ogni mese una serie di immagini. Molto interessante, curiosa e stimolante.
La seconda è descritta nell'editoriale di Stefania Rumor: Garry B. Trudeau ha annunciato una pausa nella produzione di Doonesbury. Per un periodo indefinito realizzerà solo le tavole domenicali mentre per i giorni feriali curerà una scelta di strisce "storiche" distribuite a colori. Un vero e proprio riassunto composto da circa un mese di produzione per ogni anno; Linus lo propone iniziando da questo numero con le prime strisce del 1970.
Il resto della rivista è come al solito: 120 pagine di cui 74 a fumetti (o vignette). Il cast di autori e personaggi è attualmente composto dai "vecchi": Peanuts, Doonesbury, Perle ai porci, Get fuzzy, Dilbert, Monty. I recenti acquisti: Lucky Cow (striscia ambientata in un fast food, partita un po' indecisa e poi migliorata tantissimo) e WuMo la vera rivelazione nel campo delle strisce (in questo caso formate da un'unica vignetta). Ci sono poi: il Poor Almanac di Richard Thompson (proposto da Linus dopo l'interruzione di Cul de sac per motivi di salute), Viaggio in Italia di Tuono Pettinato, le Undicimila vergini di Ralf König (pubblicato a puntate), la satira politica di Bertolotti & De Pirro e le vignette di Riccardo Marassi.
Un bel menù che ci allieta ogni mese.
Fra i redazionali mi piace segnalare la nuova rubrica di Fulvio Abbate che sotto il titolo di Iconosfera analizza ogni mese una serie di immagini. Molto interessante, curiosa e stimolante.
sabato 12 aprile 2014
Ultime letture: Ken Parker n. 1 (Mondadori Comics)
Le prime due storie di Ken Parker non sono fra quelle che si ricordano come appartenenti al gruppo delle migliori., eppure alla prova della lettura dopo tanti anni dimostrano la loro modernità. Il soggetto non è moderno, è classico, lo è la sceneggiatura. Il ritmo della lettura è moderno e bisogna precisare che, nonostante non siano stati segnalati nell'apparato redazionale, le modifiche rispetto all'originale ci sono e sono anche importanti: ad esempio nell'ultima vignetta dell'ultima pagina della prima storia è stato tolto un pensiero di Ken.
Il segno di Milazzo doveva ancora evolversi ed in questa edizione soffre un po' l'ingrandimento del tratto che sembra impastato.
La parte redazione è la più deludente di questa che doveva essere un'edizione definitiva, ma il libro nel complesso resta sempre molto bello e piacevole.
Il segno di Milazzo doveva ancora evolversi ed in questa edizione soffre un po' l'ingrandimento del tratto che sembra impastato.
La parte redazione è la più deludente di questa che doveva essere un'edizione definitiva, ma il libro nel complesso resta sempre molto bello e piacevole.
domenica 6 aprile 2014
Ultime letture: Il grande Belzoni
Chiusura in bellezza per la meritevole collana "Romanzi a fumetti Bonelli" che in questo ultimo n. 10 presenta una grande prova di Walter Venturi alle prese con la biografia di Giovanni Battista Belzoni.
I disegni appaiono realistici, pieni di dettagli, volti molto espressivi, alcune vignette grandi estremamente suggestive. Il testo scorre ad un buon ritmo, coinvolge il lettore anche emotivamente rendendolo partecipe delle gioie e dei dolori del protagonista. Complessivamente quindi un ottimo albo.
I disegni appaiono realistici, pieni di dettagli, volti molto espressivi, alcune vignette grandi estremamente suggestive. Il testo scorre ad un buon ritmo, coinvolge il lettore anche emotivamente rendendolo partecipe delle gioie e dei dolori del protagonista. Complessivamente quindi un ottimo albo.
Chi si ricorda ... l'Enciclopedia mondiale del fumetto?
Le opere saggistiche sul fumetto che si fregiano del titolo (più o meno appropriatamente) di "enciclopedia" o similare sono molte e meriterebbero un'analisi approfondita in altra sede; qui vorrei ricordare quella che dopo tanti anni colloco ancora al primo posto. The world encyclopedia of comics del 1976, a cura di Maurice Horn, vide nel 1978 l'edizione italiana curata da Luciano Secchi per l'Editoriale Corno e presentata al 13° Salone Internazionale dei Comics e del Cinema d'Animazione a Lucca.
Un poderoso volume di 864 pagine (di cui 64 a colori) che rappresentò all'epoca il classico libro "che ogni appassionato di fumetti deve avere". Eppure non era per tutti con il prezzo di 40.000 lire che l'anno dopo, quando lo acquistò il sottoscritto, era salito a 50.000.
La prima parte è dedicata ai "fumetti nel mondo" e in 52 pagine riccamente illustrate, dapprima ne sintetizza la storia trovando spazio anche box di approfondimento specifici, ad esempio "l'editoria a fumetti nelle Filippine". Poi una "cronologia essenziale" (integrata con i fatti di casa nostra) riesce a citare tantissimi nomi e personaggi. Infine un "riepilogo analitico" che vuole essere una riflessione, un tentativo di risposta alle domande sui massimi sistemi del fumetto.
Nella seconda parte il "profilo storico-critico del fumetto in Italia" è affidato al prof. Giulio Cesare Cuccolini e costituisce un vero libro nel libro, con le sue 46 pagine, più altre 20 fra note e appendici.
Inizia poi la parte centrale delle voci alfabetiche, irrinunciabili in ogni enciclopedia, che occupa ben 586 pagine. Un unico ordine alfabetico per autori e personaggi, internazionali e italiani, molte illustrazioni.
Al centro, fra la lettera "F" e la "G", la sezione sul "colore nel fumetto" che prende forma attraverso le didascalie delle molte illustrazioni che che occupano per intero tutte le 64 pagine.
Le appendici in 20 pagine affrontano "le origini del syndication" e presentano un "glossarietto dei termini" e le "note sui collaboratori", sia italiani che internazionali. Infine ben 56 pagine per gli indici, suddivisi in "nomi", "personaggi e titoli" e "illustrazioni".
Un'enciclopedia classica da consultare nella parte principale delle voci alfabetiche, moderna e ancora oggi valida negli altri testi che si leggono come un libro. Un'opera completa ed allo stesso tempo rigorosamente scientifica e affidabile.
Un poderoso volume di 864 pagine (di cui 64 a colori) che rappresentò all'epoca il classico libro "che ogni appassionato di fumetti deve avere". Eppure non era per tutti con il prezzo di 40.000 lire che l'anno dopo, quando lo acquistò il sottoscritto, era salito a 50.000.
La prima parte è dedicata ai "fumetti nel mondo" e in 52 pagine riccamente illustrate, dapprima ne sintetizza la storia trovando spazio anche box di approfondimento specifici, ad esempio "l'editoria a fumetti nelle Filippine". Poi una "cronologia essenziale" (integrata con i fatti di casa nostra) riesce a citare tantissimi nomi e personaggi. Infine un "riepilogo analitico" che vuole essere una riflessione, un tentativo di risposta alle domande sui massimi sistemi del fumetto.
Nella seconda parte il "profilo storico-critico del fumetto in Italia" è affidato al prof. Giulio Cesare Cuccolini e costituisce un vero libro nel libro, con le sue 46 pagine, più altre 20 fra note e appendici.
Inizia poi la parte centrale delle voci alfabetiche, irrinunciabili in ogni enciclopedia, che occupa ben 586 pagine. Un unico ordine alfabetico per autori e personaggi, internazionali e italiani, molte illustrazioni.
Al centro, fra la lettera "F" e la "G", la sezione sul "colore nel fumetto" che prende forma attraverso le didascalie delle molte illustrazioni che che occupano per intero tutte le 64 pagine.
Le appendici in 20 pagine affrontano "le origini del syndication" e presentano un "glossarietto dei termini" e le "note sui collaboratori", sia italiani che internazionali. Infine ben 56 pagine per gli indici, suddivisi in "nomi", "personaggi e titoli" e "illustrazioni".
Un'enciclopedia classica da consultare nella parte principale delle voci alfabetiche, moderna e ancora oggi valida negli altri testi che si leggono come un libro. Un'opera completa ed allo stesso tempo rigorosamente scientifica e affidabile.
sabato 5 aprile 2014
Ultime letture: Comics Rama + Okay
Nei mesi di febbraio e marzo 1968 uscirono i quattro numeri della rivista Comics Rama che, nell'insolito formato di 26 x 35, presentava fumetti statunitensi che oggi sono dei classici. Nelle sue 48 pagine lucide, il quindicinale alternava il bianco e nero (32 pagine) al colore e quest'ultimo era forse il lato debole con risultati di scarsa efficacia.
Il piatto forte del menù (dal punto di vista dell'interesse storico, non della qualità delle storie) è senz'altro "Dynamo", serie di Wally Wood derivata da THUNDER Agents. Altro personaggio presente in tutti e quattro i numeri è Steve Canyon con le sue prime avventure. Nei primi due numeri si tenta un esperimento (bocciato dai commenti dei lettori) di ristampa di tavole riprese da vecchi giornali di trent'anni prima ed opportunamente ritoccate e pubblicate in bianco e nero. Compaiono così Brick Bradford, Mandrake e Raff pugno d'acciaio. Nel numero 3 si conclude Raff e vengono interrotti i due personaggi statunitensi. A completare il tutto abbiamo: Big Ben Bolt di John Cullen Murphy (nei numeri 1 e 4), Robin Malone di Bob Lubbers (nel n. 2 e nel 4) e Il Capitano Martin (nel n. 3). Presenti anche tavole umoristiche, "Henry" e "Pete il vagabondo", ed interessanti articoli di Franco De Giacomo.
La lettura di Comics Rama non offre particolari spunti se non il soddisfacimento di una curiosità.
Tre mesi dopo la chiusura di Comics Rama ci prova anche l'Editoriale Corno a fare una rivista simile: Okay ha un formato un po' più piccolo (24 x 31), meno pagine (soltanto 32), alterna colore e bianco e nero, escono solo quattro numeri ed è settimanale. In ogni numero un'enorme quatità di personaggi, normalmente con due pagine a disposizione: X 9, Mandrake, L'Uomo mascherato, Steve Canyon, Brick Bradford, Flash Gordon, Matt Dillon, Rip Kirby e Prince Valiant. Il tutto oltre a tavole umoristiche, un racconto di Max Bunker, articoli e rubriche. Il western Matt Dillon ha un po' più spazio (4 pagine nei primi tre numeri) ed è l'unico che nel quarto ed ultimo numero vede concludere la propria avventura; tutti gli altri restano con il laconico "continua sul prossimo numero".
Okay pubblica le strisce e le tavole in modo decisamente migliore rispetto al quindicinale che l'ha preceduta: il bianco e nero è quasi sempre perfetto ed il colore, pur se con toni troppo accesi, è accettabile.
C'è poco da leggere: una sola storia avventurosa, qualche tavola umoristica e curiosità varie.
Il piatto forte del menù (dal punto di vista dell'interesse storico, non della qualità delle storie) è senz'altro "Dynamo", serie di Wally Wood derivata da THUNDER Agents. Altro personaggio presente in tutti e quattro i numeri è Steve Canyon con le sue prime avventure. Nei primi due numeri si tenta un esperimento (bocciato dai commenti dei lettori) di ristampa di tavole riprese da vecchi giornali di trent'anni prima ed opportunamente ritoccate e pubblicate in bianco e nero. Compaiono così Brick Bradford, Mandrake e Raff pugno d'acciaio. Nel numero 3 si conclude Raff e vengono interrotti i due personaggi statunitensi. A completare il tutto abbiamo: Big Ben Bolt di John Cullen Murphy (nei numeri 1 e 4), Robin Malone di Bob Lubbers (nel n. 2 e nel 4) e Il Capitano Martin (nel n. 3). Presenti anche tavole umoristiche, "Henry" e "Pete il vagabondo", ed interessanti articoli di Franco De Giacomo.
La lettura di Comics Rama non offre particolari spunti se non il soddisfacimento di una curiosità.
Tre mesi dopo la chiusura di Comics Rama ci prova anche l'Editoriale Corno a fare una rivista simile: Okay ha un formato un po' più piccolo (24 x 31), meno pagine (soltanto 32), alterna colore e bianco e nero, escono solo quattro numeri ed è settimanale. In ogni numero un'enorme quatità di personaggi, normalmente con due pagine a disposizione: X 9, Mandrake, L'Uomo mascherato, Steve Canyon, Brick Bradford, Flash Gordon, Matt Dillon, Rip Kirby e Prince Valiant. Il tutto oltre a tavole umoristiche, un racconto di Max Bunker, articoli e rubriche. Il western Matt Dillon ha un po' più spazio (4 pagine nei primi tre numeri) ed è l'unico che nel quarto ed ultimo numero vede concludere la propria avventura; tutti gli altri restano con il laconico "continua sul prossimo numero".
Okay pubblica le strisce e le tavole in modo decisamente migliore rispetto al quindicinale che l'ha preceduta: il bianco e nero è quasi sempre perfetto ed il colore, pur se con toni troppo accesi, è accettabile.
C'è poco da leggere: una sola storia avventurosa, qualche tavola umoristica e curiosità varie.
Ultime letture: Diario Linus
Il supplemento al n. 43 di Linus dell'ottobre 1968, pur avendo il formato e l'aspetto degli altri supplementi, è un vero e proprio diario scolastico, da martedì 1 ottobre 1968 a lunedì 30 giugno 1969. Ha tutto ciò che deve avere un diario e un po' di fumetti: sia strisce dei Peanuts o di Krazy Kat che accompagnano i giorni di scuola, sia intere pagine dedicate, oltre che ai due personaggi citati, anche a: Jules Feiffer, Wizard of Id, Pogo, Bettle Bailey, B.C., Girighiz, Braccio di Ferro e Copi. Presente anche una breve storia di tre pagine di Li'l Abner.
Divertenti le annotazioni e i commenti che accompagnano le pagine del diario (fra queste anche il calendario del campionato di calcio di serie A) e le varie pagine "di servizio".
E' strano leggere un diario, ma alla fine delle 192 pagine non numerate è come aver letto un qualsiasi fascicolo della rivista madre, con poche pagine e nessun redazionale.
Divertenti le annotazioni e i commenti che accompagnano le pagine del diario (fra queste anche il calendario del campionato di calcio di serie A) e le varie pagine "di servizio".
E' strano leggere un diario, ma alla fine delle 192 pagine non numerate è come aver letto un qualsiasi fascicolo della rivista madre, con poche pagine e nessun redazionale.
Ultime letture: Linus il rosso
Il supplemento al n. 39 di Linus del giugno 1968 ha un contenuto piuttosto vario: dopo il classico inizio con i Peanuts un episodio di Jeff Hawke, un racconto di Isaac Asimov, un episodio di Fearless Fosdick, un'avventura di Ben Casey nella versione a strisce, un breve "racconto del terrore" di Archie Goodwin e Alex Toth, Romeo Brown, Bettle Bailey e si finisce con Dick Tracy.
Al termine delle 144 pagine di Linus il rosso possiamo di re di aver assistito ad una bella carrellata di ottimi fumetti che tutto sommato reggono il passaggio del tempo.
Al termine delle 144 pagine di Linus il rosso possiamo di re di aver assistito ad una bella carrellata di ottimi fumetti che tutto sommato reggono il passaggio del tempo.
Ultime letture: Linus Rosa
Il supplemento al n. 36 di Linus del marzo 1968 ha come piatto forte Tintin con "I gioielli della Castafiore" presentato in bianco e blu scuro. Ci sono poi la consueta dose di tavole dei Peanuts e piccoli assaggi di Nicola Biggelow, Beetle Bailey, B.C. e Wizard of Id.
Sul fronte della produzione sindacata avventurosa Linus Rosa rende fede al proprio titolo (che però deriva dal famoso francobollo "Gronchi rosa") presentando storie con protagoniste femminili. Si parte con Abbie and Slats, si prosegue con Tiffany Jones e si arriva alle splendide tavole di Neal Adams per la serie di ambientazione medica "Ben Casey"; infine Romeo Brown. Completa il volume un divertente episodio di Li'l Abner.
Nel complesso un fascicolo che si legge con molto piacere anche oggi.
Sul fronte della produzione sindacata avventurosa Linus Rosa rende fede al proprio titolo (che però deriva dal famoso francobollo "Gronchi rosa") presentando storie con protagoniste femminili. Si parte con Abbie and Slats, si prosegue con Tiffany Jones e si arriva alle splendide tavole di Neal Adams per la serie di ambientazione medica "Ben Casey"; infine Romeo Brown. Completa il volume un divertente episodio di Li'l Abner.
Nel complesso un fascicolo che si legge con molto piacere anche oggi.
Ultime letture: Eureka almanacco 1968
Il supplemento al n. 4 di Eureka del febbraio 1968 prende dalla testata madre la prevalenza di contenuti umoristici. Presenta infatti nell'ordine: Andy Capp, Bibì e Bibò, Arcibaldo e Petronilla, Piccolo Re, Perishers e Sniffy: tutte strisce che, con l'eccesione di Andy Capp, risentono il passaggio del tempo e a leggerle oggi non provocano quel sorriso per le quali erano nate.
Il primo dei due contenuti avventurosi di Eureka almanacco 1968 è Red Ryder di Fred Harman un western con una storia all'acqua di rose basata su un caso di amnesia. A chiusura del volume troviamo Davy Jones di Al Mc. Williams e Sam Leff con una storia un po' moralistica sul rapporto tra padre e figlio.
Nel complesso la lettura del secondo supplemento di Eureka risulta deludente.
Il primo dei due contenuti avventurosi di Eureka almanacco 1968 è Red Ryder di Fred Harman un western con una storia all'acqua di rose basata su un caso di amnesia. A chiusura del volume troviamo Davy Jones di Al Mc. Williams e Sam Leff con una storia un po' moralistica sul rapporto tra padre e figlio.
Nel complesso la lettura del secondo supplemento di Eureka risulta deludente.
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