In
occasione dei 50 anni dalla pubblicazione sulla rivista Sgt. Kirk,
Rizzoli – Lizard realizzò, nel 2017, questa magnifica edizione: un librone di
2,5 kg, formato 32 x 41, in bianco e nero. L’unico difetto che ho riscontrato
in questo tomo è il parziale rimontaggio di quattro pagine di quella “introduzione”
con cui Pratt, con testo manoscritto e illustrazioni a colori, racconta
brevemente la vita di Corto Maltese fino all’arrivo sull’isola di Escondida. Se
non sbaglio, questa introduzione comparve per la prima volta sul volume a
colori della Albatros del 1976, dove consta di 15 pagine (più una sedicesima
con l’illustrazione che qui viene utilizzata come copertina dalla Rizzoli) che nell’edizione
deluxe diventano 13, in quanto per due volte, due pagine vengono ridotte e
fatte diventare una sola. Tutto questo per problemi di impaginazione: il
librone conta 192 pagine (la storia è di 163) ed alla fine ospita, in 8 pagine,
un articolo di Gianni Brunoro, che era stato pubblicato l’anno prima
dall’editore di Fumo di China, in un albo tascabile intitolato Alle
radici di Corto. Un’ultima osservazione riguarda il
lettering ed i ballon: in tutte le edizioni che ho potuto visionare, ci sono
piccole differenze rispetto alla prima pubblicazione: magari è cambiato solo il
punto in cui le parole vengono spezzate per andare a capo, ma ciò significa che
tutto è stato riscritto. Il librone invece è perfettamente uguale alle pagine
della rivista, in tutti i minimi dettagli (ad eccezione del fatto che nella
prima puntata sul n. 1 di Sgt. Kirk, la storia inizia da una pagina a
sinistra).
La lettura di un volume di queste dimensioni può essere scomoda, ma una volta
appoggiato sul tavolo, leggendolo mentre con le dita si assapora la ruvidità
della carta e con lo sguardo ci si immerge in queste enormi pagine, si riesce a
godere dell’opera di un autore all’apice della sua creatività. Ho letto tante
volte la Ballata, ma solo con questo librone non ho potuto fare a meno di notare
le incertezze del tratto in alcune scene o l’eccessiva verbosità di altre; in sostanza: un mancanza di equilibrio (questo difetto non ci sarà, anni
dopo, in Corte sconta della arcana, a mio avviso la più bella fra le
storie lunghe di Corto Maltese e di tutta la produzione di Pratt). La lettura è
avvenuta lentamente, interrotta e ripresa più volte, il ché mi ha permesso
anche di apprezzare alcuni passaggi, ad esempio mi sono commosso alla morte di
Slütter. Sono arrivato alla conclusione che chi afferma trattarsi di un romanzo
corale, dove Corto Maltese non è il protagonista, mente, sapendo di
mentire. Considerando che la pubblicazione a puntate si è protratta per un anno
e mezzo, credo che in questo tempo Pratt si fosse reso conto delle potenzialità
del personaggio, nel quale ritraeva sé stesso (molto evidente in certe espressioni
facciali che ritroviamo in alcune foto), e nel procedere della storia gli abbia
concesso sempre più spazio. Ciò non toglie che gli altri caratteristi siano
stupendi, persone più che personaggi, con le loro contraddizioni, gli sbalzi di
umore, le decisioni sbagliate. La trama articolata è sempre affascinante, ma una
lettura frammentata permette di percepire anche il tempo che passa: la storia
inizia il 1° novembre 1913 e termina “un giorno qualsiasi di questo gennaio –
febbraio del 1915”. Uno dei fumetti più belli di sempre, nella migliore
edizione.
A sinistra: due tavole dell'introduzione ridotte in una sola pagina. |
Il libro risulta esaurito.
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