Due parole su Thomas
Gilbert, di cui avevamo già letto La saggezza delle pietre e Le figlie di Salem. Il primo, pubblicato in Francia nel 2016
e tradotto in italiano l’anno successivo, è una storia intimistica, non ci sono
grandi avvenimenti, ma un’evoluzione della protagonista. Il secondo uscì per
Dargaud nel 2018, Diabolo lo propose da noi nel 2019 ed è una storia nel senso
più classico del termine, con le vicende di un villaggio vicino a Salem nel
1692.
Con Corpi alchemici (Dargaud 2021, Diabolo 2022) Gilbert torna a rappresentare personaggi complessi, ciascuno con le proprie ricerche interiori. Camille fin da piccola non accetta la sua natura, desidera essere un maschio, e questa condizione la porta lentamente ad isolarsi. Prima si allontana da Aniss, poi da Sarah, farà incontrare i due, che avranno, a loro volta un rapporto sentimentale, poi si creerà un triangolo amoroso, finché ognuno andrà per la propria strada. Ma tutto questo è già accaduto in passato, il libro inizia con Aniss e Sarah che ricevono due lettere di Camille con le quali li invita a raggiungerla; da notare che il ragazzo Aniss si rivolge a Camille al femminile, mentre la ragazza Sarah lo fa al maschile. Anche Camille parla di sé stessa al maschile e cerca di spiegare il suo progetto: sfruttare un evento astronomico, una sorta di eruzione solare, per quanto ci è dato di capire, per compiere una trasformazione alchemica dei loro tre corpi, che potranno poi trasformare l’intera umanità. Agli altri, tutto ciò appare folle, ma lentamente riemergono i forti legami del passato, assistiamo alla ricerca di sé stessi di Sarah e Aniss che infine accettano con convinzione di partecipare a questa esperienza.
ALLERTA SPOILER
Nelle allucinanti scene dell’evento a lungo preparato, vediamo letteralmente i corpi fondersi e nascere un nuovo, minuscolo, essere amorfo, che al semplice contatto con altri viventi, umani o animali, li trasforma e li ingloba. Dunque, l’incredibile “esperimento” sembra riuscito. La bellezza e la forza del libro non stanno nel finale, ma in tutto quello che viene prima, nei dialoghi e nelle immagini, nella realtà e nei sogni, nel passato e nel presente dei tre personaggi.
Nessun commento:
Posta un commento