sabato 7 gennaio 2023

La mia vita con i fumetti: La collana Historica

Ho ereditato da mio padre una piccola parte della sua passione per la Storia, che lui aveva studiato e insegnava a scuola, continuando per tutta la vita a leggere saggi e romanzi storici. Io mi limito ad amare i fumetti in costume! Quando a Lucca Comics 2012 vidi l’annuncio della collana Historica, pensai immediatamente di acquistarla e, dopo il primo volume preso in edicola, feci l’abbonamento, consistente nel ricevere a casa ciascun numero mensile, con addebito su carta di credito di 8,99 euro, contro i 12,99 del prezzo di copertina, un bel risparmio. Negli anni, ci sono stati ritardi da parte dell’editore, disguidi sui cambi di indirizzo e di carte di credito, che hanno fatto sì che ricevessi l’ultimo numero oltre due anni dopo l’uscita in edicola, e con l’occasione scrivo queste note.



Inizialmente erano previsti solo 10 numeri, con tutte storie inedite in Italia, poi fu deciso, a più riprese, di prolungare l’iniziativa, finché non diventò una collana senza un termine predefinito. Prendendo come unità di misura l’album francese (circa 50 pagine), ci sono stati volumi comprendenti 4 album, altri con 3 e, alla fine, anche 1 e mezzo! Sono rimasti costanti il prezzo e la veste editoriale. La quasi totalità delle storie proviene dalla Francia (con poche eccezioni: Ribelli, Fax da Sarajevo e Fouché), sia con serie classiche degli anni ’80 e ’90 che con nuove produzioni presentate quasi in contemporanea. Di conseguenza ci sono fumetti che erano già apparsi in Italia ed altri inediti, saghe piuttosto lunghe ed altre che si esauriscono in un solo volume. Negli otto anni in cui è uscita la collana Historica, ci sono stati gli anniversari della Prima Guerra Mondiale (centenario) e dello sbarco in Normandia (70°) e diversi fumetti di guerra prodotti in Francia in questo periodo sono confluiti nei volumi della Mondadori, occupandone una buona parte. Per un elenco completo dei titoli e degli autori, rimando alla scheda della Guida al Fumetto Italiano

 


 

Con i suoi 98 libri cartonati, contenenti complessivamente oltre diecimila tavole a fumetti, Historica è una delle più vaste collane antologiche “omogenee”, che cioè si muovono in un preciso ambito, pur spaziando fra opere molto diverse fra loro, e riveste quindi un grande interesse per gli amanti del genere storico e del fumetto francese in generale. Oltralpe, infatti, la Storia è un genere narrativo molto frequentato dagli autori di fumetti e nei cataloghi degli editori troviamo diverse collane che ad essa si rifanno in vario modo. Mi rammarico che da noi questo non sia mai avvenuto, che i due millenni di Storia che abbiamo alle spalle, poche volte siano diventati oggetto di narrazioni, seriali o meno. (Se poi vogliamo considerare il western un genere storico, allora ne abbiamo, ma solo di quello.)
Come in tutte le collane antologiche, anche Historica presenta alti e bassi, opere più riuscite ed altre deludenti. Personalmente, non amo il disegno iperrealistico che caratterizza molti volumi e preferisco sempre il bianco e nero, qui totalmente assente. Per farla breve, ad un certo punto ho cominciato a stancarmi di leggere questi fumetti e se la notizia della chiusura della collana mi dispiacque, a distanza di due anni, devo dire che va bene così. La scorpacciata l’abbiamo fatta, adesso possiamo dire di conoscere il fumetto storico francese e passare oltre.


 

3 commenti:

  1. A me invece Historica e i suoi "satelliti" Biografie e Speciale mancano molto... è stata comunque una collana importante che rimarrà nella storia (mi si passi il bisticcio) del fumetto italiano. L'impressione, suffragata anche dalle altre iniziative simili che Mondadori aveva varato all'epoca, è che ci fosse un dirigente della casa editrice appassionato di fumetti che volle togliersi questo sfizio. Uscito lui, vediamo quanto desolato (o almeno non paragonabile) sia il panorama fumettistico mondadoriano attuale.
    Mi permetto due precisazioni: i primi editoriali li scriveva Giuseppe Pollicelli, Brancato è subentrato successivamente; inoltre almeno un volume in bianco e nero dovrebbe esserci, quello di Bunker e Piffarerio. Io non lo presi perché ce l'ho già in un'altra versione, spero non lo abbiano colorato appositamente.

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    1. Pollicelli non me lo ricordavo proprio, poi correggo l'articolo. Fouché è a colori, quella in bianco e nero è la prima edizione della Corno.

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    2. Ah, non lo avrei mai detto. Mi sa che ho fatto bene a saltarlo.

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