lunedì 25 aprile 2022

La mia vita con i fumetti: Ricordi di Fumo di China

 

La lettura di questo articolo, sul n. 121 del marzo 2022 della rivista Fumetto, mi ha fatto tornare alla mente alcuni aneddoti, legati a Fumo di China.


Innanzi tutto, il pensiero è andato alla mia prima Lucca, nel 1982, dove acquistai solo tre cose, fra cui i numeri 14 e 15 di Fumo di China. L'articolo Il mistero delle riviste di Alfredo Castelli, sul n. 15, fu fondamentale nella nascita della mia passione per le riviste a fumetti.

I successivi numeri li prendevo al negozio Al Fumetto di Firenze, ci trovavo gli indirizzi di altre riviste, scrivevo, compravo. Una volta, mi colpì la recensione de La déviation di Moebius (raccolta di storie brevi, in lingua originale), ordinai il libro ed il mio indirizzo entrò in quell’elenco che, pochi anni dopo, Alessandro Pastore avrebbe usato per spedire lo storico numero uno della seconda serie di Fumo di China, da lui pubblicato. 

Dei soci di quelle che furono le Edizioni 50, conosco personalmente Casini e Toninelli, con i quali ci incontriamo alle varie fiere in Toscana, mentre di Spiritelli, ricordo quel giorno che, nel parcheggio delle Tagliate a Lucca, mi aiutò a far partire la macchina, che a causa di un problema elettrico, aveva bisogno di una spinta! 

Quando, su Fumo di China, si potevano esprimere voti utili per l’assegnazione di premi, era richiesto l’invio di una fotocopia della carta d’identità. Io, alla scheda del voto, allegai l’originale del documento e non una copia. Ricordo ancora gli amichevoli insulti di Toninelli, quando mi vide alla fiera a Perugia! Oltre tutto, non avendolo avvertito, non mi aveva riportato la carta d'identità, che mi fu restituita, mesi dopo, a Lucca.

Negli anni successivi, ci sono state saltuarie collaborazioni, con la rubrica / fanzine Poplite fumetti, alcuni interventi nella rubrica della posta e, molti anni dopo, nel 2020, l’articolo sulla legge “salva lettura”.

Recentemente, ho regalato ad un amico due numeri della prima serie di Fumo di China, fotocopiati, non da me, ma da qualcuno che poi li vendeva; c'è ancora il prezzo scritto a matita: lire 4.000.

Posso dire che Fumo di China mi sta accompagnando, da 40 anni, nel mondo del fumetto.

 

4 commenti:

  1. Pazzesco l'aneddoto della carta d'identità! :D
    Intanto però il numero 316 in uscita d fine marzo non si è visto nell'edicola dove lo prendo da anni e ho dovuto ordinarlo in fumetteria...

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    1. Mai preso in edicola, sempre e solo in fumetteria, nonostante i fastidiosi ritardi.

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    2. Capace che adesso che l'ho ordinato là arrivi in edicola, ma dai... quasi un mese di ritardo non si è mai visto.

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    3. Spinto dal titolo dell'articolo di Castelli (che non ricordavo) sono andato a cercarmelo, scoprendo che la mia collezione comincia col 16!

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