Dopo l’esordio del personaggio nel 1943, con il tredicesimo volume, la cronologia dell’editore Camillo Conti arriva al 1970 ed alle prime avventure realizzate da Frank Bellamy. Il disegno moderno è decisamente più accattivante di quello di Dowling, almeno se confrontato con la produzione dei primi anni, sia nel tratto, che nella scelta delle inquadrature e nei volti dei personaggi. Le storie si svolgono sempre in epoche diverse, talvolta in occasioni di fatti storici, ma sconfinano anche nella fantascienza e questa varietà rende interessante la serie, che ebbe successo e proseguì fino agli anni ’90. Garth è un personaggio triste, nel racconto della sua giovinezza, abbiamo scoperto il motivo del suo rifiuto di legami sentimentali e si trova sempre ad avere a che fare con la morte, sua o di altri personaggi a lui cari. Come fa notare Gianni Brunoro nell’introduzione, nelle strisce di questo volume manca la firma di Bellamy, ma l’attribuzione è più che certa e bene fece l’editore a scrivere il nome in copertina.
Il libro è
reperibile sul mercato dell’usato.


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