Diciamo subito che, dopo questo secondo episodio, per continuare la lettura degli Angeli d’acciaio, bisogna spostarsi sulla rivista Comic Art, dove le ultime due storie vennero pubblicate a puntate, in bianco e nero. Lo dico perché la serie è bella e merita di essere riscoperta, non tanto per i soggetti delle storie, quanto per i personaggi, protagonisti e comprimari, le interazioni fra loro, le singole scene. Qui, siamo ancora in Sudamerica, i nostri piloti vengono ingaggiati per spargere concime su ampi terreni coltivati, ma la realtà si rivelerà ben diversa. Non ci sono particolari sorprese, per il lettore, tutto è telefonato, ma l’ottima narrazione della storia fa sì che ci si dimentichi della trama generale e ci si goda la leggerezza dei singoli passaggi, in cui i personaggi non si prendono mai troppo sul serio.
Non mi risultano
ristampe di questa serie.
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