martedì 25 ottobre 2022

Ultime letture: Piccola collana ’70 (quattro volumi)

Fra il 1966 e ’67, l’editore Enrico Riccardo Sampietro pubblicò una collana di libri tascabili, intitolata Piccola collana ’70, che ospitò, fra le altre, tre opere a fumetti, di cui una divisa in due volumi. Si tratta di libretti tascabili, che misurano 10,5 x 20 cm, con oltre cento pagine non numerate, oggi molto ingiallite. 

Il fabbro armonioso di Giovanni Morelli presenta disegni piccolissimi, volutamente difficili da decifrare, accompagnati da brevi frasi o lapidarie dichiarazioni del personaggio. Possiamo dire che si tratta di strisce autoconclusive, ma l’impaginazione verticale rende ardua qualsiasi catalogazione.

Il caso limite 1 e Il caso limite 2 sono dovuti a Carlo Santachiara, autore che ritroveremo poi sulla rivista Eureka. Il personaggio è un “nato stanco” che non vuole fare assolutamente niente, neppure vivere, tanto che, nel finale del secondo volume, lo vediamo più volte suicidarsi in vari modi fantasiosi. Le "strisce" di questo personaggio sono un susseguirsi di riflessioni sul senso della vita.

Palomares, del noto saggista prof. Antonio Faeti, è il più fumettistico dei libri esaminati, con due grandi vignette per pagina che raccontano una storia lunga. Un aereo degli Stati Uniti ha “perso” a Palomares il suo carico di bombe atomiche e, soprattutto, una misteriosa cassetta, contenente chissà cosa, che viene cercata dappertutto. Fra tante citazioni e riferimenti alla realtà dell’epoca, in piena guerra fredda, il fumetto soffre di molte ingenuità, sia nei testi che nei disegni, tanto da sembrare appartenente ad un’epoca ancora precedente rispetto a quella di pubblicazione. 

I quattro libri, oggetto di donazione da parte di un caro amico, che ringrazio infinitamente, costituiscono un’interessante documentazione di idee figlie della loro epoca. Un periodo in cui si voleva dimostrare che il fumetto non serve solo a raccontare storielle per bambini, ma anche a produrre opere di non facile lettura, apprezzabili da pochi intellettuali. La rivista Linus esisteva da poco più di un anno, e questi sono ottimi esempi dei danni che provocò! 

Due pagine ciascuno dai 2 volumi de Il caso limite

A sinistra, due pagine da Palomares; a destra, due pagine da Il fabbro armonioso.

 Non mi risultano ristampe dei quattro libri.

9 commenti:

  1. Risposte
    1. Più che altro, semplici curiosità.

      Elimina
    2. Beh, insomma... Un fumetto di Faeti è una vera rarità! E sicuramente costituiscono lo spaccato di un'epoca, come hai detto.

      Elimina
    3. Dice il saggio: "Quando fai il saggista, se sei abile, puoi sempre pubblicare qualche supercazzola per cui alla fine ti ritrovi un libro con un gran titolo e un mucchio di aria fritta. Quando fai il fumettista, se non sai disegnare si vede".
      Faeti ha fatto bene a fare il saggista.

      Elimina
    4. Diceva Panebarco: "Saper disegnare è l'ultima cosa che serve a un fumettista". Per lui funzionò fino a un certo punto (ma erano altri anni e seppe approfittarne), ma immagino che vedendo il panorama italiano attuale se la rida nel vedere che alla fine la sua posizione ha vinto.

      Elimina
    5. Qualcuno dà la colpa a Gipi, che con LMVDM (La mia vita disegnata male) avrebbe dato inizio alla degenerazione.

      Elimina
    6. Non era poi disegnata così male...

      Elimina
    7. Quella di Gipi no, ma quelli venuti dopo ...

      Elimina
    8. Certo, anche alcuni di quelli prima, però... solo che anni fa erano una minoranza.

      Elimina