Facciamo un po’ storia: quando Lupo Alberto nacque sul Corriere dei ragazzi, 50 anni prima di questo libro, le sue vicende avevano la forma di strisce autoconclusive. Poi, sulle pagine di Eureka arrivarono anche le tavole autoconclusive e brevi sequenze di queste, che andavano a formare mini-storie senza titolo. Siamo alla fine degli anni ’70 ed io, all’epoca, acquistavo la rivista dell’Editoriale Corno e Lupo Alberto mi faceva proprio ridere. In seguito, la stessa casa editrice varò Il mensile di Lupo Alberto, nel formato orizzontale (destinato a diventare un classico), contenente le strisce in ordine cronologico. Dopo pochi mesi, la Corno chiuse i battenti e l’anno successivo nacque la testata Lupo Alberto che è arrivata ai giorni nostri. Dopo i primi numeri, smisi di comprarla, perché le storie più lunghe non avevano la freschezza e la forza dirompente delle strisce autoconclusive e delle tavole.
Dopo questa
premessa, devo ammettere di aver faticato a leggere Tutto un altro Lupo Alberto,
di non aver trovato, nelle brevi storie, quella carica umoristica che mi fece
amare il personaggio tanti anni fa. Il libro raccoglie le storie fin qui
apparse sul bimestrale, generalmente scritte da Lorenzo La Neve e interpretate
graficamente dai più disparati artisti. L’idea di partenza è buona, anche se non
certo originale, il lavoro di La Neve è ottimo e i disegnatori hanno svolto
alla perfezione i compiti loro assegnati, consistenti nell’utilizzare pienamente e liberamente i propri
stili, ma evitando di tradire l’essenza del personaggio. Il fatto è che il Lupo
Alberto attuale è già “tutto un altro lupo”, rispetto a quando Enrico La Talpa se ne andava in giro con la stella a cinque punte e la scritta “B. R.” per “Bravi
Ragazzi”.
Il libro è
pubblicato da Gigaciao, costa 19,90 euro e può essere ordinato sul sito.
Acquistato all'ultimo Comics&Science insieme a un bel disegno-omaggio di Silvia Ziche. Volume molto eterogeneo ma non mancano delle belle perle. Molto interessante l'excursus che hai fatto sulla storia di Lupo Alberto e sul fatto che in fondo non è più "il solito" di 50 anni fa.
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