Bim Eriksson è un’autrice svedese e questo è il suo primo fumetto ad essere pubblicato in Italia. Baby Blue è una storia distopica, ambientata in una Svezia in cui tutti devono sempre essere allegri e sorridenti; chi trasgredisce viene sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori, mediante medicinali che agiscono sul cervello. La giovane Betty Pot assiste casualmente al suicidio del suo spacciatore di musica proibita, se ne rattrista e piange. Per questo, viene segnalata, condotta in un ospedale ed obbligata ad iniziare una terapia che la riconduca sulla retta via. Qui conosce Berina, un’altra paziente, e la sua vita non sarà più la stessa. Ci sono molti dialoghi in questo libro, compresa un’intervista televisiva al primo ministro, necessari per spiegare com’è la vita in questa Svezia ricca, operosa, produttiva, ma priva delle libertà fondamentali. Il tratto della Eriksson è una linea chiara grottesca; ci sono pochi maschi e tutte le femmine hanno gambe lunghe e carnose, sempre scoperte, e molte di loro indossano una maschera, per un motivo che è meglio non anticipare. La lettura di Baby Blue si è rivelata molto piacevole, emozionante e coinvolgente, a ulteriore riprova che, se un libro non si giudica dalla copertina, un fumetto non si giudica sfogliando alcune pagine.
Il libro è
pubblicato da ADD Editore, costa 25 euro e può essere ordinato sul sito.
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