Skinwalker è una delle prime serie create dal prolifico e poliedrico Massimo Rosi. A quanto mi risulta, nella forma cartacea è rimasta incompiuta dopo sei episodi, che sono presenti nella biblioteca poplite fumetti in due raccolte denominate “ultimate collection”. Siamo in Russia, c’è stato un attentato terroristico con armi chimiche; Niko, un impiegato della società bersaglio degli attentatori, è rimasto contaminato e sta morendo. Su iniziativa e insistenza della moglie Misha, si reca da una sorta di strega, la quale compie un rito magico per invocare gli spiriti dei morti e uno di loro si impadronisce del corpo di Niko, entrando in simbiosi con lui. Durante il rito avviene un incidente, Misha resta uccisa e Niko decide di usare le capacità ultraterrene donategli dallo spirito di Zatayev per uccidere i mandanti dell’attentato. In giro per Mosca ci sono altri come Niko, che in punto di morte sono diventati ospiti dello spirito di un morto, e si scatena una lotta. In questo scenario prende il via una serie fra horror e noir, con strizzatine d’occhio al genere supereroistico, con molta azione, flashback, atmosfere cupe e tanti personaggi coinvolti in una trama piuttosto articolata e interessante. I disegni sono affidati a diversi autori, tutti all’altezza del compito e la lettura risulta piacevole. Non è certo una serie capolavoro, ma fra le tante ristampe che vediamo spuntare in ogni dove, un integrale di Skinwalker non ci starebbe male. I due volumi sono corredati da brani in prosa che arricchiscono il contesto narrativo, sketch e pagine di sceneggiatura.
I libri furono pubblicati da Bookmaker e sono reperibili online.
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