Con l’uscita del decimo volume, ho ripassato tutta la serie de Il confine, attraverso i contenuti extra di ciascun numero. Devo dire che le note degli autori, in cui vengono dettagliati i meccanismi che stanno dietro alla creazione della storia, mi infastidiscono molto, perché confermano come questa serie sia costruita artificialmente, senza alcuna spontaneità autoriale. L’eliminazione di tutte le imperfezioni non è un pregio, è un difetto. Negli ultimi due volumi, le note sono state trasformate in elementi narrativi, che aggiungono dettagli al grande mosaico di Masi e Uzzeo, come era già avvenuto con la storia presente sul retro delle stampe del portfolio. In questo decimo volume, intitolato Nel cuore della montagna, procedono lentamente le indagini e vengono forniti al lettore molte piccole informazioni, che andranno poi riunite, e si arriva all’enorme cliffhanger finale.
Io aspetto ancora la versione da edicola. Campa cavallo.
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