L’umanità si è autodistrutta, come vediamo nelle prime quattro tavole senza parole che fungono da prologo, e regredita ai livelli tecnologici di varie epoche antiche. Il protagonista proviene dalle rovine del passato splendore, di cui non ha ricordi ma le conoscenze inconsapevoli, che gli arrivano come istinti al momento giusto. Nel primo episodio si trova in un villaggio, dove il livello tecnologico si ferma alla produzione di vasellame, con il cui commercio gi abitanti riescono a vivere. La città in cui si svolge il secondo episodio sembra collocata nel medioevo, ci sono navi da trasporto, dighe, palazzi monumentali, enormi statue dedicate ai vari Dei. Le storie procedono fra spiegoni che soddisfano la fame di conoscenza del protagonista e sanguinosi scontri. Alla fine di ciascuno di questi due episodi, Redhand (nome che gli è stato dato all’inizio della saga) si allontana, verso nuove avventure. I cartonati di grande formato, pubblicati da Vittorio Pavesio nel 2004 e 2006, si fermano qui, lasciando incompleta questa saga in tre parti, scritta da Kurt Busiek e disegnata da Mario Alberti per Humanoids Inc.
L’intera serie Redhand
è stata pubblicata nel 2016 dall’Editoriale Cosmo, in un unico albo economico
che può essere ordinato sul sito.
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