Tutto
cominciò negli anni ’90 quando, non ricordo in quali circostanze, acquistai
alcuni numeri della rivista Acme novelty library, esattamente dieci, di cui due nel formato grande e gli altri piccoli. Rimasi
affascinato dalla grafica di Chris Ware, da quel modo di fare fumetti che all’epoca
mi parve insolito, strano ma bello.
Alcuni anni dopo, Mondadori pubblicò Jimmy
Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla terra, lo comprai con entusiasmo,
cominciai a leggerlo e mi fermai dopo qualche decina di pagine. Era noioso, non
riuscivo ad andare avanti e lo riposi con dentro un segnalibro di metallo che
mi era stato regalato; passò qualche anno e tolsi il segnalibro, decidendo che
non avrei mai ripreso la lettura.
Si ricominciò a parlare di Corrigan quando Coconino lo ristampò e considerai l’ipotesi
di leggerlo, ma temporeggiavo; poi uscì Rusty
Brown ma sul momento decisi di non acquistarlo. Alla fine del 2020
lo vidi in fumetteria, lo sfogliai e, non trovando l’indicazione del prezzo, chiesi
e mi fu spiegato che si trattava di una copia fallata: la sopra copertina (dove
è scritto il prezzo) era arrivata strappata; per farla breve, lo presi al 30%
di sconto.
Rusty Brown mi piacque, lessi anche Corrigan e questa volta, a vent’anni di
distanza lo trovai gradevole. Più che il passare del tempo, credo abbia
giocato la maggiore abitudine a letture di fumetti non di semplice
intrattenimento.
Mentre ero in piena riscoperta di Chris Ware, arrivò il comunicato della Bao che aveva rinunciato ai diritti di pubblicazione di Building Stories e quello della Coconino in cui si diceva che lo
avrebbero pubblicato loro nel 2022. Poco prima di Lucca Comics, ordinai in
prevendita il libro (sarebbe meglio dire “scatola”) sul sito dell’editore, scegliendo
di ritirarlo in fiera. Non riuscii ad essere fra i primi 40, della domenica o
del lunedì, che ebbero un disegno di Ware, mi sono accontentato di tre
autografi: uno sulla scatola, un altro sulla stampa allegata alle copie in
prevendita ed il terzo su un numero di Acme Novelty.
Dopo aver esaminato il contenuto della scatola ed assaporato l’esperienza
tattile del passare in rassegna i 14 oggetti, al termine della scrittura di
queste note, inizierò la lettura.
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Stampa autografata
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Coperchio della scatola, con autografo a sinistra dell'orologio.
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Parte inferiore della scatola.
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Un lato della scatola.
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Interno del coperchio.
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Contenuto come appare aprendo la scatola la prima volta.
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Nelle foto seguenti, singolarmente, le 14 pubblicazioni contenute nella scatola.
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In alto un albo spillato formato striscia; a sinistra due strisce larghe 70 cm piegate in quattro; a destra un albo spillato di piccolo formato.
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Volume cartonato di formato quasi quadrato.
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Albo spillato formato rivista.
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Albo spillato dello stesso formato del precedente.
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Albo spillato un po' più grande degli altri due.
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Volume cartonato con dorso telato.
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Paravento da tavolo.
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Foglio unico formato tabloid.
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Giornale di quattro pagine formato tabloid.
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Giornale di grandissimo formato, di quattro pagine.
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Giornale di grandissimo formato, di venti pagine. |
Ed ecco la preparazione alla lettura: il tavolo apparecchiato con tutto il contenuto della scatola.
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