domenica 19 dicembre 2021

La mia vita con i fumetti: Alcuni ricordi

Uno dei motivi per cui nel 2013 è nato questo blog, è la necessità di raccogliere ricordi sparsi nel tempo. Frammenti di memoria che legano la mia vita ai fumetti e che, una volta messi tutti insieme, potrebbero finire per formare una sorta di autobiografia della mia grande passione; in questo articolo parlo di mostre mercato e di acquisto di riviste. Le immagini sono quelle di una parte degli scaffali in cui sono riposti i miei fumetti, immortalati a fine estate 2021, prima di una serie di spostamenti, necessari per ottimizzare gli spazi.



Nel 1987, riscossi il mio primo stipendio ed ebbe inizio l'accumulo di fumetti, che raggiunse il suo apice con l'acquisto delle riviste, di cui dirò sotto. In quel periodo non si teneva il Salone Internazionale dei Comics di Lucca, che dal 1986 saltò al 1990, ed iniziai a frequentare le mostre a Prato e quelle dell’Anaf. Il Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico si teneva, fin dalla prima edizione, al centro commerciale Pratilia (che oggi non esiste più), dove al piano interrato c'era un supermercato. Si scendeva con l'automobile nel parcheggio coperto, molto utile perché la manifestazione si svolgeva in pieno inverno, e vi si trovavano i carrelli della spesa; io ne prendevo uno, salivo con l’ascensore al piano dove c'erano gli stand della mostra mercato e cominciavo a riempirlo di fumetti. Ricordo, ad esempio, quando presi la serie completa di Daniel dell'Editoriale Corno, con i 30 numeri impacchettati tutti insieme: sarebbe stato scomodo tenerli in mano per tutto il pomeriggio! Un paio di aneddoti accaduti lo stesso giorno: mentre andavo a prendere il carrello, vidi arrivare una macchina nera, riconobbi alla guida Alfredo Castelli ed il passeggero Sergio Bonelli. Più tardi acquistai Il crociato nero, uno dei romanzi di Gianluigi Bonelli, andai a cercare Sergio per farglielo vedere, e lui mi disse che quel libro non lo aveva. Lo stesso giorno, passando davanti allo stand della fanzine Collezionare, sentii Francesco Manetti rimproverare uno dei suoi soci, per aver venduto qualcosa a Bonelli, mentre avrebbe dovuto regalarglielo.



 

Alle mostre mercato dell’Anaf, andavo due volte l'anno, perché si comprava meglio che in Toscana, si riuscivano a trovare prezzi generalmente più bassi. Nelle varie occasioni, presi collezioni complete di riviste minori, per le quali non avrei voluto spendere grosse cifre. Una menzione particolare la merita il giornale Menelik, di cui acquistai, per pochi soldi, un lotto contenente anche molti doppioni. All'inizio della mia frequentazione, queste mostre si svolgevano ancora a Bologna, non più nell'antica sede in centro, nel palazzo Re Enzo, ma in periferia, nel quartiere Lame. Poi fu spostata a Modena e ancora a Reggio Emilia, in un chiostro dove Luigi Bernardi mi autografò il libro Destinazione utopia (scritto a sei mani con Luca Boschi e Graziano Frediani). In quel periodo, siamo già ai primi anni '90, l’Anaf pubblicò i volumi con le riproduzioni dei quadri a olio di Barks; nonostante li avessi prenotati in tempo utile, mi arrivarono copie della seconda stampa, con copertina celeste. La cosa mi fece arrabbiare, protestai con Angelini e fissai la restituzione proprio in occasione di una mostra mercato alla fiera di Reggio. Una volta avuti indietro i soldi, passai allo stand di Franco Grillo, che era lì vicino e di cui ero cliente per gli albi di Tarzan, gli raccontai la storia e lui mi disse che aveva delle copie, che poteva spedirmi. Quindi pagai a Grillo e finalmente ebbi i miei due volumi degli olii di Barks con copertine amaranto (peccato per il terzo, che non è mai stato realizzato).



 

Nei primi anni ’90 organizzai alcune mostre mercato a Certaldo, nell’ambito delle rassegne espositive, dedicate per lo più a personaggi bonelliani. Ebbi modo di conoscere i commercianti della mia zona e uno di questi, un bel giorno, mi disse di aver acquistato un lotto di riviste a fumetti, di averle pagate 150 lire al pezzo per rivenderle a 500 lire (tranne qualche eccezione a 1.000). Prenotai una visita al suo magazzino e, siccome lui, in una sua tipica spacconata, aveva dichiarato in pubblico che mi avrebbe acquistato i Dylan Dog originali al triplo del prezzo di copertina, quando andai a vedere le riviste, portai tutti quelli che avevo: i primi 50 numeri. Le riviste a mille lire erano quelle “più grandi” per numero di pagine o dimensioni, ovvero Sgt. Kirk, Alter Linus, i primi numeri de Il Mago e i supplementi di Linus, oltre agli Eureka contenenti storie di Magnus. Non c’erano scatole dove poter sistemare le riviste, le mettemmo sfuse nel portabagagli dell’Alfa 133, riempiendolo. Portai a casa diverse centinaia di riviste (forse un migliaio), pagando la differenza, dopo aver conteggiato i Dylan Dog. Fu un giorno memorabile, perché gettai le basi per le collezioni di tutte le riviste.


Al centro della foto c'è un libretto, stampato dall'Università di Pisa e non in commercio, intitolato Sarò Franco, che sfoggia in copertina un disegno di Tuono Pettinato.

3 commenti:

  1. Bellissimo post, Luca, e anche se alcuni aneddoti li ho sentiti dal vivo fa sempre piacere avere queste testimonianze - che però, vedi il caso riviste, fanno salire l'invidia...

    RispondiElimina
  2. Menelik non è la rivista dove cominciarono ad apparire i fotoromanzi di Gabriel Pontello?

    RispondiElimina