Racconta Roberto
Recchioni che dopo essere stato investito da un’auto, fu costretto a restare
immobile e a non poter portare a passeggio Grinta, il suo cane. Così immaginò sé
stesso con le gambe sane, in giro con il cane e cominciò a postare su Instagram
i relativi disegni e brevi storie. (Tutto questo è in una delle
storie del libro.) Tanto fu il successo, che vari editori gli chiesero di portare
su carta le vicende di Grinta a cui si erano aggiunti i gatti Rocky Horror e
Teppista. Alla fine, ha preso forma questo cartonato di cm 18 x 16, con 120
pagine, in bianco e nero e a colori, in ciascuna delle quali è contenuta una
vignetta. Il disegno, piuttosto minimale, risulta simpatico; le storielle sono
tenere, il cane è un piacione ed è facile per Recchioni conquistare gli amanti
degli animali domestici. Diverso è il discorso con gli appassionati di fumetti,
che non saranno molto attratti da questo libro, da inserire in quella strana categoria dei "fumetti per lettori non abituali di fumetti". (Categoria, che in realtà è vastissima, comprendendo le strisce autoconclusive, il graphic journalism ed altro.) Che poi sarebbe quel tipo di pubblico che non essendo abituato a leggere spesso i fumetti, non apprezza la qualità di una sceneggiatura o il dinamismo dei disegni. Cane Grinta sembra fatto più per loro, che sono tanti.
Il libro è pubblicato da Edizioni BD, costa 15 euro e può essere ordinato qui.
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