Un uomo tornando a casa trova la città sconvolta, deserta e le poche persone che incontra si dimostrano estremamente violente e diffidenti. Non sapremo mai cos’è successo, perché non è importante saperlo, quanto osservare le persone muoversi e interagire in condizioni diverse dal normale. Sembra quasi un reality show, e potrebbe esserlo. Marco Galli colloca i suoi personaggi in un teatrino disturbante, dove non ci sono certezze e può succedere di tutto. Il tratto è piuttosto minimale, con pochi dettagli e due colori utilizzati solo per tre tavole. Un fumetto non entusiasmante ma che offre diversi spunti di riflessione, sia per la storia che per la tecnica usata nel narrarla. Galli alterna tavole con diversi dialoghi ad altre mute, variando molte volte l’impaginazione ed usando tecniche “televisive”, quando la sequenza è interrotta da vignette rotonde contenenti il primo piano di un personaggio e la didascalia che ne evidenzia il ruolo. Tutto sommato un libro interessante.
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