Tratto da una sceneggiatura di Ettore Scola per un film che doveva essere girato negli anni ’90 ma non è mai stato fatto, questo fumetto è molto intenso, giocato tutto sulle emozioni dei bellissimi personaggi. Pierre (con le fattezze di Gérard Depardieu) è un 56enne libraio di Parigi che dedica la sua vita all’assistenza della figlia, rimasta paralizzata a seguito di un incidente all’età di 5 anni. Albertine non parla e Scola affida a lei ruolo di narratore, facendone un personaggio meraviglioso a cui ci si affeziona a prima vista. Le giornate di Pierre scorrono sempre uguali, con il simpatico barista italiano, la donna delle pulizie, il giovane medico ed i clienti della libreria. La sua vita viene sconvolta dall’entrata in scena di Jolanda, ragazza giovane, bella e piena di contraddizioni, alla ricerca del suo ruolo nel mondo. Il libro racconta il rapporto che si instaura fra il maturo libraio e la giovane in cerca di occupazione, sullo sfondo la figlia che, dal piano sopra alla libreria, ascolta tutto, comprende quello che sta accadendo e lo commenta per noi. Nonostante il tratto un po’ incerto di un Milazzo ben distante dai tempi d’oro del sodalizio con Berardi, che rimedia con gli acquerelli, siamo di fronte ad un bel fumetto. Scola non spinge a fondo, non esagera e la storia resta molto verosimile; la sceneggiatura (accreditata come “trattamento” a Silvia Scola e Furio Scarpelli) mantiene un buon ritmo per tutte le 95 tavole e il disegno fa bene la sua parte in una storia dove non è certo richiesto il dinamismo.
Non mi era dispiaciuto (nemmeno i disegni di Milazzo, sarà stata la reazione alla mezza delusione del Ken Parker finale) però un soggetto del genere rende meglio al cinema, non certo in versione fumetto.
RispondiEliminaAlla fine il film lo faranno davvero.