Questo fumetto fu pubblicato sul settimanale Topolino nel 1947, periodo decisamente minore, rispetto ai fasti degli anni ’30; la ristampa presa in esame è del 1980, ad opera dell’editore Camillo Conti. Il soggetto è di Cesare Zavattini, la sceneggiatura di Mario Gentilini e i disegni di Giovanni Scolari. Nel complesso la storia è permeata da una forte ingenuità, da una narrazione dal ritmo incostante e con qualche vuoto. L’eroe salva il mondo movimentando le masse e sfruttando la geniale invenzione che dona l’invisibilità; fantapolitica e fantascienza. Decisamente dimenticabile, solo una curiosa testimonianza del fumetto italiano dell’immediato dopo guerra.
L’albo è reperibile sul mercato dell’usato.
Bella chicca hai recuperato! Cioè, non tanto "bella" per la qualità ma sicuramente per la rarità, non ne avevo mai sentito parlare. I disegni comunque mi sembrano buoni.
RispondiEliminaI disegni sono decisamente migliori di quelli dei fumetti italiani degli anni trenta, quando mancavano di dinamica, i personaggi avevano pose plastiche.
Elimina...e la donnina nella seconda immagine aveva il suo perché.
EliminaCiao Luca, questa scritta da Zavattini è una storia completa o parte di una storia divisa?
RispondiEliminaCompleta.
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