Il personaggio de Lo Sconosciuto, dopo la prima serie di avventure negli albi tascabili e due apparizioni come “testimone”, venne ripreso da Magnus sui primi numeri della rivista Orient Express, con la storia Full moon in Dendera, che si svolge in Egitto. Successivamente, per spiegare il fatto che il personaggio non fosse morto alla fine dell’ultimo albo, l’autore realizzò il breve episodio La fata dell’improvviso risveglio. Nel numero 12 del dicembre 1985 della collana I protagonisti, le stesse Edizioni L'Isola Trovata riproposero le due storie nell'ordine cronologico degli avvenimenti, con la prima in bianco e nero e la seconda a colori. La prima è il racconto di un intervento chirurgico e successiva convalescenza, è interlocutoria, ma narrata in modo magistrale, dieci tavole perfette. Full moon in Dendera, con le sue 47 tavole di grande formato, è una storia lunga come quelle della prima serie dello Sconosciuto, una bella storia in cui accadono molti fatti sui quali il nostro non incide più di tanto, lasciando la scena agli altri personaggi. Se la qualità della stampa è accettabile, la colorazione surreale rende preferibile la lettura sulle pagine in bianco e nero della rivista.
Le due storie sono state ristampare varie volte, segnalo il volume integrale Mondadori Oscar Ink, oppure il terzo numero della collana Il grande Magnus.
Full Moon in Dendera me la ricordo un po' farraginosa, ma dovrei rileggerla.
RispondiEliminaLa Fata invece per me è un capolavoro, con quelle vignette commoventi in cui compare Aha.
Tutto sommato Full moon non è una brutta storia, giocata su continui cambi di scena. Concordo sulla Fata cone le scene dell'operazione, precise anche nella scansione temporale.
EliminaPer qualche ragione apprezzo di più Magnus in bianco e nero, comunque il colore da esiti non disprezzabili.
RispondiEliminaRicordo che negli anni 80 fu pubblicato il"Volo del Lac Leman" a colori sull'inserto a fumetti del Resto del Carlino-Nazione, un esperimento credo insolito per l'epoca.
Naturalmente ho tutti i numeri di Strisce e Musica, dove i documentari presentati dallo Sconosciuto sono due, sempre a colori. E poi dicono che il graphic journalism l'ha inventato Joe Sacco...
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