venerdì 11 aprile 2025

Ultime letture: Batman R.I.P. (Lion)

La tanto celebrata storia di Grant Morrison mi è sembrata poco adatta ai lettori neofiti del pipistrello e a chi, che me, non ha letto le storie degli anni (o decenni) precedenti al 2008, quando Batman R.I.P. è stato scritto, o comunque non conosce il quadro in cui quest’opera si inserisce. Ho avuto la sensazione spaesante di trovarmi di fronte un Batman che non conosco e lo stesso vale per i personaggi di contorno. Sarà per questo, ma non sono riuscito ad apprezzare il lavoro di Morrison, mi è sembrata l’ennesima variazione sul tema dell’eroe che viene sconfitto e poi si rialza, scritta girando al massimo la manopola dell’amplificatore.




Non mi risultano ristampe recenti di questo fumetto, occorre rivolgersi al mercato dell’usato per l’edizione della Planeta DeAgostini del 2009 o quella della Lion del 2017.

1 commento:

  1. Nella prefazione a Batman Lo Schedario Nero (selezione di storie del Batman dei tempi di Sprang e Moldoff), Morrison spiega che il suo lavoro nasce dalla domanda: e se tutto quello che è capitato al personaggio - comprese le parentesi di sci-fi ingenua e camp- fosse davvero successo nell'arco di una vita al personaggio? Ecco quindi il Bat-Mito ed il Batman di Zur-En-Arrh "giustificati" nella visione 2imo secolo dello sceneggiatore. Morrison ha lavorato tanto al mensile e ha creato cose come la Batman Incorporated. Credo si sia divertito e ha divertito. In qualche modo tracce del suo approccio erano già in Gothic, una Legend of the Dark Knight disegnata da Klaus Janson nel secolo scorso. Siamo lontanissimi da Arkham Asylum:una folle dimora in un folle mondo. Forse invecchiando i più dotati scelgono il sorriso dell'ottimismo.

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