I
primi cinque dei dieci capitoli che compongono l’opera di Jean-Claude Forest e
Paul Gillon, furono serializzati sulla rivista Alter Linus dal 1974 al
1978, un capitolo all’anno; poi soltanto i primi due trovarono posto in questo
volume del 1978. Alla fine del XX secolo una terribile minaccia proveniente
dallo spazio rischia di estinguere l’umanità e così un uomo ed una donna,
novelli Adamo ed Eva, vengono lanciati nello spazio in animazione sospesa per
preservarli, con l’intento di riportarli sulla terra quando le condizioni ambientali
fossero ottimali. La storia inizia dopo mille anni, nel 2980, quando viene
recuperata la bolla in cui si trova Christopher, ma la terra non solo non si è
liberata dal “grande flagello”, ma viene abbandonata dagli uomini che si
rifugiano su altri pianeti. In questi due primi capitoli il tema dominante è il
triangolo amoroso fra Christopher, Mara (un’avvenente fanciulla del XXX secolo
che si innamora follemente di lui) e Valeria, l’altra dormiente che nel secondo
capitolo viene riportata in vita. L’azione si svolge in vari pianeti del nostro
sistema solare, in alcune zone dei quali vi sono e condizioni per vivere senza
bisogno di tute spaziali. Più che fantascienza siamo nel fantasy, con molti
personaggi che ruotano intorno a Christopher. Bella ma non memorabile, ottimi i
disegni di Gillon, a suo agio con la tecnologia, con i corpi femminili ed i
fantastici paesaggi.
Il volume preso in esame è reperibile sul mercato dell’usato. La serie dei Naufraghi del tempo è stata proposta in versione integrale dall’Editoriale Cosmo in albi formato bonelliano, che possono essere ordinati sul sito.
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