Quando lessi la prima volta la storia L’uomo dei Caraibi la giudicai la più
brutta di Hugo Pratt e a distanza di tanti anni l’opinione non cambia di molto.
La storia è anche bella, ma la narrazione è lontanissima dalle vette raggiunte dal Maestro, che ci aveva abituati a ben altro. E l’altro
Pratt torna con L’uomo del Sertão, seconda opera ad apparire nella
collana Un uomo
un’avventura ed in questo volume della collana I romanzi. Nel Sertão
ritroviamo molti dei temi cari all’autore di Corto Maltese, dalla cartomanzia
all’esoterismo, dalle scene oniriche agli accenni di sesso, passando per il
dinamismo delle scene d’azione e la poesia. Il miglior Pratt (e il peggiore) in un volume da
collezione.
Il
libro è reperibile sul mercato dell’usato, le due opere di Hugo Pratt in esso
contenute sono state ristampate molte volte e si trovano facilmente in libreria
e fumetteria.
questa raccolta la vidi nella biblioteca di Staranzano. Di formato ridotto (correggimi se sbaglio) la considerai con sufficienza visto che io avevo letto le storie sulla collana Un Uomo Un'Avventura prestatami da un vicino di casa di quand'ero ragazzino. Ripensandoci, non è male come prodotto e avrebbe anticipato certe soluzioni editoriali venute dopo.
RispondiEliminaNon sapevo di questa tua idiosincrasia verso Sven(d), secondo me non era malaccio anche se si notava quanto la storia fosse stata mollata e ripresa da Pratt in svariate occasioni con conseguente schizofrenia grafica. E i commentini finali del protagonista sul razzismo... boh.
per quanto riguarda il formato un onesto 21 x 29 con i margini bianchi al minimo, non lo definirei ridotto.
RispondiEliminaChissà cosa diavolo ho visto... Forse nel corso degli anni hanno fatto delle edizioni più piccole? Mi sarò ricordato di quelle.
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