Il numero 22 del dicembre 1993 della collana Best Comics, casa editrice Comic Art, propose per la prima volta in un unico albo a colori, tutte le storie di Roy Mann; le prime due erano presenti negli Albi di Orient Express.
Con la terza e conclusiva storia Sclavi riesce a dare un senso compiuto alla trilogia trasformandola in una storia di Dylan Dog! Se il primo capitolo era uscito a pochi mesi di distanza dall'esordio dell'indagatore dell'incubo, questo ultimo è del 1989, quando la serie bonelliana è già decollata. L'influenza è assoluta ed è lo stesso Sclavi che fa dire al personaggio di Ling che le prime due avventure erano "... di stampo decisamente umoristico... Questa volta, invece, avete preferito toni decisamente più drammatici ...". Il tutto diventa una sorta di meta fumetto in cui i personaggi sanno di essere stati interpreti delle tre storie, ma nello stesso tempo hanno una loro realtà che è un orrore cosmico: la terra è esplosa già da milioni di anni e sulla nave in cui si sarebbe svolto tutto quanto c'è un solo essere vivente, gli altri sono androidi. Un miscuglio di Matrix e Truman Show; sostanzialmente un Dylan Dog. Dopo la scoppiettante prima parte, piena di citazioni fumettistiche e per questo divertente e stimolante, e dopo la deludente seconda storia, questa è molto diversa e costringe a rivedere la trilogia nel suo insieme. Non è il capolavoro di Sclavi e non lo è di Micheluzzi, è semplicemente un buon fumetto.
Tutte e tre le avventure di Roy Mann sono state riproposte, in bianco e
nero, in un unico libro pubblicato nel 2013 da Rizzoli - Lizard. Il n. 22 di Best Comics si può trovare sul merato dell'usato.
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