Per lo sceneggiatore Jacques Lob gli dei della mitologia greca hanno ereditato tecnologie avanzate da una civilità precedente e si mantengono eternamente giovani bevendo ogni mattina latte di giovenca. Zeus e gli altri utilizzano macchinari avveniristici per monitorare e condizionare le vite dei mortali per puro divertimento, come un videogioco. Il tratto di Georges Pichard, negli anni '60 ancora sottile e delicato, rende piacevole la lettura delle peripezie del protagonista. Interessante il rapporto di Ulisse (e di Omero, coprotagonista della storia) con i macchinari elettronici, ma anche il suo coinvolgimento sentimentale con Circe e Calipso. Una bella storia che scorre ad un buon ritmo, che appassiona e coinvolge.
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