martedì 19 novembre 2013

Spezziamo una lancia per ... Comic Art in Paper Back

Le Edizioni Comic Art iniziarono le pubblicazioni nel luglio 1965 con un libro dedicato ad Alley Oop, ribattezzato Uup, di Vincent T. Hamlin. "Il cavernicolo Uup" ha un formato orizzontale di 22 x 16, conta 128 pagine in bianco e nero, è rilegato con copertina cartonata verde e presenta le strisce dal 26/09/1962 al 01/07/1963 al prezzo di 1.800 lire.
Questo libro e quelli successivi di cui trattiamo sotto, non fanno parte del catalogo della Editrice Comic Art che iniziò l'attività un decennio più avanti. Per quanto riguarda Alley Oop nel Comic Art Book consultato ci sono i quattro albi datati aprile 1975 e contenenti la produzione dal 01/06/1943 al 31/12/1943.

Ad aprile 1966 il personaggio viene ripreso in un libretto tascabile (formato verticale di 11,5 x 19) dal titolo "La strana guerra del cavernicolo Uup", che viene pubblicato come n. 1 del periodico trimestrale "Comic Art in Paper Back". Si riparte esattamente da dove era terminato il precedente volume ed al ritmo di una striscia per pagina si arriva fino al 09/11/1963.
Il volumetto, corredato di introduzione, è completato da 4 pagine dedicate ad un'altra striscia: "The born loser" di Art Sansom in merito alla quale mi piace segnalare una curiosità. Nel numero di novembre 1966 di Linus appare The born loser (soltanto 4 strisce nell'ultima pagina) e nel numero successivo una nota redazionale spiega che si è trattato di un errore (!) in quanto il personaggio "appare, in esclusiva per l'Italia, nel periodico Comic Art".



Luglio 1966, n. 2 "Le pene d'amore del cavernicolo Uup" con 72 pagine di Hamlin (strisce dal 11/11/1963 al 01/02/1964) e 52 di Leslie Turner con il suo Capitan Easy. I redazionali sono le due introduzioni ai rispettivi personaggi.

Ottobre 1966, n. 3 "Uup e la macchina del tempo" con 62 pagine del cavernicolo, 54 di Capitan Easy ed una sola pagina di The born loser. Completano il numero la consueta introduzione ed un'intervista a Lee Falk.
Per Alley Oop in questo terzo numero viene interrotta la sequenza della produzione recente (per l'epoca) e si torna indietro con le strisce dal 07/04/1939 al 24/07/1939, quelle della svolta. Si palesa qui infatti la geniale intuizione di Hamlin di introdurre la macchina del tempo con cui l'uomo delle caverne viene catapultato nel ventesimo secolo e successivamene nelle epoche più disparate. In questo volume le strisce sono leggermente ridotte di formato per farne entrare una e mezzo in ogni pagina.

Gennaio 1967, n. 4 "La mitologia del cavernicolo Uup" dove le pagine dedicate al personaggio principale salgono a 84. Seguono un omaggio ad Alex Raymond nel decennale della morte (che ricorreva nel 1966) ed una selezione delle relazioni tenute dai redattori della rivista durante il 2° Salone Internazionale dei Comics a Lucca.
La cronologia di Alley Oop riprende da dove rimasta nel secondo volume e quindi strisce dal 03/02/1964 al 11/05/1964. Chiude The born loser con 16 pagine e chiude anche il trimestrale dopo appena quattro numeri.

Sfogliando uno qualsiasi dei numeri di Comic Art in Paper Back si ha la sgradevole sorpresa di trovarsi di fronte ad un rimontaggio delle strisce per adattarle al formato tascabile. A ben guardare però si scopre che questo è vero solo per i personaggi "di contorno" ovvero The born loser e Capitan Easy mentre per quanto riguarda Alley Oop il rimontaggio avviene senza traumi. Infatti le strisce hanno una caratteristica peculiare che viene sfruttata in questi albetti. Sono perfettamente divisibili a metà, essendo in realtà composte ciascuna da due ministrisce di uguale misura. Questo evidentemente proprio per permettere la pubblicazione in uno spazio quadrato, tanto che la data è ripetuta sia nella prima che nella seconda parte di ogni striscia. Nel libro cartonato, dove le strisce sono pubblicate normalmente, si può notare molto bene che lo spazio fra le due vignette centrali segna la metà dello spazio occupato dalla striscia. Quindi le storie del cavernicolo sono pubblicate in modo sostanzialmente corretto, anche quando sono ridotte nel terzo numero.

L'ultima riflessione riguarda la definizione di Comic Art in Paper Back: libro o rivista? L'aspetto è quello di libro, ma la varietà, seppur ridotta, del contenuto e la presenza di redazionali, oltre l'introduzione, la farebbe essere rivista a tutti gli effetti. Non mi risulta che sia mai stata citata come rivista o inserita in alcun repertorio.

Ad ottobre 1966 viene data alle stampe anche la seconda edizione del libro cartonato, sostanzialmente uguale ma con un'aggiunta: una sovracopertina rossa. Questa fragile striscia di carta è la classica croce e delizia dei collezionisti. Il volume in seconda edizione privo di essa ha poco valore, mentre con la sovracopertina in ottimo stato può essere più quotato della prima edizione. Nei risvolti di questa sovracopertina e in due pagine ciascuno dei numeri 3 e 4 del periodico (posizionate "fuori testo", subito dopo la copertina), sono riportati estratti dalle recensioni sul cavernicolo apparse sui giornali.

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