venerdì 18 novembre 2016

18 novembre: riflessioni varie

18 novembre: il giorno della proiezione pubblica del cortometraggio di Topolino Steamboat Willie nel 1928, della nascita di Alan Moore nel 1953, della data riportata sull'albo della morte di Superman nel 1992. Nel giorno che è anche il mio compleanno mi lascio andare ad alcune riflessioni libere, pensieri a voce alta.

Ricorderò il 2016 come l'anno delle ondate di sconti. Tutto comincia in estate quando una fumetteria mi propone il 30% di sconto sui volumi, invenduti da anni, della Coconino Press. Sono tutti libri molto belli ma non ricercati dal pubblico.
Poco tempo dopo la stessa fumetteria riceve un elenco di titoli delle Edizioni BD con il 25% di sconto. Qui c'è un po' di tutto, almeno secondo i miei gusti, che con l'avanzare dell'età si fanno sempre più "difficili". Entrambe queste case editrici soffrono la scarsa informazione rispetto ai libri che pubblicano. Sono convinto che molte persone potrebbero acquistare qualche titolo se solo sapessero che esiste. 
Il mese di settembre sta diventando tradizione per la Bao Publishing vuotare i magazzini, per poi riempirli con le novità da portare a Lucca: anche quest'anno sconto 25% su tutto il catalogo nelle fumetterie che aderiscono all'iniziativa. La Bao riesce a far parlare di sé e dei suoi libri ed in pochi anni ha dimostrato che esiste un mercato per i libri a fumetti. 
La Rizzoli Lizard nel 2015 iniziò il mese del 25% di sconto su tutto il catalogo subito dopo Lucca Comics; fu un errore e quest'anno lo stand era sormontato da scritte a caratteri cubitali in cui si annunciava che "da oggi" inizia lo sconto. 
Dopo pochi giorni si è accodata l'Editoriale Cosmo con la stessa percentuale sempre su tutto quanto pubblicato. 
Altri editori saltuariamente se ne escono con iniziative di breve durata; cito come unico esempio i "Black Friday" della 001 Edizioni che per 24 ore permettevano di acquistare online con il 15% di sconto tutti i titoli in catalogo, e con sconti maggiori, fino al 50%, una selezione di offerte.
Tutti questi sconti, con l'eccezione della Cosmo, sono riferiti principalmente a libri. 
Parlerò di libri.

Io non amo definirmi collezionista ma se c'è qualcosa che colleziono, queste sono le riviste ed i libri. Le riviste non escono più da anni (salvo eccezioni sulle quali non mi soffermo) mentre i libri a fumetti non avevano mai conosciuto in Italia una diffusione come oggi. Ogni anno escono centinaia di titoli e vari editori vivono pubblicando solo libri.

Molti anni fa, in tempi non sospetti, quando ancora non si usava parlare di "graphic novel", io, per uscire dal pantano dalle infinite discussioni su "fumetto popolare" e "fumetto d'autore", cominciai a dire che esistevano persone "culturalmente interessate al fumetto". Credo che siano proprio queste persone che costituiscono oggi il grosso del pubblico che acquista i libri a fumetti. Non sono collezionisti e non guardano se è prima edizione o ristampa, non si fidelizzano ad un personaggio ma eventualmente ad un autore, spendono dai 15 ai 30 euro per leggere un fumetto, frequentano librerie di varia. Il ritratto prosegue azzardando che si tratti per lo più di persone senza una vasta conoscenza del mondo del fumetto, che non acquistano fumetti in edicola o in fumetteria, che scelgono il fumetto in base all'argomento trattato o a recensioni lette su pubblicazioni o siti Internet non specializzati.
Un pubblico diverso da quello tipico dei fumetti, un pubblico che bisogna andare a cercare e questo non è facile. I libri bisogna vederli prima di aquistarli e non valgono le anteprime digitali semplicemente perché non ci si rende conto delle dimensioni, del tipo di carta, non si sente l'odore del libro. Far arrivare i libri nelle vetrine delle grandi librerie nelle città può essere cosa abbastanza semplice, ma nelle province è un grosso problema. Non ci sono librerie vere e proprie ma solo piccole cartolibrerie di paese che espongono pochi titoli fra quelli di cui più si parla sui giornali e in tv. Prima che i libri a fumetti arrivino fino a qui, così come i periodici arrivano nelle edicole, di strada ce n'è da fare. 

Nella grande quantità di libri a fumetti che escono oggi in Italia c'è naturalmente un'enorme varietà di proposte. Nuove produzioni di autori italiani, traduzioni di opere straniere inedite in Italia, ristampe di fumetti che sono ormai diventati "classici", edizioni integrali, giganteschi omnibus, edizioni cronologiche, artist editions, tirature limitate, e così via. Quasi tutti gli editori presenti sul mercato del fumetto pubblicano libri, anche solo per ristampare fumetti già apparsi in altre loro pubblicazioni, e poi ci sono le autoproduzioni, magari finanziate tramite Internet, le stampe digitali, le associazioni e via dicendo: tutto quanto fa libro. Il mercato del libro a fumetti in Italia sta maturando, crescendo ed mutuando alcune caratteristiche dai libri di varia. Prima e più importante è l'abitudine (purtroppo non ancora di tutti gli editori) di ristampare "tal quale" un titolo quando si esaurisce. Fare edizioni diverse non è mai giusto né rispettoso nei confronti dei clienti che hanno acquistato la prima edizione. Mantenere un titolo in catalogo significa riconoscere che può vendere nel lungo periodo, che non è legato alla stretta attualità, che non invecchia. In altre parole scrollarsi di dosso tutto quanto deriva dalle pubblicazioni da edicola che devono vendere molte copie in un mese, poi diventano arretrati.

Non sapendo quante copie vendono i libri non posso dire se stiano attraversando la stessa crisi del fumetto seriale, ma se devo giudicare dalla quantità e qualità delle proposte direi che godono di ottima salute.

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