Al suo esordio, Luca Negri, in arte Regular Size Monster, sceglie otto generi cinematografici e per ognuno di essi crea una storia dal ritmo, a dir poco, sincopato. Ogni vignetta ne riassume altre che non ci sono; gli episodi più “convenzionali” risultano, per certi versi, meno interessanti, ma di più facile lettura. È uno di quei libri che va letto con calma, senza correre al finale delle storie, altrimenti non si riesce ad apprezzarne le peculiarità. Osservando queste tavole, è bello soffermarsi sulle scelte compiute dall’autore, come quando, ferma restando la gabbia a sei vignette, crea una tavola con solo i primi tre quadri disegnati e il resto bianco, una seconda tavola con un’unica vignetta al centro, per evidenziarla, e nella terza tavola della sequenza, disegna gli ultimi tre quadri, lasciando bianca la parte alta.
Non parlerei di sperimentazione, ma di sfruttamento delle potenzialità di questo eccezionale strumento che è il fumetto. Il disegno, a toni di grigio, tende al grottesco e diversifica molto i personaggi in modo da non avere alcun problema per la riconoscibilità; nel complesso lo trovo gradevole. Il libro fa parte del Progetto Stigma ed è di ottimo livello, come tutti gli altri.
Nessun commento:
Posta un commento