L'autore fiorentino Giuseppe Di Bernardo si interessa da anni alla vicenda degli otto duplici delitti
avvenuti nei dintorni di Firenze fra il 1968 ed il 1985 e questo libro è il
risultato di tante ricerche, letture, discussioni e riflessioni. Inizialmente doveva trattarsi
di una nuova storia di Desdy
Metus, poi il progetto fu accantonato e anni dopo l’autore ha preso la
decisione di raccontare una storia che segue una sua ipotesi, una personale
verità storica. Non si tratta quindi di una sintesi giornalistica di fatti di
cronaca e vicende processuali, ma di un romanzo in cui Di Bernardo si
preoccupa del rispetto nei confronti delle vittime (di non vengono mai indicati
i nomi) e di evitare scene morbose, violente o macabre. Con grande maestria, in
52 tavole riesce a delineare molto bene il personaggio del "mostro di Firenze" a cui dà un
nome, una famiglia, un’infanzia ed un’esperienza giovanile che gli formerà una
personalità tale da portarlo a commettere tante atrocità. Con pochi tratti vengono
anche descritti il periodo storico ed il clima sociale in cui avvengono i primi
delitti e tutto assume una coerenza plausibile. Nell’ultima tavola viene
ritratta una ragazza con il codino: si tratta proprio di Desdy Metus, la cui fugace apparizione serve a suggerire
che lei avrebbe contribuito alle indagini e ad inserire la storia nell’universo
narrativo dell’Insonne.
Il
fumetto scorre ad un ottimo ritmo veloce, la lettura risulta piacevole,
interessante ed avvincente, come non avrebbe potuto essere se si fosse trattato
di graphic journalism. Di Bernardo conferma qui le sue doti di soggettista e
sceneggiatore ed ha lasciato libero il disegnatore Vittorio Santi, suo ex allievo
alla scuola di fumetto, di interpretare le varie scene, con le limitazioni di
cui sopra. Il risultato, sul piano grafico, è ottimo in quanto a costruzione
delle tavole e narrazione per immagini.
Un momento della presentazione del libro a Certaldo, il 29 febbraio 2020. |