Il libro è pubblicato dalle Edizioni BD e costa 20,00 Euro.
Il diario personale delle mie letture, con semplici commenti, perché non sono in grado di scrivere recensioni.
domenica 30 ottobre 2016
Ultime letture: Viva Valentina!
Un libro che celebra i cinquant'anni di uno dei personaggi più importanti del fumetto d'autore italiano. Il cartonato di grande formato conta 128 pagine di cui 42 a fumetti con 5 storie di: Maurizio Rosenzweig, Micol Beltramini e Corrado Roi, Adriano De Vincentiis, Tuono Pettinato e Diego Zucchi, Micol Beltramini e Lola Airaghi. Le altre pagine ripropongono molti brevi interventi scritti sul personaggio, da parte di varie personalità del mondo del fumetto e aldilà di esso, accompagnati da illustrazioni e tavole di Crepax. Alla fine del volume troviamo alcune foto ed omaggi disegnati da Alessandro Scacchia, Sergio Toppi, Davide Toffolo, Paolo Bacilieri, Gigi Cavenago. Tutto quanto è suddiviso per decenni, dagli anni '60 ai '90, più i "titoli di coda", con una bella cura grafica che rende piacevole sfogliare il libro.
Il libro è pubblicato dalle Edizioni BD e costa 20,00 Euro.
Il libro è pubblicato dalle Edizioni BD e costa 20,00 Euro.
venerdì 28 ottobre 2016
Ultime letture: Kriminal maggio 1972 - giugno 2008
L'ultimo volume di Kriminal (a cui seguirà quello con le copertine) è nettamente diviso in due parti: anni '70 e anni 2000. L'apertura spetta al numero 360 Qualcuno ha tradito che è il mio preferito dell'intera serie. La sceneggiatura che alterna narrazione al presente e flashback, in un ritmo incalzante e coivolgente, è l'ennesima dimostrazione che ci dà Max Bunker delle potenzialità del formato tascabile. Nel corso della storia troviamo vari spunti che riassumono le vicende dei personaggi: dal rapporto fra Kriminal e Gloria (praticamente si ripete la scena del loro primo incontro) all'ennesimo tentativo quasi riuscito, da parte di Milton, di catturare il re del delitto. Nel numero 367 Lola conosce il pianista Flipper e se ne innamora, nel numero 400 succede di tutto. Lola lascia Tony per andare a vivere con Flipper, lui la prende talmente male che liquida Shan-Ton con tutti i soldi che aveva in cassaforte e fa saltare in aria l'isola per ricominciare da zero; al primo tentativo di furto di questa nuova vita resta uccisa Gloria. Nonostante il titolo di questo n. 400 sia Kriminal è... morto, la serie doveva continuare e lo farà per altri diciannove numeri che non sono compresi in questa ristampa.
Le due storie del 2004 sono un tentativo, tutto sommato senza lode né infamia, di riprendere i personaggi dopo che, anche per loro, sono passati trent'anni. Milton è diventato ministro, O'Connor commissario capo, l'ex ministro è a riposo; Lola è una cinquantenne attraente che si è lasciata con Flipper dopo anni di convivenza ed il settantenne Kriminal è in coma irreversibile. Con apparecchiature e tecniche da fantascienza Tony viene risvegliato e le sue cellule ringiovanite, ma lui, man mano che riacquista la memoria, non riesce a perdonare Lola per averlo lasciato e rifiuta persino di fare sesso con lei. Alla fine del secondo episodio abbiamo un personaggio simile a quello che avevamo lasciato nel 1972 e la serie potrebbe continuare, ma non è così. Nel 2008 Bunker decide di mettere definitivamente la parola fine con un epilogo di 31 tavole al termine del quale Lola innesta il meccanismo di autodistruzione di un'altra isola / rifugio che lei aveva allestito e muore nell'esplosione insieme a Kriminal.
In questo libro abbiamo quindi due finali tragici per la stessa storia; si tratta di uno personaggi più importanti del fumetto italiano e valeva la pena di completare la ristampa con le tre storie disegnate da Dario Perucca.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
Le due storie del 2004 sono un tentativo, tutto sommato senza lode né infamia, di riprendere i personaggi dopo che, anche per loro, sono passati trent'anni. Milton è diventato ministro, O'Connor commissario capo, l'ex ministro è a riposo; Lola è una cinquantenne attraente che si è lasciata con Flipper dopo anni di convivenza ed il settantenne Kriminal è in coma irreversibile. Con apparecchiature e tecniche da fantascienza Tony viene risvegliato e le sue cellule ringiovanite, ma lui, man mano che riacquista la memoria, non riesce a perdonare Lola per averlo lasciato e rifiuta persino di fare sesso con lei. Alla fine del secondo episodio abbiamo un personaggio simile a quello che avevamo lasciato nel 1972 e la serie potrebbe continuare, ma non è così. Nel 2008 Bunker decide di mettere definitivamente la parola fine con un epilogo di 31 tavole al termine del quale Lola innesta il meccanismo di autodistruzione di un'altra isola / rifugio che lei aveva allestito e muore nell'esplosione insieme a Kriminal.
In questo libro abbiamo quindi due finali tragici per la stessa storia; si tratta di uno personaggi più importanti del fumetto italiano e valeva la pena di completare la ristampa con le tre storie disegnate da Dario Perucca.
mercoledì 26 ottobre 2016
La mia vita con i fumetti: collezionare Cannibale
Alla mostra mercato del fumetto di Scandicci (FI) del 17 e 18 settembre 2016 ho finito la collezione di Cannibale! Con alcune decine di euro mi sono preso il primo numero (contrassegnato dalla dicitura "N. 3") ed il secondo (quello con quattro copertine, che nel 2003 era stato ristampato da Stampa Alternativa). Adesso ho tutti e nove i fascicoli usciti (per il dettaglio rimando alla scheda sulla Guida al fumetto italiano) ed è un piccolo avvenimento, perché, a quasi 40 anni di distanza dall'uscita, non è facile trovarli tutti senza investire un capitale. Gli ultimi cinque numeri li ho da molto tempo e sono in realtà abbastanza facilmente reperibili alle mostre e su eBay, il numero 10 è già un po' più raro ma si trova bene, mentre i primi tre sono i numeri chiave, in particolare i primi due che erano già dichiarati esauriti nel 1979. Il primo non lo avevo mai visto e fino al giorno prima ritenevo fosse quasi impossibile trovarlo; i fatti invece dimostrano che collezionare Cannibale si può ed è una grande emozione. Il contenuto di questi fascicoli è bello ed anche interessante perché alcuni di quei fumetti non sono mai stati ristampati (magari perché effettivamente non ne vale la pena!). Sono rarissimi i redazionali su Cannibale, tutte le poche pagine sono disegnate e le stupende copertine, con la testata sempre diversa, contribuiscono a rendere ogni numero un oggetto magnifico.
Nella prima fila il numero 3 ed il quadruplo 4/5/6/7 dove ogni copertina riporta un numero.
Apre la seconda file il "senza numero" che per logica dovrebbe essere il n. 8 (visto che viene dopo il 7) ma spesso è indicato come zero. Ad esempio viene chiamato "n. 0" nell'elenco degli arretrati disponibili, in seconda di copertina sull'ultimo numero, oppure in questo biglietto scritto da Vincenzo Sparagna ad una manifestazione a Firenze (Stazione Leopolda), quando gli pagai 50 Euro quel fascicolo che lui aveva a Roma e che poi mi spedì a casa. Da notare che per meglio identificare l'oggetto ne descrive la copertina scrivendo "Autofago".
A fianco del terzo numero nella foto c'è quello che senza alcuna logica ha il n. 10 riportato su entrambe le copertine. Questo è il primo ad aumentare il formato mantenendo il prezzo a 800 lire.
In terza fila la sequenza procede regolare con i numeri 11, 12 e 13. Qui il prezzo aumenta a 1.000 lire ma i numeri 11 e 12 sono più ricchi con, rispettivamente, sedici e otto pagine a colori al centro. Il n. 12 ha il sottotitolo "Golf" ed il 13 "Bootleg!".
Quarta fila per la seconda serie, numeri 1 "Science fiction" e 2 "U.S.A. Only".
Per completezza d'informazione ricordo che esiste il fascicolo autocopertinato Polimagò che è una cosa ben diversa, un fotoromanzo, ma è uscito come "supplemento al n. 12 di Cannibale" e dunque per pignoleria dovrebbe far parte della collezione. Non è compreso nella foto ma ho anche quello.
Seguono alcune immagini del primo numero: prima e seconda di copertina, una pagina interna, terza e quarta di copertina.
La mia collezione di Cannibale. |
Nella prima fila il numero 3 ed il quadruplo 4/5/6/7 dove ogni copertina riporta un numero.
Apre la seconda file il "senza numero" che per logica dovrebbe essere il n. 8 (visto che viene dopo il 7) ma spesso è indicato come zero. Ad esempio viene chiamato "n. 0" nell'elenco degli arretrati disponibili, in seconda di copertina sull'ultimo numero, oppure in questo biglietto scritto da Vincenzo Sparagna ad una manifestazione a Firenze (Stazione Leopolda), quando gli pagai 50 Euro quel fascicolo che lui aveva a Roma e che poi mi spedì a casa. Da notare che per meglio identificare l'oggetto ne descrive la copertina scrivendo "Autofago".
A fianco del terzo numero nella foto c'è quello che senza alcuna logica ha il n. 10 riportato su entrambe le copertine. Questo è il primo ad aumentare il formato mantenendo il prezzo a 800 lire.
In terza fila la sequenza procede regolare con i numeri 11, 12 e 13. Qui il prezzo aumenta a 1.000 lire ma i numeri 11 e 12 sono più ricchi con, rispettivamente, sedici e otto pagine a colori al centro. Il n. 12 ha il sottotitolo "Golf" ed il 13 "Bootleg!".
Quarta fila per la seconda serie, numeri 1 "Science fiction" e 2 "U.S.A. Only".
Per completezza d'informazione ricordo che esiste il fascicolo autocopertinato Polimagò che è una cosa ben diversa, un fotoromanzo, ma è uscito come "supplemento al n. 12 di Cannibale" e dunque per pignoleria dovrebbe far parte della collezione. Non è compreso nella foto ma ho anche quello.
Seguono alcune immagini del primo numero: prima e seconda di copertina, una pagina interna, terza e quarta di copertina.
lunedì 24 ottobre 2016
Ultime letture: Kriminal aprile 1971 - marzo 1972
Penultimo volume di Kriminal targato Mondadori Comics, con selezione dei numeri della serie originale dal 300 al 350 ed ennesima svolta epocale. Con uno spunto affatto originale Bunker riporta in vita Lola e Shan-Ton, che nel numero 200 erano morti ma in realtà raccolti e ibernati dal dottor Iceberg, un personaggio che sembra uscito dai supereroi della Marvel che in quegli anni l'Editoriale Corno aveva iniziato a pubblicare. Kriminal sconfigge Iceberg e si impossessa della sua isola semovente che viene ribattezzata Molok II. Tutto questo in una storia che si dipana nei numeri 300 e 306, questo è anche l'ultimo disegnato da Magnus a cui subentrerà Giovanni Romanini. Da ora in poi niente sarà come prima e così, mentre viene chiusa la partita con la setta donominata IL, appaiono i primi segni di incrinatura del rapporto fra Tony e Lola, in particolare quando lei, nel numero 350 Incastro a tre, ritrova un vecchio amante dei tempi del collegio. Un libro bello e con storie importanti nell'ambito della serie che ormai dimostra aver fatto il suo tempo e di essere sul viale del tramonto.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
sabato 22 ottobre 2016
Chi si ricorda... del volume Disney Comics di Alberto Becattini per Comic Art?
Ad agosto 2016 è uscito un libro scritto in inglese da Alberto Becattini sulla storia dei fumetti disneyani in tutto il mondo; si intitola Disney Comics: The whole story e ne parla diffusamente l'autore stesso in un'intervista in due parti pubblicata sul blog di Luca Boschi (ecco la prima parte e la seconda). La prima stesura, già in inglese, di questo imponente lavoro risale alla fine degli anni '80 ma il progetto poi saltò.
Nel 1995 Rinaldo Traini chiese all'autore di farne una versione in italiano ed ecco che a novembre uscì per la Comic Art un volume dal titolo Disney Comics - La storia, i personaggi: 1930-1995. Il formato è grande, cm 21,5 x 31, le 192 pagine sono scritte con caratteri piuttosto piccoli ed ospitano anche diverse illustrazioni in bianco e nero. Pare che il libro sia piuttosto raro, di sicuro le copie sono numerate (quella della biblioteca poplite fumetti è la n. 21) come di solito avviene per le tirature limitate. Se la nuova versione è aggiornata agli ultimi vent'anni ed estende il raggio d'azione ad altri paesi prima esclusi, per chi non è in grado di leggere le oltre 400 pagine in inglese ed in attesa di un'eventuale edizione italiana, c'è questo volume che già contiene tantissime informazioni. Con undici capitoli, due appendici (elenchi di autori e personaggi) e bibliografia essenziale, è un libro fondamentale per amanti, studiosi e collezionisti dell'universo Disney.
Il volume in inglese può essere acquistato su Amazon, quello della Comic Art sul mercato dell'usato.
Nel 1995 Rinaldo Traini chiese all'autore di farne una versione in italiano ed ecco che a novembre uscì per la Comic Art un volume dal titolo Disney Comics - La storia, i personaggi: 1930-1995. Il formato è grande, cm 21,5 x 31, le 192 pagine sono scritte con caratteri piuttosto piccoli ed ospitano anche diverse illustrazioni in bianco e nero. Pare che il libro sia piuttosto raro, di sicuro le copie sono numerate (quella della biblioteca poplite fumetti è la n. 21) come di solito avviene per le tirature limitate. Se la nuova versione è aggiornata agli ultimi vent'anni ed estende il raggio d'azione ad altri paesi prima esclusi, per chi non è in grado di leggere le oltre 400 pagine in inglese ed in attesa di un'eventuale edizione italiana, c'è questo volume che già contiene tantissime informazioni. Con undici capitoli, due appendici (elenchi di autori e personaggi) e bibliografia essenziale, è un libro fondamentale per amanti, studiosi e collezionisti dell'universo Disney.
giovedì 20 ottobre 2016
Ultime letture: Kriminal aprile 1970 - marzo 1971
Diciassettesimo volume con cui si avvia al finale la ristampa delle storie di Kriminal realizzate dalla coppia Magnus & Bunker. Il numero 276 Il polmone d'acciaio si segnala ancora una volta per la particolare sceneggiatura. Nelle prime 25 tavole viene inquadrata la situazione familiare dell'uomo nel polmone d'acciao ma non vediamo il protagonista. Voltando pagina una didascalia avverte di un salto indietro di "qualche giorno" e c'è una sequenza d'azione con Kriminal, lunga ben 46 tavole, che termina con il nostro, ferito, che scala la scogliera sulla quale si trova la villa. Prima che la vicenda riprenda da dove l'avevamo lasciata abbiamo una coppia di tavole in cui Kriminal se ne sta comodamente seduto in poltrona, fumando nella penombra, a commentare per noi la situazione. Dice di essere lì "inserito nella parte di un'altro" ma non specifica di chi si tratti. Alla fine, nell'ultima pagina, Kriminal ditruggerà tre maschere di altrettanti personaggi. Si tratta di una storia abbastanza sui generis ma sceneggiata in modo esemplare cosicché diventa un episodio degno di nota.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
martedì 18 ottobre 2016
La mia vita con i fumetti: ricordi di turbamenti adolescenziali con i fumetti di Crepax (e di Manara)
Non avevo ancora
compiuto 15 anni quando uscì il volume Justine
di Guido Crepax per la casa editrice Olympia
Press e lo vidi in una cartolibreria del mio paese, incellofanato e senza
alcuna scritta che ne vietasse la vendita ai minori. Decisi subito che doveva
essere mio ma passò molto tempo prima che riuscissi a comprarlo, forse un paio
d'anni; di sicuro lo presi prima di essere maggiorenne e nel frattempo quel libro era
diventato il principale oggetto di desiderio. Quando finalmente lo sfogliai, la
prima impressione fu eccezionale, indimenticabile: non avevo mai visto un libro
a fumetti del genere, e non solo per il contenuto. Fino a quel momento per me i fumetti erano stati
quasi esclusivamente giornalini, i cartonati che mi erano capitati, leggi: regalati in varie occasioni, si contavano
sulle dita di una mano; il formato di quel volume, che mi sembrava gigantesco, la carta
ruvida, la qualità della stampa, la rilegatura a filo e tutto il resto lo
rendevano ai miei occhi un oggetto ancora più prezioso di quanto dicesse il prezzo di copertina.
A quell'epoca (seconda metà degli anni '70 ed inizio degli '80) le uniche pubblicazioni vietate ai minori a cui un
ragazzo potesse accedere facilmente e con pochi soldi, erano i fumetti
pornografici che circolavano in quantità industriali (qui li
chiamavamo "giornalini di donne 'gnude") ed anch'io ogni tanto li leggevo, ma Crepax, che avevo già intravisto in alcuni
vecchi Linus acquistati al banco
del mercato, era un altro pianeta.
Fra le varie opere dell'autore di Valentina, Justine e L'Histoire d'O sono decisamente le più "spinte": in questo libro ci sono scene di sesso esplicito, anche contro natura, genitali femminili e maschili esibiti in primo piano, donne sottoposte a violenze di ogni tipo. Tutti questi elementi possono turbare un adolescente, ma la scena che più di tutte colpì la mia fantasia è molto soft in confronto alle altre, eccola qua sotto.
Fra le varie opere dell'autore di Valentina, Justine e L'Histoire d'O sono decisamente le più "spinte": in questo libro ci sono scene di sesso esplicito, anche contro natura, genitali femminili e maschili esibiti in primo piano, donne sottoposte a violenze di ogni tipo. Tutti questi elementi possono turbare un adolescente, ma la scena che più di tutte colpì la mia fantasia è molto soft in confronto alle altre, eccola qua sotto.
La pagina 79 del
volume si apre con la quindicenne Rosalie, orfana di madre, che si confida con Justine, sua
educatrice, raccontandole quello che subisce da parte del padre e della zia. Nei pochi quadretti in cui Crepax condensa il racconto della ragazza ci trovai molto di più di quanto apparisse ad una prima
superficiale lettura; la mia immaginazione cominciò a volare in alto e
provai quelle sensazioni che sono ancora oggi impresse nella memoria e che vorrei tentare
di trasmettere.
La scena inizia con
un primo piano di profilo dalla zia, con aria severa e marziale, che prosegue un discorso già iniziato (ci sono i tre puntini di sospensione all'inizio): "…
L'impertinenza di questa signorina è intollerabile!". Non sappiamo cosa abbia commesso la nipote, probabilmente niente, ma la zia vuole far valere la propria autorità ed impartisce un ordine secco, che non
ammette repliche, da eseguire immediatamente: "Rosalie, tira giù le
mutande!". Nella mia mente di adolescente quest'ultima frase creava una
certa carica erotica perché la vedevo come la più efficace rappresentazione del
comando, del potere di sottomettere un'altra persona ai propri capricci.
Seguono due vignette
piccole che presentano gli altri attori in scena. Nella prima c'è Rosalie che
rivolgendosi a suo padre tenta una difesa, non molto convinta e
completamente inutile: "Oh, signore… io non ho fatto niente di male, ve
l'assicuro!".
Del padre vediamo
solo un particolare del volto perché il resto della piccolissima vignetta è
occupato dalle parole della sua replica: "Avete sentito vostra zia… pretendete che io
dubiti delle sue parole?".
A questo
punto alla ragazza non resta altro che sottomettersi docilmente.
Dopo questa
carrellata la scena si allarga e vediamo la posizione di tutti e tre i
personaggi. La ragazza ha chinato leggermente la testa con rassegnazione e con
la mano sinistra sta tenendo i mutandoni, abbassati fin sotto le natiche. La mia
interpretazione dei famosi vuoti fra una vignetta e l'altra è che la giovane
abbia eseguito il degradante ordine ricevuto, forse esitando un po' ma non troppo, e da ciò
si intuisce che una situazione del genere non dovesse essere nuova in quella
famiglia. Il padre è comodamente seduto sul divano con le gambe
accavallate e tiene in mano un oggetto che lui stesso ci dice a cosa serva:
"Rosalie, sto aspettando! Le vostre natiche vanno debitamente fustigate
con queste verghe flessibili!". Con questa frase vengono ribaditi i rapporti gerarchici: il padre comanda e la figlia
subisce. Poi c'è la verga flessibile che non è certo un oggetto domestico di uso
comune, ma uno strumento fatto appositamente per la fustigazione. Tutto ciò
all'epoca mi intrigava e mi turbava non poco. Al padre di Rosalie
fa eco la zia: "Fai presto! Fai presto! Sarà peggio per te se
abuserai della nostra
pazienza!". Nel passaggio dalla vignetta precedente la donna aveva sollevato le sottane della nipote; forse quel gesto serviva a velocizzare la ragazza nel prepararsi a ricevere la fustigazione oppure l'unico motivo era quello offrire al lettore la visione
del fondoschiena di Rosalie! In ogni caso vengono esposte le intimità della ragazza creandole certamente imbarazzo e vergogna.
Si arriva
all'azione, alla vignetta centrale di questo breve flashback. La giovane
malcapitata è nella scomoda posizione a cui era destinata, con il ventre
appoggiato sulle ginocchia del padre; le chiappe nude sono la parte che resta più in
alto, ben offerta al suo tormentatore. L'uomo le tiene una mano sulla schiena e con
l'altra impugna le verghe, le quali nel frattempo si sono già abbattute ripetutamente sul comodo bersaglio.
Sulla pelle di Rosalie ci sono svariati segni lasciati dai colpi; lei sta
sgambettando, i mutandoni sono scesi fino alle ginocchia ed anche le cosce sono
segnate; grida e chiede pietà: "Ahaaah! No!... Vi supplico…
Ah!". Si può immaginare
che il supplizio stesse durando già da diversi minuti, che la ragazza per un
po' avesse sopportato stoicamente e solo dopo parecchi colpi si fosse lasciata
andare ad urla di dolore. A questo punto il
padre di Rosalie getta la maschera e dichiara apertamente che cosa lo eccita: non tanto l'atto di colpire il fondoschiena di sua figlia ma il pensiero di poter
fare la stessa cosa ad un'altra donna. "Là! là! e là! Ah… vorrei che fosse
Justine ad essere frustata sul culo!".
Dunque, riassumendo la situazione, la zia dice che la nipote si merita una punizione e questa si ritrova sulle ginocchia del padre per essere fustigata; l'uomo non prende certo le sue difese, anzi sembra provare piacere ma in realtà si eccita al pensiero di avere Justine al posto di sua figlia.
Nelle ultime
vignette del racconto di Rosalie abbiamo due primi piani in cui i fratelli
pervertiti (oggi potremmo dire anche pedofili, vista l'età della ragazza, ma negli anni '70 non si pensava a questo aspetto) commentano la situazione. "Ah! Quella fanciulla deliziosa ti
scalda la testa, eh?" E lui ammette: "Si!... Ed è proprio per quegli
insegnamenti virtuosi che lei vuole inculcare a Rosalie, che voglio
fotterla!".
Prima parla di frustare sul culo e poi di fottere, il concetto che sembra chiaro è: possedere. Il desiderio di quell'uomo è estendere su Justine il potere che ha già nei confronti della figlia.
Prima parla di frustare sul culo e poi di fottere, il concetto che sembra chiaro è: possedere. Il desiderio di quell'uomo è estendere su Justine il potere che ha già nei confronti della figlia.
Terminato il
flashback, la tavola è poi completata da una vignetta al presente che riprende le prime due. Qui mi
colpirono le parole di Rosalie: "Mio padre si lascia influenzare a tal
punto da mia zia!... Lei dopo la mia correzione, gli ha bisbigliato qualcosa
nell'orecchio e…". La frase non è terminata perché nella pagina successiva il racconto della ragazza prosegue e si conclude.
I punti da osservare sono due: prima di tutto la ragazza tende quasi ad assolvere suo padre
addossando le responsabilità alla zia. Questa lo renderebbe succube fino al punto di spingerlo a maltrattare la
figlia, e dunque, sembra voler dire Rosalie, non è colpa sua. Poi c'è la parola
"correzione" usata per descrivere quello che ha appena raccontato: fa sembrare tutto normale, come se lei meritasse
veramente di essere punita dal padre con la partecipazione compiaciuta della zia.
Nell'immagine sotto: la pagina 80 del libro; questa ulteriore sequenza di flashback, sebbene più morbosa, mi fece meno effetto.
Scene di questo tipo, molto soft, ma che creano una tensione erotica attraverso la descrizione di particolari situazioni in ambito familiare, diventarono all'epoca le mie preferite, specialmente quando ne trovai un perfetto esempio alcuni anni dopo, nel n. 50 della rivista Comic Art, del dicembre 1988. Si tratta di un breve fumetto a colori di Manara dal titolo Candid camera, dove il marito e la suocera tormentano con un frustino la giovane moglie e nuora (in seguito questa storia è stata ristampata diverse volte, anche in bianco e nero, insieme ad altre di una serie che prenderà lo stesso titolo, e viene indicata come Miele IV).
Esaminiamo ora due scene, senza considerare i racconti di cui fanno parte ma estrapolandole dai rispettivi contesti; confrontandole troviamo diverse analogie. Si tratta della prima tavola di Crepax vista sopra, quella con la sequenza della fustigazione di Rosalie, ed un paio di tavole consecutive di Manara, in cui vengono descritte le frustate somministrate dalla suocera.
Esaminiamo ora due scene, senza considerare i racconti di cui fanno parte ma estrapolandole dai rispettivi contesti; confrontandole troviamo diverse analogie. Si tratta della prima tavola di Crepax vista sopra, quella con la sequenza della fustigazione di Rosalie, ed un paio di tavole consecutive di Manara, in cui vengono descritte le frustate somministrate dalla suocera.
I punti in comune ai due autori sono almeno cinque.
1. In entrambi i casi ci sono un uomo ed una donna che maltrattano una giovane donna colpendola sulle chiappe con un apposito strumento.
2. In ciascuna delle due scene tutti e tre i personaggi appartengono alla stessa famiglia ed è evidente che non sono nuovi a situazioni del genere.
3. Sia in Crepax che in Manara i protagonisti giustificano le proprie azioni, convinti che le malcapitate di turno si meritino tutto quanto per chissà quali colpe.
4. Le due vittime hanno in comune la non ribellione, l'accettazione passiva di ciò che gli altri riservano loro.
5. Anche alcuni particolari si assomigliano: entrambe le giovani sottoposte a maltrattamenti ubbidiscono all'ordine di abbassarsi da sole le mutande ed assumono posizioni che agevolano lo svolgimento delle punizioni senza essere obbligate con la forza.
In tutte e due queste scene trovai la rappresentazione del potere di sottomettere un'altra persona, esercitato in ambito familiare. Un potere talmente ben radicato che le vittime non si tirano indietro ma si lasciano infliggere umiliazioni e dolore fisico da parte di chi comanda.
Non ho le competenze per analizzare gli effetti che questi due fumetti potevano avere all'epoca della loro uscita su lettori adolescenti, ma ricordo benissimo che sognai diverse volte di essere al posto del dottor Rodin, il padre di Rosalie nel libro di Crepax, e poi di Oscar, il marito di Laura nel fumetto di Manara.
1. In entrambi i casi ci sono un uomo ed una donna che maltrattano una giovane donna colpendola sulle chiappe con un apposito strumento.
2. In ciascuna delle due scene tutti e tre i personaggi appartengono alla stessa famiglia ed è evidente che non sono nuovi a situazioni del genere.
3. Sia in Crepax che in Manara i protagonisti giustificano le proprie azioni, convinti che le malcapitate di turno si meritino tutto quanto per chissà quali colpe.
4. Le due vittime hanno in comune la non ribellione, l'accettazione passiva di ciò che gli altri riservano loro.
5. Anche alcuni particolari si assomigliano: entrambe le giovani sottoposte a maltrattamenti ubbidiscono all'ordine di abbassarsi da sole le mutande ed assumono posizioni che agevolano lo svolgimento delle punizioni senza essere obbligate con la forza.
In tutte e due queste scene trovai la rappresentazione del potere di sottomettere un'altra persona, esercitato in ambito familiare. Un potere talmente ben radicato che le vittime non si tirano indietro ma si lasciano infliggere umiliazioni e dolore fisico da parte di chi comanda.
Non ho le competenze per analizzare gli effetti che questi due fumetti potevano avere all'epoca della loro uscita su lettori adolescenti, ma ricordo benissimo che sognai diverse volte di essere al posto del dottor Rodin, il padre di Rosalie nel libro di Crepax, e poi di Oscar, il marito di Laura nel fumetto di Manara.
domenica 16 ottobre 2016
Ultime letture: Kriminal settembre 1969 - aprile 1970
I numeri qui ristampati uscirono quando già era nato Alan Ford e Magnus cominciava a diradare il proprio impegno con Kriminal. Il precedente volume si apriva col n. 200 e questo si chiude col 250, quindi dodici storie su cinquantuno, meno di una al mese. Tony apparentemente riesce a non pensare più a Lola e passa da una donna all'altra con molta disinvoltura, creando anche gelosie. Sull'altro fronte si chiude la parentesi di Milton investigatore privato che viene infatti reintegrato in polizia con tutti gli onori e torna ad essere il commissario capo di Scotland Yard. Mi piace segnalare il n. 245 Paura perché è uno di quei gioielli di sceneggiatura su due vignette per pagina che solo Max Bunker riesce a scrivere. Per quasi tutta la storia, dall'inizio fino a poche pagine dalla fine, Kriminal è legato ai binari del treno e non riesce a liberarsi. Il lungo flashback che racconta come si è arrivati a quella situazione è intervallato all'angosciante scena del protagonista, impotente mentre scorre il tempo e si avvicina il momento in cui passerà il treno. Eccezionale, riesce a creare uno stato di tensione tale che sembra di essere lì con lui sui binari.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
venerdì 14 ottobre 2016
Ultime letture: La 2° guerra mondiale - Ottavo volume (Gli albi di Orient Express n. 51)
Si conclude la serie dei sedici episodi (raggruppati in otto Albi di Orient Express) che abbracciano molti argomenti legati alla 2° guerra mondiale, in rigoroso ordine cronologico, offrendoci un quadro veramente completo. Per darci un'idea delle condizioni della Germania al momento della definitiva sconfitta, Tacconi & D'Antonio scelgono la storia di due ragazzi arruolati nella Volkssturm, alla quale erano chiamati tutti i tedeschi dai 6 ai 60 anni. L'ultima follia di Hitler rappresentata in questo drammatico episodio.
L'atto conclusivo della guerra sono le bombe atomiche sul Giappone ed è a Hiroshima che si svolge l'ultimo episodio Machiko. Uno scenziato americano, un fisico, racconta: "Ho lavorato a Los Alamos, dove è nata la bomba... il problema era che avrebbero potuto costruirla prima i nazisti." Si reca in Giappone a cercare un amico di origini giapponesi che si trovava lì quando gli Stati Uniti entrarono in guerra. L'amico è morto e la figlia che era con lui lavorava a Hiroshima. La trova ancora viva, malata di leucemia, le chiede scusa e resterà con lei fino all'ultimo. Emozionante il racconto della ragazza che al momento dello scoppio della bomba si trovava a passeggio con un gruppo di bambini e li vede letteralmente volare via.
Sarebbe ottimo vedere questa serie riproposta in un'edizione integrale, è veramente bella ed è meglio di un libro di storia.
Non mi risultano ristampe di questi fumetti per cui non resta che il mercato dell'usato.
L'atto conclusivo della guerra sono le bombe atomiche sul Giappone ed è a Hiroshima che si svolge l'ultimo episodio Machiko. Uno scenziato americano, un fisico, racconta: "Ho lavorato a Los Alamos, dove è nata la bomba... il problema era che avrebbero potuto costruirla prima i nazisti." Si reca in Giappone a cercare un amico di origini giapponesi che si trovava lì quando gli Stati Uniti entrarono in guerra. L'amico è morto e la figlia che era con lui lavorava a Hiroshima. La trova ancora viva, malata di leucemia, le chiede scusa e resterà con lei fino all'ultimo. Emozionante il racconto della ragazza che al momento dello scoppio della bomba si trovava a passeggio con un gruppo di bambini e li vede letteralmente volare via.
Sarebbe ottimo vedere questa serie riproposta in un'edizione integrale, è veramente bella ed è meglio di un libro di storia.
mercoledì 12 ottobre 2016
Ultime letture: Kriminal aprile 1969 - agosto 1969
Il quindicesimo volume della ristampa dei Kriminal dovuti alla coppia Magnus & Bunker si apre con uno dei numeri più importanti, sicuramente il maggiore punto di svolta nella vita del personaggio. Nel n. 200 L'ira del cielo vediamo infatti Lola falciata da una raffica di mitra, Shan-Ton saltare in aria insieme al sommergibile su cui si trova, colpito da siluri, ed il rifugio sull'isola di Molok distrutto. Kriminal resta ferito ma naturalmente si salva; dovrà cominciare una nuova vita e lo farà nei numeri successivi nei quali al centro dell'attenzione ci sono le vicende di Milton. Il commissario capo viene licenziato dalla polizia, si mette a fare l'investigatore privato e per un po' ruba la scena al re del delitto. Questo libro contiene sei numeri molto belli ed è un piacere leggerlo.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
Il libro di Mondadori Comics è reperibile in libreria e fumetteria.
lunedì 10 ottobre 2016
Ultime letture: Sera Torbara 2 - Le lacrime di Giuda (Gli albi di Orient Express n. 50)
Il secondo capitolo del personaggio di Giuseppe Ferrandino e Massimo Rotundo si svolge a Napoli dove Sera Torbara si trova per recuperare (leggi: rubare) una coppia di orecchini che la leggenda vuole fossero stati acquistati da Giuda Iscariota pagandoli con i famigerati 30 denari. Al centro della scena uno scugnizzo che vuole entrare nella Camorra e la bella Calypso, a cui Sera aveva ucciso il marito nel primo episodio, che lo raggiunge per vendicarsi. La storia è bella, articolata con un intreccio di rapporti fra i vari personaggi che la rende avvincente. Il finale è aperto per condurre al successivo capitolo.
Non mi risultano ristampe di questi fumetti per cui non resta che il mercato dell'usato.
Non mi risultano ristampe di questi fumetti per cui non resta che il mercato dell'usato.
sabato 8 ottobre 2016
Ultime letture: La 2° guerra mondiale - Settimo volume (Gli albi di Orient Express n. 49)
Nella prima storia intitolata Il collaborazionista D'Antonio e Tacconi affrontano il tema delicato dei civili francesi che collaboravano con gli occupanti tedeschi e venivano considerati traditori. Il protagonista è un ferroviere che alla fine riscatterà il suo "tradimento" mettendosi alla guida di una vecchia locomotiva.
L'episodio Fratelli di sangue ha per protagonisti un ragazzo ebreo ed un giovane tedesco militante nelle SS. Il tedesco viene ferito, ha bisogno di una trasfusione e solo l'ebreo ha lo stesso gruppo sanguigno.
Anche in questo penultimo albo gli autori ci propongono situazioni che potrebbero essersi verificate nella realtà della guerra ed in questo modo ci mettono di fronte tutti gli orrori ed i paradossi di questa enorme follia.
Non mi risultano ristampe di questi fumetti per cui non resta che il mercato dell'usato.
L'episodio Fratelli di sangue ha per protagonisti un ragazzo ebreo ed un giovane tedesco militante nelle SS. Il tedesco viene ferito, ha bisogno di una trasfusione e solo l'ebreo ha lo stesso gruppo sanguigno.
Anche in questo penultimo albo gli autori ci propongono situazioni che potrebbero essersi verificate nella realtà della guerra ed in questo modo ci mettono di fronte tutti gli orrori ed i paradossi di questa enorme follia.
giovedì 6 ottobre 2016
Ultime letture: Americana
Tre storie di James Sturm che raccontano l'America delle province in epoche diverse. La prima è datata 2001, è la più lunga ed occupa metà del volume, si intitola Il colpo mitico del golem ed è una storia di baseball, di una squadra di ebrei (la maggior parte in realtà finge di esserlo). Questi si arrangiano a tirare avanti dividendo gli incassi delle partite con le squadre locali, ogni giorno in una città diversa, come una compagnia di attori in un tour infinito che ogni anno non fa mai più di una replica nello stesso teatro. L'autore non dà riferimenti temporali precisi, ma si parla di proibizionismo e quindi dovremmo essere negli anni '20 o all'inizio dei '30. Il rappresentante di un'agenzia pubblicitaria propone un contratto: l'idea è quella di seguire l'esempio di altre squadre che fanno un po' di spettacolo in campo, questo attira pubblico e gli incassi sono maggiori. Essendo a corto di soldi e dovendo spenderne per riparare lo scassatissimo pulmino con cui si spostano, non possono che accettare. Così il giocatore col fisico più imponente viene truccato in modo da sembrare un golem e la cosa funziona, finché un giorno scoppia una rissa in campo...
The revival del 1996 è una storia di ventiquattro pagine ambientata nel 1801 durante un raduno di una delle tante sette religiose (al termine del racconto l'autore fornisce alcuni dati in proposito), che si svolge in un bosco lontano da qualsiasi città. Una famiglia crede che il santone di turno, di cui si dice che compia miracoli, possa riportare in vita la figlia piccola.
Decine di metri sottoterra è del 1998 ed i protagonisti sono un gruppo di minatori. Uno dei più anziani si ammala e mentre viene curato ed è privo di sensi si scopre che nasconde in un sacco moltissimi soldi. Qualcuno impazzisce e ci sono diverse vittime nella lotta per accaparrarsi quel tesoro.
Le storie di Sturm presenti in questo libro sono tutte molto tristi e lasciano un po' l'amaro in bocca, ma sono anche piacevoli da leggere. In quella sul baseball l'autore si dilunga ad illustrare i momenti del gioco spendendo per questo molte vignette, spesso senza parole, ma racconta anche le piccole storie individuali dei singoli giocatori, rendendo il tutto molto interessante. Nel complesso non è uno di quei libri che non deve assolutamente mancare, ma è bello perché l'autore ha stile e personalità suoi peculiari.
Il libro è pubblicato da Coconino Press, costa 14,00 Euro e può essere ordinato sul sito dell'editore.
The revival del 1996 è una storia di ventiquattro pagine ambientata nel 1801 durante un raduno di una delle tante sette religiose (al termine del racconto l'autore fornisce alcuni dati in proposito), che si svolge in un bosco lontano da qualsiasi città. Una famiglia crede che il santone di turno, di cui si dice che compia miracoli, possa riportare in vita la figlia piccola.
Decine di metri sottoterra è del 1998 ed i protagonisti sono un gruppo di minatori. Uno dei più anziani si ammala e mentre viene curato ed è privo di sensi si scopre che nasconde in un sacco moltissimi soldi. Qualcuno impazzisce e ci sono diverse vittime nella lotta per accaparrarsi quel tesoro.
Le storie di Sturm presenti in questo libro sono tutte molto tristi e lasciano un po' l'amaro in bocca, ma sono anche piacevoli da leggere. In quella sul baseball l'autore si dilunga ad illustrare i momenti del gioco spendendo per questo molte vignette, spesso senza parole, ma racconta anche le piccole storie individuali dei singoli giocatori, rendendo il tutto molto interessante. Nel complesso non è uno di quei libri che non deve assolutamente mancare, ma è bello perché l'autore ha stile e personalità suoi peculiari.
Il libro è pubblicato da Coconino Press, costa 14,00 Euro e può essere ordinato sul sito dell'editore.
martedì 4 ottobre 2016
Ultime letture: Il mistero della grande piramide (due volumi Comic Art) + L'avventura immobile (Alessandro Editore)
Una delle opere più famose del fumetto mondiale di tutti i tempi, una di quelle che vanno fatte leggere a chi è digiuno di fumetti. Risale al 1950 ma ancora oggi riesce a tenere desta l'attenzione del letture dalla prima all'ultima pagina. Jacobs è maturato rispetto alla prima avventura di Blake e Mortimer, qui non abbiamo un'improbabile grande guerra mondiale ma un realistico piccolo traffico di reperti archeologici e quindi una credibile trama poliziesca sullo sfondo del mistero archeologico che circonda l'esistenza della camera di Horus. L'unico difetto che si può imputare è l'uso eccessivo di didascalie ripetitive, quelle che spiegano a parole la stessa cosa che vediamo nell'immagine. Per il resto è perfetto, con tutti gli ingredienti dosati in maniera ottimale.
Dopo Il mistero della grande piramide è bene rileggere anche L'avventura immobile, libro che uscì in Francia nel 1991 all'interno del progetto Le Dernier Chapitre (come spiegato in un articolo di Zona BéDé). Non è un fumetto ma un romanzo epistolare illustrato che si riallaccia alla seconda avventura di Blake e Mortimer.
Al termine dell'avventura in Egitto lo sceicco Abdel Razek aveva cancellato la memoria dei due amici e dopo molti anni spedisce loro una lettera, che riceveranno quando lui è già morto, in cui annuncia che li libera dall'oblìo restituendo il ricordo di quella notte. I due sognano contemporaneamente le stesse cose e vivono così la loro avventura restando immobili.
Il mistero della grande piramide è stato ristampato più volte, segnalo la migliore edizione di sempre: l'integrale in un solo volume con contenuti extra, pubblicato da Alessandro Editore ed acquistabile sul sito. Lo stesso editore ha stampato nel 2014 l'edizione italiana de L'avventura immobile.
Dopo Il mistero della grande piramide è bene rileggere anche L'avventura immobile, libro che uscì in Francia nel 1991 all'interno del progetto Le Dernier Chapitre (come spiegato in un articolo di Zona BéDé). Non è un fumetto ma un romanzo epistolare illustrato che si riallaccia alla seconda avventura di Blake e Mortimer.
Al termine dell'avventura in Egitto lo sceicco Abdel Razek aveva cancellato la memoria dei due amici e dopo molti anni spedisce loro una lettera, che riceveranno quando lui è già morto, in cui annuncia che li libera dall'oblìo restituendo il ricordo di quella notte. I due sognano contemporaneamente le stesse cose e vivono così la loro avventura restando immobili.
domenica 2 ottobre 2016
Ultime letture: Pam & Peter (Gli albi di Orient Express n. 48)
Questo fumetto di Luigi Mignacco e Sergio Zaniboni è per puro divertimento, somigliante per vari tratti al Roy Mann di Scavi e Micheluzzi: anche qui il tono è scanzonato, c'è una macchina volante ed una bella ragazza in abiti succinti. L'unico riferimento ai fumetti è un poster di Brick Bradford nella camera di Peter (accanto a quello de L'invasione degli ultracorpi), ma gli ammiccamenti al cinema sono molti. Tutti i personaggi di contorno somigliano ad attori famosi ed hanno in parte lo stesso nome: da Spencer Tracey a James Dean passando per Marlon Brando. La storia è semplice, lineare, nessuno muore, il bene vince e i cattivi vanno in prigione; è anche narrata bene ad un buon ritmo e il disegno pulito serve bene il testo. Un albo bello da leggere per una pausa di rilassamento.
Non mi risultano ristampe di questi fumetti per cui non resta che il mercato dell'usato.
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