Un ex lottatore di sumo trasferito ai tropici, nello stato del Parador, gestisce il commercio di carne; la storia inizia quando gli impianti frigoriferi vengono sabotati. Le molte didascalie e la poca azione non scalfiscono il piacere della lettura e della visione degli splendidi bianchi e neri di Igort. Il protagonista riflette sul senso della sua vita, sui rapporti con gli altri e i fatti che accadono intorno a lui passano quasi in secondo piano. La storia è suddivisa in otto episodi di 9 tavole ciascuno e pertanto, il primo inizia su una pagina destra, il secondo su una sinistra e così via, falsando l’impaginazione “originale” vista su Alter Alter, dove il fumetto era stato pubblicato a episodi, per poi essere raccolto in volume nel 1985 con il marchio Valvoline. Una curiosità: il Parador e uno dei personaggi di questo libro erano già apparsi nell’episodio Wilder Petroil Co. pubblicato sul numero zero della rivista Nemo.
Il libro è esaurito, è reperibile sul mercato dell’usato.
Il Parador (Paraguay + Ecuador) tornerà ancora nelle opere di Igort, dovrebbe essere una specie di Sardegna idealizzata.
RispondiEliminaFrancamente non ricordo nemmeno se ho letto questo volume, se é uno di quelli ristampati da Coconino in cartonato probabilmente sì, me ne hanno regalati un bel po'. Ma francamente non è che Igort mi faccia impazzire. I Valvolinici volevano portare più in là i limiti del fumetto, e poi facevano storie con un sacco di didascalie e i disegni a illustrarle. Mah!
Un vizio molto diffuso, quello delle "didascalie illustrate", forse perché è più facile scrivere in questo modo che non organizzare la narrazione per immagini. All'epoca non mi piaceva Valvoline e dopo quasi 40 anni il giudizio non cambia molto. Igort invece mi è sempre piaciuto.
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