La famosa prima storia di quella che poi si chiamerà "trilogia di Nikopol" divide il pubblico: c’è chi ama lo stile grafico di Bilal e chi lo odia, sostenendo che rende tutto sporco e triste. In quest’opera mi sembra che sia molto calzante con l’ambiente in cui si svolge. Un futuro distopico, con un dittatore dichiaratamente ispirato a Benito Mussolini, ed un protagonista che proviene dal passato, cioè dall’epoca in cui la storia venne scritta (ha trascorso decenni in ibernazione), e viene “posseduto” da una divinità egizia, a sua volta in conflitto con i suoi simili. La storia è interessante e anche a distanza di molto tempo dalla sua uscita, non ha perso il fascino di una serie di trame che si intrecciano fra loro.
L’opera di Bilal è stata ristampata varie volte, segnalo La trilogia di Nikopol di Alessandro Editore, che si può acquistare qui.