Il Tex interpretato a colori da Enrique Breccia è molto
particolare, uno stile classico proveniente da una tradizione diversa da quella
bonelliana. Boselli, a sua volta, scrive una storia tipica di Tex, ma facendo scomparire
l’eroe per una buona metà delle tavole. Il risultato è ibrido: se lo guardiamo
dal punto di vista del personaggio seriale, può far storcere il naso, ma tutto
sommato è una bella storia. Da un’angolazione diversa, se ci sia aspetta un
“Tex d’autore”, si resta delusi, perché questa è una storia che, opportunamente
diluita, con una gabbia a sei vignette ed in bianco e nero, avrebbe potuto
apparire sulla serie regolare, senza creare troppi scossoni. Una storia che segue lo schema tipico di Tex, con la variante che il nostro viene creduto morto, fino allo spettacolare rientro in scena.
Il libro è pubblicato da Sergio Bonelli Editore e si trova facilmente in libreria e fumetteria.
Non mi pare che ti abbia entusiasmato (forse ne avevamo parlato a Lucca?).
RispondiEliminaIo l'ho trovato molto godibile, non solo per i disegni di Breccia. Probabile che a un oltranzista texiano non sia piaciuto.
Oltranzista texiano è un eresia!!
Eliminabeh, come altro chiamare gli appassionati "duri e puri" di Tex? Non mi riferivo certo a te.
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