La
prima storia di Tintin, quella che non fu mai ridisegnata da Hergé e che è
giunta fino a noi nella versione originale in bianco e nero con sei vignette
per tavola, ha tutte le ingenuità del suo tempo, il 1929. Se i russi vengono
ridicolizzati in ogni aspetto della loro società, Tintin si dimostra eccessivamente
maldestro. La pubblicazione a puntate su un settimanale fa sì che, al di là
della debole trama (Tintin si reca in Russia come reporter), la storia proceda
per episodi nei quali il nostro si trova in difficoltà e puntualmente ne viene
fuori nei modi più inverosimili, spesso aiutato dal cagnolino. Nel complesso
quindi si tratta di un interessante documento storico, ma non certo di un bel
fumetto, che si fa leggere soprattutto per la scorrevolezza.
Le
storie di Tintin sono state ristampate più volte, segnalo in particolare il cofanetto
integrale e l’edizione in otto
volumi, entrambi della Rizzoli – Lizard.
Mi hai fatto venir voglia di riguardare questo fumetto e devo dire che soffermandomi su alcune sequenze (pur con tutti i difetti che giustamente sottolinei) le ho trovate divertenti.
RispondiEliminaDovrei avere anche un volumone olandese con questa storia, che un amico mi portò dal Belgio dove pensava di averlo comrpato in francese.
Mi fa piacere che una volta tanto anche un mio articoletto sia servito a qualcosa!
EliminaSuvvia, non buttarti giù così, i tuoi pezzi sono sempre interessanti!
EliminaTintin nel Paese dei Soviet è divertente se preso a piccole dosi, tra ingenuità, lunghezza spropositata e disegni ancora acerbi non fu facilissimo da leggere in un'unica battuta (che non era nemmeno il formato previsto per la sua fruizione originaria).