Mama di Dina Amut, autrice nata in Romania che ora viva in Italia, racconta, in 20 tavole senza parole, la storia di una ragazza che raccoglie un enorme fungo e lo coccola come un figlio.
Hummingbirds’
milk di Jagoda Czarnowska,
autrice polacca, è la storia di uno strano popolo che, durante una cerimonia,
per mezzo di un’enorme scala, raggiunge la superficie del cielo per cibarsi del
latte che ne esce.
Terroric di Bartosz Zaskórski chiude la trilogia
iniziata con Postapoland e proseguita con Weird tales of Postapoland. Qui, si mescolano amore e terrore, sesso
e violenza, carne e metallo. Le tavole e i personaggi riecheggiano
l’underground statunitense degli anni ’70, ma con un tratto delicato e pulito.
Tutti i libri sono pubblicati da Hollow Press e sono acquistabili sul sito.
Ma tu che sei un esperto, come definiresti queste cose? Io ho sempre avuto difficoltà a definirle "fumetto", giusto perché fumetti (cioè nuvolette, balloons o come vuoi chiamare), 'un ce n'è.
RispondiEliminaArte visuale, racconto per immagini? Capisco che è dagli anni 60 che se ne chiacchera, ma giusto la curiosità di sapere una tua definizione.
Vabbé che gli americani li chiamano "comics" pure se son tragici.
Le meglio definizioni secondo me le hanno i francesi e gli argentini. Bande dessinée e historietas comprendono più cose, ma in italiano queste cose artistiche sono "fumetto"?
Ho rinunciato alle dispute sulla terminologia e alle definizioni, perché un se n'esce.
EliminaOK... Buon Natale, Pilato :D
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