La città delle ombre e Il carbonaio di Leboucq sono le due avventure lunghe (44 tavole per il mercato francese, a cui se ne aggiunge una breve, intitolata La rocca del diavolo e qui non esaminata) del personaggio Nico Macchia, scritto e disegnato da Carlo Ambrosini a metà anni ’80. Un cavaliere che si muove in un medioevo piuttosto rigoroso storicamente, insieme a due compagni di ventura; i due episodi sono indipendenti l’uno dall’altro. Nel primo, Macchia libera un bambino che è stato rapito, che ha la straordinaria capacità di sognare episodi accaduti in luoghi vicini e per liberarsene deve dipingerli. Caso vuole che abbia dipinto un delitto e il colpevole intende far sparire le prove. La seconda storia si muove fra sogno e realtà, senza sapere dove finisce uno e inizia l’altro. Uno scienziato pazzo è alla ricerca della vita eterna e coinvolge un ex chirurgo di corte, ricattandolo con il rapimento della figlia. Lei riuscirà ad attirare Macchia e i suoi amici, facendoli sognare. In entrambi i fumetti ci sono brevi scene di sesso, abbastanza superflue ai fini narrativi, quasi un pegno da pagare per essere pubblicati in Francia in quel periodo! La sceneggiatura è ottima, scorre ad un buon ritmo, nonostante alcuni, necessari, spiegoni. Il disegno, che avrei preferito in bianco e nero, è un po’ debole per quanto riguarda la recitazione dei personaggi, ma comunque godibile.
Le due storie, che
apparvero nella collana Le avventure della storia, sono state ristampate in volume da Comma
22 e si possono acquistare, ad esempio qui.
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