Il 31 agosto 2013 nasceva questo blog.
Ecco la schermata con il saluto (in basso) ed il primo vero articolo; a seguire la foto, che all'epoca non c'era, dei libri di cui si parla.
Un piccolo omicidio di Alan Moore e Oscar Zarate, Magic Press
Sky Masters of the space force di Jack Kirby e Wally Wood, ReNoir Comics
One soul, un'anima di Ray Fawkes, Panini 9L
Tale of sand, una storia di sabbia di Ramòn K. Pérez dalla sceneggiatura di Jim Henson e Jerry Juhl, Panini 9L
Billy Nebbia, il dono dell'oltrevista di Guillaume Bianco, Bao Publishing
Il meglio di Simon e Kirby di Joe Simon & Jack Kirby, Bao Publishing
Bone, racconti intorno al fuoco di Jeff Smith e Tom Sniegoski, Bao Publishing
Echo di Terry Moore, Bao Publishing
Rachel Rising di Terry Moore, Bao Publishing
Revolver di Matt Kindt, Bao Publishing
La lega degli straordinari gentlemen, Century di Alan Moore e Kevin O'Neil, Bao Publishing
Nemo, cuore di ghiaccio, di Alan Moore e Kevin O'Neil, Bao Publishing
Il sesto di Lucio Perrimezzi e Francesca Follini, Nicola Pesce Editore
Ministero dello spazio di Warren Ellis, Chris Weston e Laura Martin, Nicola Pesce Editore
Hector Umbra di Uli Oesterle, Edizioni BD
Alec (una vita formato omnibus) di Eddie Campbell, 001 Edizioni
All star Superman di Grant Morrison, Frank Quitely e Jaime Grant, Planeta DeAgostini
Posizione di tiro di Jean-Patrick Manchette e Jacques Tardi, Coconino Press
Pazza da uccidere di Jean-Patrick Manchette e Jacques Tardi, Coconino Press
Interiorae di Gabriella Giandelli, Coconino Press
Tutti, o quasi, meriterebbero oggi una rilettura e relativo commento.
A questi si aggiungono i vari volumi della collana Historica della Mondadori.
Si trattava di volumi usciti in quel periodo, e, tranne alcune eccezioni (autori presenti più volte), molto diversi tra loro. Tengo a sottolineare la varietà perché
il mio sogno proibito di super lettore è poter leggere ogni volta un fumetto completamente diverso dal precedente.
Questo non è possibile e neanche bello, perché se mi piace un autore, vado a cercare altre sue opere. La mia affermazione vuole essere una spiegazione della decisione, presa molti anni fa, di non seguire più assiduamente il fumetto seriale. Negli oltre 1.700 articoli con etichetta "Ultime letture", pubblicati in questi dieci anni, c'è veramente di tutto, senza limiti geografici, né di altro tipo: dal classico allo sperimentale, dagli anni '30 ai giorni nostri, dai fumetti per bambini alla pornografia, dal seriale all'autoriale, da opere brevissime a saghe molto ampie, da pubblicazioni fotocopiate a edizioni artistiche, dal mainstream all'underground, da fumetti religiosi ad altri decisamente blasfemi, dagli oggetti da collezione a quelli documentativi.
Mancano testi di saggistica sul fumetto, perché non ho proprio tempo per leggerli, ma in biblioteca ce ne sono molti; eccone alcuni.
Il blog non è cambiato molto in due lustri e non è cresciuto, per numero di lettori; ho continuato a farlo per me stesso, perché scrivere i "semplici commenti, non recensioni" mi aiuta ad apprezzare ciò che leggo. Per me, la lettura dei fumetti ha un'importanza enorme; quello che segue è un testo che doveva essere ampliato, strutturato, e diventare un articolo. Preferisco inserirlo, in forma embrionale, in questa autocelebrazione del traguardo raggiunto dal blog.
Metodo di lettura
Se mai un giorno riunirò gli articoli con etichetta “La mia vita con i fumetti” per farne un’autobiografia (che era l’idea iniziale), questa sarà divisa in tre parti, in base al luogo in cui tenevo i fumetti nei vari periodi. Prima, un po' nella cameretta e molti in soffitta, poi tutti in una stanza (ufficio) di un altro edificio, subendo vari traslochi.
Vent’anni dopo l’acquisto del blocco di riviste, inizia quella parte in cui, finalmente, tutti i miei fumetti sono sistemati in scaffalature metalliche, in una stanza di casa mia, e soprattutto sono catalogati. Da quel momento, cioè il 2013, adotto un metodo per procedere nella lettura. Alla base ci sono le riviste, ma, dovendo leggere libri (o albi) per avere materiale per il blog, li alterno alle riviste, procedendo in tre direzioni. La prima riguarda i nuovi acquisti, che leggo subito. Poi ci sono le storie (a puntate o a episodi) che incontro sfogliando le riviste, ma di cui ho un’edizione in volume. Infine, quando è partito tutto questo, ho iniziato la lettura dei supplementi alle riviste degli anni ’80, anticipando i tempi, e così, ecco passare in rassegna: le varie collane della Nuova Frontiera, gli Albi di Orient Express, gli Albi di Frigidaire, gli Albi di Pilot, i supplementi a 1984 e la collana Best Comics della Comic Art.
Leggere fumetti è un’arte. Quando se ne parla ci si riferisce sempre al momento della lettura vera e propria, ci si chiede se vengono letti prima i dialoghi o le figure, la tavola intera o le singole vignette, quanto tempo ci si impiega e così via. Qui invece intendo analizzare il prima e il dopo, in ordine inverso; vorrei differenziare il momento in cui assumiamo la veste di "lettori", da quando ci comportiamo come "consumatori", l'approfondimento di un'opera in contrapposizione al veloce passaggio nel dimenticatoio.
La lettura di un fumetto dovrebbe essere prolungata oltre l'ultima pagina, mediante una riflessione, un commento a caldo, per poi, nelle ore o nei giorni successivi, passare ad un approfondimento, magari andando a cercare notizie, se già non si conosce l'autore ed il contesto dell'opera, e recensioni. La lettura di commenti dopo aver letto il fumetto è utile per un confronto indiretto, e, magari per una migliore comprensione dell'opera. Il tutto non necessariamente condiviso, come si usa nell'era "social", ma fatto per noi stessi, per apprezzare maggiormente ciò che si è letto, indipendentemente dal giudizio positivo o negativo.
La parte interessante è quella che viene prima di iniziare la lettura: le aspettative e gli abbinamenti. Tutti noi decidiamo se acquistare un fumetto, che non conosciamo, in base (oltre all'argomento trattato) all'aspetto grafico, alla prima impressione che abbiamo guardando i disegni e la costruzione delle tavole. Di questo metodo non si dice se è bene o male, è semplicemente il più usato. Il problema può arrivare quando le poche pagine sfogliate ci portano a grandi aspettative, che poi rischiano di essere deluse. Bisognerebbe iniziare a leggere un fumetto, che per noi è nuovo, con la mente aperta a qualsiasi sentimento l'autore voglia trasmetterci, a qualunque emozione. Non è facile, l'ho detto all'inizio: leggere fumetti è un'arte.
Dopo aver terminato di leggere un fumetto, ne iniziamo subito un altro, ma quale? Una lettura predispone la nostra mente in uno stato che non è più quello di apertura di cui dicevo prima, per cui bisogna scegliere il secondo fumetto in base al primo. Devono avere dei punti in comune, magari essendo molto diversi tra loro, ma portare il lettore allo stesso tipo di riflessioni. Se leggiamo una dietro l'altra, opere concepite con intenti diametralmente opposti, si rischia di rovinarle entrambe. Vorrei fare alcuni esempi, ma entrerei in un campo minato e lascio l'onere a chi è più preparato di me.
Lo scopo di queste brevi note (piuttosto frammentarie e confuse) è lanciare un sasso nello stagno.
Lettori si nasce ... e tu, modestamente, lo nacquesti.
RispondiEliminaInvece che con la camicia, nacquetti con i fumetti.
EliminaBuon compleanno, quindi, o quello che si dice in questi casi.
RispondiEliminaHai messo sul piatto delle considerazioni interessanti, che però pertengono più alla Filosofia che non è il mio campo e quindi non mi addentro in disquisizioni.
Come già ti dissi (o scrissi o pensai) ti invidio sia la capacità di sintesi che l'entusiasmo per il fumetto che è evidente anche in questo post e che io ho perso da un bel po', deluso da alcune sòle. Non me la sento più di azzardare tempo e denari a scatola chiusa, per me il meglio del fumetto ormai è alle spalle e sono contento di averne potuto assaggiare almeno un po'.
Io riesco ancora ad entusiasmarmi e meravigliarmi per quanti bei fumetti vengono scritti e disegnati oggi. Per me, questa è un'età d'oro.
EliminaAddirittura. C'è sicuramente una grande e variegata scelta, ma un certo modo di fare fumetto ormai è finito o al lumicino.
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