Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari interpretano la leggenda del mostro marino, collocando la vicenda in un piccolo villaggio di pescatori, in crisi per scarsità di pesce. Il protagonista è un conduttore televisivo abbrutito dall’alcol, che risponde all’appello di un ragazzino. Lo schema utilizzato dagli autori è quello del ribaltamento, delle cose che non sono come sembrano, delle rivelazioni finali. La storia è molto cupa, costellata di atrocità, di morti violente, senza alcun momento di leggerezza, non ci sono siparietti né scene romantiche. Il lettore viene incuriosito e coinvolto fin dall’inizio e non riesce a interrompere fino alla fine, procedendo a ritmo veloce.
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