Il mondo ha subito la classica distruzione a seguito di qualcosa che non ci viene spiegato e non ci interessa sapere. Le poche terre emerse rimaste sono divise in cinque territori, confinanti fra loro, raggiungibili con pochi giorni di cammino, ma estremamente differenti, metafora di tutte le diversità che vogliamo. Al centro c’è il “territorio protetto” i cui scienziati progettano di salvare il pianeta, uccidendo tutti gli altri abitanti ed occupandone le terre. Idea terribile, che viene attuata in un modo ancora più crudele: quattro ragazzi vengono concepiti in vitro per essere portatori sani di: meningite, tifo, peste e colera. Nati e cresciuti in isolamento solo per questo scopo, nell’età dell’adolescenza vengono inviati all’esterno, nelle quattro direzioni, come cavalieri dell’apocalisse. Ciò che interessava a Barbato e Bussola era raccontare dei quattro protagonisti e poteva anche funzionare, nonostante l’assurdità dell’ambientazione e tutte le forzature che si chiede al lettore di accettare per buone, senza porsi domande. Il problema è che il tutto viene sviluppato in sei capitoli di 20 pagine, una struttura “all’americana” che chiedeva più spazio e così sembra il riassunto di una storia molto ampia. La sceneggiatura è ottima, con la giusta dose di dialoghi e didascalie e si legge ad un ottimo ritmo. I disegni a colori di Emilio Pilliu risultano efficaci, sotto tutti i punti di vista e rendono la lettura piacevole. Ottima anche la confezione, cartonata con carta patinata e 4 pagine di contenuti extra.
Il libro è pubblicato da Star Comics, costa 14 euro e può essere ordinato sul sito.
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