Paganini non ripete, Alessandro Baronciani si. Con questo slogan si chiarisce subito che l’idea di spezzettare una storia a fumetti in tanti piccoli albetti e metterli in una scatola, era già stata proposta quattro anni prima per Come svanire completamente. Qui le cose funzionano in modo un po’ diverso, ma seguendo il solco tracciato. I dodici librettini spillati a colori, ciascuno di 12 pagine più copertina, sono inseriti nella scatola di un medicinale e nel bugiardino si legge l’introduzione alla storia. Annalisa è dallo psichiatra che dopo averla ascoltata, le consegna queste pasticche, da prendere una al giorno, che la faranno sognare. I frammenti di sogno, messi insieme secondo un ordine che questa volta l’autore ci indica, formano una storia fantastica e tragica. Una piccola grande storia, un bel fumetto, senza stare a domandarsi se avrebbe funzionato ugualmente, come libro normale, senza gli elementi cartotecnici che sono diventati un marchio di fabbrica di Baronciani. C’è la protagonista, studentessa schernita dai suoi compagni di scuola, le sue fantasie con al centro un unicorno e ci sono gli extraterrestri. L’autore resta fedele al suo stile e racconta una storia intimistica, in cui più che i fatti esterni, valgono le riflessioni di Annalisa, ciò che avviene nella sua testa, sogni o fantasie che siano. Per chi ama Alessandro Baronciani, questo è un altro bellissimo fumetto.
Il libro è esaurito.
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