“Prima che venga
ulteriormente svilito, vilipeso, frainteso, trasformato e poi dimenticato,
com’è successo al suo e nostro enorme amicone Stefano Tamburini, consegnamo (sic)
alla memoria e allo studio di chi l’ha veramente amato e seguito una parte,
anche se infinitesima, di ciò che Andrea ha impresso sulla carta e su di
noi.” Con queste parole inizia la brevissima introduzione, firmata da Filippo
Scòzzari e Vincenzo Sparagna, dei due Grandi Albi di Frigidaire usciti
contemporaneamente nell’estate del 1988, poco dopo la morte di Andrea Pazienza
(qualcuno all’epoca definì “sciacallaggio” quest’operazione editoriale).
Cose d’A. Paz! nelle sue 176 pagine presenta prevalentemente vignette, schizzi, disegni vari; poche le tavole a fumetti, fra cui spicca La leggenda di Italianino Liberatore, completa delle tavole della seconda puntata, perdute, ridisegnate e poi ritrovate, e quindi con una scena che si ripete. Già negli anni precedenti erano usciti “cataloghi” di Pazienza contenenti illustrazioni e non fumetti, nei decenni successivi abbiamo visto un po’ di tutto e dunque questo albo non è che uno dei tanti.
The great invece presenta fumetti nelle sue 96 pagine, tutta una serie di storielle, considerate “minori” rispetto ad opere del calibro di Pentothal, Pompeo e tutto il ciclo di Zanardi (presente di riflesso in Massimo Zanardi l’inesistente che è il diario di sua sorella Luisa). Troviamo titoli come Se vuoi sangue lo avrai, L’investigatore senza nome, Costa turca, Lo specchio dei tempi e tanti altri, tutti più o meno divertenti, con alcune trovate interessanti, ma non certo capolavori.
Nel complesso questi due albi rappresentarono, nel 1988, un’importante raccolta di materiale “disperso” su Frigidaire, Frizzer, Cannibale, Il Male e quindi di non facile reperimento; oggi queste stesse opere sono, per fortuna, state riproposte in diverse occasioni.
Cose d’A. Paz! nelle sue 176 pagine presenta prevalentemente vignette, schizzi, disegni vari; poche le tavole a fumetti, fra cui spicca La leggenda di Italianino Liberatore, completa delle tavole della seconda puntata, perdute, ridisegnate e poi ritrovate, e quindi con una scena che si ripete. Già negli anni precedenti erano usciti “cataloghi” di Pazienza contenenti illustrazioni e non fumetti, nei decenni successivi abbiamo visto un po’ di tutto e dunque questo albo non è che uno dei tanti.
The great invece presenta fumetti nelle sue 96 pagine, tutta una serie di storielle, considerate “minori” rispetto ad opere del calibro di Pentothal, Pompeo e tutto il ciclo di Zanardi (presente di riflesso in Massimo Zanardi l’inesistente che è il diario di sua sorella Luisa). Troviamo titoli come Se vuoi sangue lo avrai, L’investigatore senza nome, Costa turca, Lo specchio dei tempi e tanti altri, tutti più o meno divertenti, con alcune trovate interessanti, ma non certo capolavori.
Nel complesso questi due albi rappresentarono, nel 1988, un’importante raccolta di materiale “disperso” su Frigidaire, Frizzer, Cannibale, Il Male e quindi di non facile reperimento; oggi queste stesse opere sono, per fortuna, state riproposte in diverse occasioni.
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