Nel
2015 inaugurai una piccola consuetudine per il giorno di Capodanno: iniziare
bene rileggendo un bel fumetto. Scelsi Corte
sconta detta arcana, poi i tre anni successivi non li ricordo perché
non scrissi articoli in proposito, mentre il 2019 fu la volta di Jonas
Fink. Per il 2020 la scelta è caduta sul “texone di Magnus” nell’edizione
di Alessandro Editore a cui ho abbinato il volume dell’Editrice PuntoZero contenente
alcuni interventi ed oltre 60 pagine di prove, bozzetti, studi e quant’altro.
Luigi
Bernardi conclude il suo pezzo con queste parole: “Non è un capolavoro, La
valle del terrore, come hanno raccontato i soliti gazzettieri del fumetto.
[…] La valle del terrore non è un’opera di Magnus. È una storia di Tex,
magistralmente interpretata da Magnus. […]”. Mi trovo d’accordo con Bernardi,
questa è una storia tipica di Tex, con il consueto schema; il soggetto ideato da Nizzi
è ben architettato e ottimamente sviluppato, ma anche se lo si analizzasse attentamente,
resterebbe comunque uno dei tanti episodi di Tex. Certamente nella sceneggiatura ci sono particolari congeniali
ad essere illustrati da Magnus, ma niente di più che renda questa una storia
speciale.
L’edizione
con le tavole riprodotte in scala 1 a 1 permette di leggere badando più ai
disegni di quanto non sia possibile con l’albo da edicola, di cogliere quei
particolari che, come viene evidenziato nell’introduzione al volume e nei testi
del saggio ad esso dedicato, sono frutto del certosino lavoro preparatorio, che
può sembrare spropositato, ma ritenuto indispensabile da Magnus. Qualcuno
sostiene che in questa edizione le vignette sono troppo grandi, che il Maestro
le aveva pensate per il formato della collana Tex Albo
Speciale e qui perderebbero la loro compattezza. A me questo non sembra,
infatti la maggior parte delle vignette sono riempite con particolari dell’ambiente
o con retinature, mentre gli spazi vuoti sono rarissimi. Il risultato della
vera e propria lettura del librone (non limitandosi ad ammirare le tavole come
si farebbe con un portfolio) è quello di un’esperienza esaltante che, ripeto,
non fa pensare alla prevedibilità della storia, ma anzi la fa godere appieno
perché il lavoro di studio preliminare di Magnus ha spazzato via qualunque lieve
incongruenza o ingenuità avrebbe potuto esserci in taluni passaggi. Nel texone di Alessandro Editore si può veramente valutare il modo straordinario in cui magnus ha interpretato il personaggio.
Il volume
Al servizio dell’Eroe è un’ottima lettura complementare con articoli di
Sergio Bonelli, Claudio Nizzi, Giovanni Romanini, Carlo Verdelli, Tonino Conti,
Luigi Bernardi ed una lunga intervista a Magnus registrata ad aprile 1995, quando il texone era
ancora in lavorazione. Fra le tante
curiosità, è riportata la sceneggiatura della tavola 195, la vignetta con tutti
i personaggi in piedi che Magnus dedica alla morte di Aurelio Galleppini e le “prove
generali” in cui Magnus ridisegna alcune tavole di due numeri di Tex. Un libro bello e interessante che aiuta ad apprezzare il lavoro di Magnus.
In
definita il 2020 fumettistico è iniziato bene.
Niente da dire, vieramente una bella tradizione quella che hai inaugurato. Certo che i fumetti che hai riletto nei tre anni di buco forse non erano poi così memorabili se non te li ricordi. :D
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