Il fumetto inglese a strisce giornaliere avventurose è un argomento poco frequentato, eppure popolato da autori di indubbio talento che hanno creato personaggi interessanti con ottime storie. A differenza dell’omologa produzione statunitense, quella inglese è parca di personaggi, di qualità spesso superiore, e scevra dal difetto del “riassunto” che, oltreoceano, in ogni striscia doveva richiamare gli avvenimenti di quella precedente. Per questo motivo, le strisce avventurose inglesi risultano piacevoli da leggere tutte di seguito e, negli anni ’70, ne sono state tradotte in italiano una bella quantità, ad opera di alcuni editori, in particolare: Corno, Milano Libri, Dardo e Mondadori, che hanno ospitato vari personaggi nelle loro riviste, nei relativi supplementi o in volumi “pocket”. Ci sono state anche diverse cronologie proposte da piccoli editori amatoriali, fra cui ricordiamo Camillo Conti.
Jane è un personaggio creato nel 1932 da Norman Pett, sotto forma di
strisce autoconclusive. Nel 1938, su sollecitazione dell’editore, Pett passò a storie
continuative, avvalendosi dei testi dello sceneggiatore Don Freeman. La
caratteristica principale, più appariscente, della striscia è la bionda
protagonista che si trova sempre nuda, o quasi, nelle situazioni più strane e
imbarazzanti, senza averle cercate, dimostrando anzi, di possedere un senso del
pudore e di non essere assolutamente esibizionista. Se alcune avventure degli
anni ’30 sono state pubblicate, se non anche in altre testate, nei primi numeri della rivista Glamour,
in originale con traduzione sotto le vignette, è da noi molto più conosciuta la
versione di Mike Hubbard, che disegnò le strisce dal 1948 al 1959, quando la
serie fu chiusa.
La storia al naturale, ospitata nel secondo Albo di Exploit, ovvero un supplemento alla rivista amatoriale Exploit Comics, prende le mosse dalla lettera che Jane riceve da una signora sua amica, nella quale sostiene di essere in pericolo, in una colonia "naturista". Su questa parola nasce un equivoco e Jane sta per presentarsi nuda agli altri ospiti, si vergogna e copre le intimità con foglie di fico raccolte nel giardino. Poi, si sviluppa una trama semplice, un po’ ingenua, ma carina, e il bel tratto di Hubbard fa il resto, per poter giudicare piacevole questo fumetto di 90 strisce, risalente al 1951.
L’albo è
reperibile sul mercato dell’usato, ad esempio qui.
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