Il commento a questo albo deve necessariamente essere preceduto da considerazioni del tutto personali. Quando i fumetti giapponesi arrivarono massicciamente nelle edicole italiane, all’inizio degli anni ’90, ne comprai un bel po’, rendendomi subito conto che erano molto distanti dai miei gusti di trentenne, che dopo essere passato attraverso vari universi (Disney, supereroi, Bonelli, neri, ecc.), aveva trovato nel fumetto d’autore quel genere che aveva sempre cercato, distante da quello seriale. Recentemente mi sono finalmente deciso ad avvicinarmi al fumetto giapponese “d’autore”, seguendo prevalentemente le proposte della Coconino Press; sul blog ci sono i commenti ai vari volumi, generalmente appartenenti alla corrente gekiga. A Lucca Comics 2023, la Coconino ha presentato l’etichetta Doku e i primi albi, fra cui il numero 1 di 10 di Maiwai di Mochizuki Minetarō, che presi dalla scatola dei “fallati a metà prezzo”, per pura curiosità, avendo già deciso in partenza che non avrei proseguito la serie.
Si parla di pirateria nel mare del Giappone ai giorni nostri; la protagonista è una quindicenne, già campionessa di arti marziali, il cui nonno era un pescatore molto conosciuto, che legò il suo nome ad un tesoro che si troverebbe su una misteriosa isola. Nei primi undici capitoli, impariamo a conoscere Funako, scopriamo qualcosa del nonno e vediamo la ragazza rapita da pirati vestiti come wrestler della lucha libre messicana. Ai miei occhi, abituati al fumetto occidentale, con i tanti stili grafici e narrativi, molto diversi l’uno dall’altro, i manga appaiono simili fra loro e questo non fa eccezione. La storia è interessante, ma non entusiasmante o emozionante, almeno così sembra, dopo la veloce lettura del primo volume.
L’albo è pubblicato da Coconino Press, costa 8,90 euro e può essere ordinato sul sito.
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