Diciamo subito la parola: “pedofilia”. Il libro dell’autore olandese (o nederlandese, come scritto nella prima pagina) Ben Gijsemans racconta il tormento interiore di un ventenne che si scopre sessualmente attratto dai bambini. Non ci sono scene scabrose, vediamo il protagonista avere erezioni e masturbarsi, non certo violentare o molestare. Aaron prova ad andare con una ragazza, ma non riesce a fare sesso con lei ed entrambi pensano che lui sia “semplicemente gay”. La storia finisce com’era iniziata, con il giovane studente immerso nella quotidianità della vita in famiglia, con i genitori. La caratteristica notevole è che l’autore racconta episodi noiosi, in modo noioso, ma riesce a farsi leggere con piacere ad un ottimo ritmo. Tutte le 204 tavole sono rigidamente divise in dodici vignette quadrate, tutte uguali e non solo nella forma, dal momento che intere sequenze mostrano solo piccoli movimenti di un personaggio all’interno di una stanza. Le uniche eccezioni sono le tavole dei fumetti che Aaron legge, anche questi noiosi supereroi di cui vediamo solo frammenti di storie, con colorazione dal sapore antico. Gijsemans racconta più con le immagini che con le parole, con tante vignette che sembrano fotogrammi di una pellicola, spetta al lettore decidere la velocità con cui scorrere dalla prima all’ultima. Un libro che fa riflettere, sia sulla tematica della storia che sul modo di fare fumetto, sulla particolare sceneggiatura rallentata di Gijsemans, un esperimento ben riuscito.
Il libro è
pubblicato da Coconino Press, costa 26 euro e può essere ordinato sul sito.
Messo nella lista delle letture. Ma ancora non l'ho comprato. Mi incuriosisce la struttura grafica.
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