Ultime letture: 2120

Ad un certo punto mi sono arreso e ho barato al gioco di George Wylesol. 2120 non è un fumetto, ma un libro-gioco (che può essere definito “a fumetti”), candidato al titolo di migliore del 2022 in questa categoria. Nelle 492 tavole, il lettore / giocatore è Wade, un riparatore di computer che entra nell’edifico al n. 2120 di Macmillan Drive, la porta si chiude alle sue spalle e lui comincia ad esplorare le infinite stanze e corridoi. Man mano che Wade si rende conto di essere prigioniero e cerca soltanto di uscire, anche per il lettore cresce l’angoscia di trovare la soluzione, ammesso che esista. Ci sono continui ritorni a vari punti di partenza, snodi con più scelte, dove ci si rende conto che nessuna di esse ci fa procedere. La prima volta che ho affrontato il gioco, ho trovato una scorciatoia che mi ha fatto saltare centinaia di pagine e procedere rapidamente all’uscita dall’edificio. In questo modo però non ho potuto sapere quello che accadeva all’interno, così sono tornato ad uno degli snodi, ho fatto una scelta diversa ed ho cominciato a saltare avanti e indietro fino all’esaurimento della pazienza! Ripensando alla presentazione che l’editore ha fatto di questo libro, in cui si diceva che “frigge il cervello”, ammetto che è vero.

Ho raccontato la mia esperienza di lettura, perché non si può parlare dei contenuti di questo libro senza rovinare la sorpresa a chi deve ancora leggerlo. Posso dire che scorre molto veloce, dato che i disegni sono semplici, minimali, spesso geometrici, tutti in soggettiva, con solo i dettagli utili al gioco. Alla fine, ci sono anche vere e proprie tavole a fumetti, ma quelli sono gli “spiegoni”, il premio per chi arriva fin lì seguendo le regole. Il terzo volume della collana Brick diretta da Ratigher è esemplare della volontà di presentare opere inusuali, che si allontanano dai fumetti che leggiamo solitamente.

Il libro è pubblicato da Coconino Press, costa 34 euro e può essere ordinato sul sito.